Slow page dei Missionari della consolata

Sulle orme della Consolata

Una traccia di preghiera per celebrare la festa della Consolata.

All’inizio di questo momento di preghiera, ognuno accende un lumino e lo depone attorno all’icona di Maria Consolata formando un cuore.

Canto: Regina Coeli laetare

Guida: Il 20 giugno è la festa della Vergine Consolata. Il beato Giuseppe Allamano che fu rettore del Santuario della Consolata a Torino per ben 46 anni, diceva ai suoi Missionari e Missionarie nel lontano 10 giugno 1915: «La Vergine Consolata è la nostra Madre tenerissima che ci ama come la pupilla dei suoi occhi, che ideò l’Istituto, lo sostenne spiritualmente e materialmente, sia in Casa Madre come in Africa». In occasione della festa, preghiamo insieme cominciando con una riflessione di madre Simona Brambilla, missionaria della Consolata.

Lettore 1: «La Vergine Consolata è ineffabile tenerezza materna, è dolcezza e sostegno sublime. Dolore e consolazione sono i due estremi entro cui scorre l’esistenza umana. Concedi a noi un cuore consolato perché sappia dare consolazione alle genti, perché sappia ben consolare gli afflitti, condividere, comprendere, offrire, rinnovare. Dal Paradiso, Madre, fa discendere e maturare in noi la Consolazione. Inviacela perché rimanga in noi e operi ciò che salva e rallegra. Siamo incapaci a coltivarla in noi, a esprimerla nel nostro comportamento, nelle parole, nelle azioni. Colmaci di consolazione non per noi soltanto, ma per tutti i fratelli (Isaia 61,10-11). Dacci la capacità di comunicare con tutti, di annunziare a tutti il messaggio della consolazione, di ravvivare lo spirito degli umili, di rianimare il cuore degli oppressi, di mostrare a ciascuno il sentiero della Vita, gioia e fiducia piena nell’Ottimo Consolatore.
Che le mie, le nostre parole non impediscano ai semplici di raggiungere la Parola che dà vita e consolazione, ma siano trasparenza e purezza: dialogo d’intesa, di amore, di bontà, di consolazione».

Guida: Imposteremo la nostra preghiera riflettendo sul significato di «Consolazione». Che cosa significa?

Lettore 2: Di per sé, per «consolazione» si intendono diversi aspetti che compongono una stessa realtà e che toccano la persona. Per cui, «consolare» è donare conforto, sollievo, serenità, gioia, speranza, ecc. Ma per il beato Allamano, nostro maestro e guida, il termine «consolazione» ha una connotazione caratteristica, che riguarda direttamente l’identità del missionario sia come persona umana e sia come apostolo. La «consolazione» per l’Allamano è essenzialmente un «modo di essere» (la nostra identità, siamo persone «consolate»), è la nostra presenza e la nostra azione (siamo «consolatori»).

Lettore 3: Maria è il modello per eccellenza, è la nostra fonte di consolazione, dopo Gesù. La Madonna, prima di essere «Consolatrice», è stata «Addolorata» e, quindi, ha dovuto essere lei stessa «Consolata». Noi che siamo figli della Consolata abbiamo il dovere speciale di consolare la nostra Madre.

Lettore 4: L’Allamano diceva: «Dobbiamo ricorrere alla Madonna con fiducia filiale! Chiediamole che abbia cura di noi come una vera mamma. E noi mostriamoci come veri figli».

Canto: Salve Regina

A questo punto, su una piccola orma di carta ognuno scrive il proprio nome come segno di impegno a essere «strumento di consolazione», da attaccare su un pannello intitolato «Sulle orme della Consolata» (da utilizzare eventualmente come dono all’offertorio durante la Santa Messa).

Lettore 1: Dal Vangelo di Luca (1,39-56)

Breve pausa di silenzio e riflessione.

Lettore 1: Il nostro cammino di fede è legato in modo indissolubile a Maria da quando Gesù, morente sulla croce, ce l’ha donata come Madre dicendo: «Ecco tua madre!» (Gv 19,27). Queste parole hanno il valore di un testamento e danno al mondo una Madre. Da quel momento la Madre di Dio è diventata anche Madre nostra! Il suo cuore ferito si dilata per fare posto a tutti gli uomini, buoni e cattivi, tutti. E li ama come li amava Gesù. Maria diventa così sorgente di speranza e di gioia vera.

Tutti a cori alterni: Salmo 44
Rit: Risplende la regina, Signore, alla tua destra.
vm: Figlie di re fra le tue predilette; alla tua destra sta la regina, in ori di Ofir. Rit.
vf: Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio: dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre. Rit.
vm: Il re è invaghito della tua bellezza. È lui il tuo signore: rendigli omaggio. Rit.
vf: Dietro a lei le vergini, sue compagne, condotte in gioia ed esultanza, sono presentate nel palazzo del re. Rit.

Lettore 2: Ripartire sempre da Cristo, dalla centralità dell’Eucaristia, nell’amore alla Madre di Dio, la Consolata, per l’avvento del Regno, è stato per il beato Allamano il tutto della sua vita, la scintilla ispiratrice del fuoco che ha dato luce e calore a tutta la sua esistenza.

Guida: «Maria è la donna del “sì”. Maria, aiutaci a conoscere sempre meglio la voce di Gesù e a seguirla». (Papa Francesco).

Tutti: Maria, madre dell’amore
Maria, Madre dell’Amore, amaci intensamente.
Ora più che mai ne abbiamo bisogno.
La terra, che tu stessa hai conosciuto, è piena di angosciosi problemi.
Proteggi coloro che, turbati dalle difficoltà o avviliti dalla sofferenza, sono presi da sfiducia e da disperazione.
A coloro cui tutto va male, dona conforto; suscita in loro la nostalgia di Dio e la fede nel suo infinito potere di soccorso.
Ama coloro che non sanno farsi amare e che la gente non ama più. Consola coloro a cui la morte o l’incomprensione ha strappato gli ultimi amici e si sentono terribilmente soli.
Abbi pietà delle mamme che piangono i loro bambini perduti o ribelli o infelici.
Abbi pietà dei genitori che non hanno ancora lavoro e sono nell’impossibilità di dare alla propria famiglia pane abbondante e istruzione. Che la loro umiliazione non li abbatta.
Dona loro coraggio e tenacia nel riprendere giorno dopo giorno la propria avventura, nell’attesa di giorni migliori.
Ama coloro a cui tutto va bene, e che, illudendosi di aver raggiunto quaggiù lo scopo della vita, ti hanno dimenticato.
Ama coloro a cui Dio ha donato bellezza, beni e forti sentimenti, perché non sciupino questi doni in cose inutili e vane, ma con essi facciano felici coloro che ne sono sprovvisti.
Ama, finalmente, coloro che non ci amano più.
Maria, Madre dell’Amore, madre di tutti noi, donaci speranza, pace, amore. Amen.

Canto: Maria llena de gracias

Valeria e Graziano (Martina Franca)

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