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Luca 02. Ritratto d’autore

Chi è il terzo evangelista?

«Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto» (Lc 1,1-4).
Tra tutti i Vangeli, quello di Luca è l’unico che ha un’introduzione in cui viene detto com’è nato e con quale finalità. Queste prime righe avvicinano il terzo Vangelo alla storiografia greca. Gli antichi storici greci infatti all’inizio delle loro opere evidenziavano gli intenti dell’opera stessa, il metodo di ricerca delle fonti e la modalità dell’esposizione.
Veniamo così a sapere che colui che scrive non è un testimone oculare degli eventi narrati, ma un cristiano della seconda generazione. Non è il primo che si accinge a scrivere sull’evento di Gesù, molti altri hanno già «cercato di raccontare». Le sue fonti d’informazione sono i «testimoni oculari», coloro cioè che hanno visto e sentito Gesù e sono diventati, nella comunità Cristiana, «ministri della Parola». Nessuno diventa cristiano perché legge un libro, fosse pure il Vangelo, ma perché ha sentito dei testimoni. È la catena di questi testimoni che «da principio» diffuse la fede in Gesù nel mondo fino a noi.
Luca dice di aver fatto «ricerche accurate», e di aver scritto un «resoconto ordinato», un racconto cioè ben articolato, come vedremo scorrendone il contenuto. Il Vangelo di Luca, come gli Atti degli apostoli (At 1,1), è dedicato a Teofilo, probabilmente un personaggio importante del suo tempo, ma il nome «cercatore di Dio» potrebbe designare ogni discepolo del Signore, cioè ciascuno di noi. Tutto questo appassionato lavoro di ricerca ha però uno scopo preciso: perché Teofilo si «renda conto della solidità dell’insegnamento ricevuto».  Teofilo è cristiano, già conosce la vita e l’insegnamento di Gesù, il Vangelo di Luca ha lo scopo di confermarlo nella sua fede. Ciò che gli è stato detto su Gesù (e la sua Parola) è solido, ben fondato.

Le caratteristiche

Il terzo Vangelo offre un contributo originale alla comprensione del mistero di Gesù: anzitutto perché lo approfondisce, riferendo nuovi episodi della sua infanzia (cc. 1-2); poi perché colloca la persona di Gesù nel contesto della storia della Chiesa. Questo libro costituisce, infatti, la prima parte di un’opera unitaria che comprende Vangelo e Atti degli Apostoli, ambedue scritti con le stesse idee dominanti e il medesimo stile. Un vangelo dunque da leggersi in parallelo a quelli di Marco e di Matteo, ma anche in continuità con il libro degli Atti.

L’origine
In alcune lettere del Nuovo Testamento (Col 4,14; Fm 24; 2Tm 4,11) si parla di un certo Luca, discepolo e collaboratore di Paolo apostolo; antichissime fonti e studiosi di ogni tempo riconoscono in quel Luca l’autore sia del terzo Vangelo che degli Atti degli Apostoli. Questo fatto rende quanto mai preziosa la sua testimonianza e lo caratterizza rispetto a tutti gli altri scrittori del NT. La data di composizione del terzo vangelo è probabilmente vicina agli anni 70/80 dC. Luca sembra aver scritto per una comunità cristiana non palestinese, che continua la predilezione di Gesù per i poveri, per i peccatori e per la vita di preghiera.

I contenuti

Il vangelo secondo Luca, per quanto riguarda la figura e i fatti della vita pubblica di Gesù, segue da vicino il racconto di Marco. Condivide inoltre con Matteo una serie notevole di testi legati all’insegnamento di Gesù. Luca raccoglie anche notizie del tutto nuove: oltre agli episodi circa l’infanzia di Gesù, egli presenta una vasta sezione (9,51-18,14) in cui è presente molto materiale che non ha paralleli negli altri Vangeli. I molti preziosi apporti originali di Luca sono collocati in quella parte del libro, all’interno dello schema di un lungo viaggio di Gesù con i suoi discepoli verso Gerusalemme. Gerusalemme infatti sta al centro dell’opera lucana, sia nel Vangelo che negli Atti degli Apostoli: verso la città santa converge tutto il mistero di Gesù – Luca lo mette in evidenza con molteplici ritocchi – e da essa prende il via l’impegno missionario della Chiesa nascente.
Ecco lo schema:

Prologo (1,1-4)

Nascita di Giovanni il Battista e di Gesù (1,5-2,52)

Inizi della vita pubblica (3,1-4,13)

Gesù in Galilea (4,14-9,50)
In cammino verso Gerusalemme (9,51-19,27)
Gesù a Gerusalemme (19,28-21,38)

Passione e morte di Gesù (22,1-23,56)

Risurrezione e ascensione di Gesù (24,1-53).
Il Vangelo di Luca inizia e finisce a Gerusalemme. Da Gerusalemme inizierà il racconto degli Atti degli Apostoli per concludersi con  l’arrivo di san Paolo a Roma, capitale dell’Impero Romano.



di Mario Barbero

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Mario Barbero

Padre Mario Barbero, missionario della Consolata, nato nel 1939, è stato a Roma durante il Concilio, poi in Kenya, negli Usa, in Congo RD, in Sudafrica, in Italia, di nuovo in Sudafrica, e ora, dal 2021, nuovamente in Italia. Formatore di seminaristi, ha sempre amato lavorare con le famiglie tramite l’esperienza del Marriage Encounter (Incontro Matrimoniale).

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Padre Mario Barbero, missionario della Consolata, nato nel 1939, è stato a Roma durante il Concilio, poi in Kenya, negli Usa, in Congo RD, in Sudafrica, in Italia, di nuovo in Sudafrica, e ora, dal 2021, nuovamente in Italia. Formatore di seminaristi, ha sempre amato lavorare con le famiglie tramite l’esperienza del Marriage Encounter (Incontro Matrimoniale).

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