All’inizio di questo mese di giugno celebriamo la Pentecoste: il rombo infuocato dello Spirito Santo che forza la porta sprangata del cenacolo.
I discepoli di Cristo sentono disarticolarsi la museruola che serra i loro cuori. Il sudario che imbriglia le loro lingue nell’unico idioma da loro sempre parlato si straccia.
E il flusso della Parola è liberato dalle loro bocche e dai loro gesti per riversarsi sui popoli (Atti 2,1-11).
L’estate che si apre di fronte a noi è un campo vasto nel quale giocare le carte affidateci dallo Spirito: in un paese lontano, in un campo di formazione e lavoro in Italia, in un pellegrinaggio, o in spiaggia, in montagna, nel riposo, al quale anche siamo chiamati per gustare la bellezza del dono delle cose.
Per chi affronta le proprie ferite con la cura della mamma Consolata, una delle carte da giocare è certamente la consolazione, stile inconfondibile del missionario che va agli afflitti, agli affaticati e oppressi.
Consolati, consoliamo.
Da amico
buona Pentecoste,
buona festa della Consolata,
buona estate e buona missione.
Luca Lorusso
Luca Lorusso
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