Slow page dei Missionari della consolata

A scuola, sotto un tetto

Settanta studenti in più, settanta ragazzi di strada in meno

Vicino alla città di Kisumu, nel Kenya occidentale, in una zona periferica e povera, dal 2004 la scuola primaria dei Missionari della Consolata offre istruzione e formazione umana e sociale a 420 bambini che altrimenti rimarrebbero facilmente per strada o al lavoro.
Il progetto Amico scuola Alendu ha l’obiettivo di aumentare la sua capienza di altri 70 studenti fornendo il tetto e i banchi a due aule.

A una decina di chilometri a Sud dal centro della città di Kisumu, in Kenya, si trova la scuola primaria Saint Benedict di Alendu, fondata nel 2004 dai Missionari della Consolata al loro arrivo nella parrocchia di Saint John XXIII Rabuor.
Nella zona, duramente colpita dalla pandemia di Hiv/Aids che causa un elevato numero di vedove e orfani, c’è un grande bisogno di istruzione di qualità.
Attualmente la struttura ospita 420 studenti della preprimaria e della primaria. Dato il numero crescente di richieste di iscrizione e il desiderio di offrire una formazione integrale, sia da un punto di vista scolastico che umano e sociale, i Missionari della Consolata hanno recentemente costruito due nuove aule. Esse però, per mancanza di fondi, sono prive del tetto, dei banchi per gli studenti e delle cattedre per gli insegnanti.
Ed ecco il cuore del nuovo progetto di solidarietà lanciato da amico questo mese.

Kisumu city

Kisumu, che letteralmente significa «luogo di scambio», è la capitale dell’omonima contea occidentale del paese. A 24 km a Sud dell’Equatore, si trova a un’altitudine di 1.131 metri sul livello del mare e si affaccia sull’estremità Nord orientale del Golfo di Winam, un braccio lungo e poco profondo del lago Vittoria. Grazie a questa sua posizione, che la pone quasi al confine con Uganda e Tanzania, risulta uno snodo commerciale di importanza regionale.
È la terza città del Kenya per grandezza dopo Nairobi e Mombasa, con una popolazione stimata di 366mila abitanti.
Kisumu è una realtà cosmopolita, con una maggioranza di abitanti di etnia luo che convive con diverse minoranze come i Luhya, i Kisii, i Kikuyu, i Kalenjin.
Nonostante la sua importanza economica, si sente emarginata dalla politica nazionale: la regione di Kisumu, infatti, viene generalmente legata all’opposizione dei suoi leader locali al governo centrale. Questo viene ritenuto dagli abitanti luo della regione come una delle cause del suo sviluppo relativamente ridotto.

Contesto locale

A differenza della parte più fiorente della città, la zona periferica nella quale si trova la parrocchia dei Missionari della Consolata versa in condizioni di povertà simili a quelle delle realtà rurali circostanti.
Nella zona, soggetta a inondazioni durante la stagione delle piogge e a siccità durante la stagione secca, il cibo di base è il riso, prodotto che le persone coltivano per uso domestico e, in piccola parte, per la vendita.
La comunità residente attorno alla scuola, pratica un’agricoltura di sussistenza completamente dipendente dalle piogge. Questo non garantisce cibo a sufficienza e genera grande instabilità nella vita delle persone.
Sono molti infatti gli uomini giovani che, lasciando moglie e figli, o genitori anziani, migrano in città in cerca di fortuna, senza fare più ritorno.
Per questo motivo molti dei bambini che frequentano la scuola, spesso gratuitamente, se non hanno i mezzi economici, sono accuditi dalle sole madri, o sorelle maggiori, o dalle nonne.

Il progetto

Nella zona ci sono due scuole primarie e due secondarie prive dei servizi necessari e, a volte, difficili da raggiungere durante la stagione delle piogge. Per questo, molte famiglie preferiscono portare i loro figli alla Saint Benedict School.
Il governo è riuscito a portare l’elettricità nella zona della scuola, così che anche la struttura dei Missionari della Consolata è stata collegata alla rete, benché non ancora in tutte le aule.
I lavori per coprire con il tetto le due aule nuove, e l’acquisto dei banchi per gli studenti e delle cattedre per gli insegnanti darà l’opportunità di frequentare la scuola ad altri 70 bambini.

di Luca Lorusso

Leggi, scarica, stampa da MC marzo 2022 sfogliabile.

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