Educare è un verbo derivante dal latino e-ducere, condurre fuori, estrarre, liberare, far venire alla luce qualcosa che è nascosto.
La chiesa italiana dedicherà al tema dell’educazione i prossimi dieci anni: “Educare alla vita buona del Vangelo” è infatti il titolo del documento degli orientamenti pastorali dell’episcopato italiano per il decennio 2010-2020 nel quale, tra le altre cose, emerge con forza l’esortazione a tenere sempre presente uno degli aspetti primari dell’impegno sociale dei cristiani: educare al senso del bene comune, alla responsabilità verso ciò che è patrimonio di tutti, all’ambiente, alla gestione etica della ricchezza economica, alle regole della convivenza, con la parola e con l’esempio.
Quando si parla di educazione è chiaro che alla chiesa interessa il discorso legato alla fede, ma non solo, e la figura del padre ha un posto privilegiato in tale percorso: non c’è scuola, non c’è parrocchia, non c’è istituzione che possa sostituire la famiglia come agente educativo.
Il padre è chiamato quindi a fare un consapevole cammino di conversione che lo porti a riscoprire ogni giorno …
la bontà dei valori da trasmettere, a viverli per essere felice, e testimoniarli con la sua vita con l’aiuto ed il modello di Gesù che mostra il suo volto di educatore capace di presenza, cura, pazienza, perdono, compassione (soffrire con), amore.
A tutti i padri, buona festa di San Giuseppe, padre di Gesù.
La Redazione
redazione
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