Slow page dei Missionari della consolata

Missione è…Interculturalità

Schema d’incontro per gruppi di ragazzi dai 12 anni in sù sul tema dell’integrazione socio-culturale.

  • Obiettivo dell’ incontro: far riflettere i partecipanti sull’ integrazione socio-culturale per promuovere un atteggiamento interculturale.
  • Destinatari: dai 12 anni in su.
  • Durata dell’ incontro: 2 ore circa.
  • Materiali: cartelloni, pennarelli, fotocopie delle schede allegate.

 

INTRODUZIONE (20 min.). L’animatore illustra brevemente il tema dell’incontro e, attraverso un brainstorming chiede ai partecipanti di definire il termine “integrazione” (le risposte vengono scritte su un cartellone).
È evidente ormai che il fenomeno immigratorio deve essere considerato dagli Europei come irreversibile. Occorre dunque porci di fronte alle questioni sollevate da una società sempre più variegata dal punto di vista etnico-culturale, al fine di garantirci una convivenza pacifica.
Superate le prime fasi del ciclo migratorio, in cui risultava prioritario mettere a punto politiche che regolassero l’ingresso e l’accesso ai servizi sociali e l’immissione nel mercato del lavoro, gli Stati dell’Europa occidentale hanno dovuto approntare (e i paesi di recente immigrazione come l’Italia stanno approntando) politiche di stabilizzazione di lungo periodo, in modo da rendere compatibile l’unità della Nazione con le differenze culturali e sociali, legate alla presenza di immigrati, anche di seconda e di terza generazione.
La complessità delle situazioni createsi con le migrazioni in vari momenti storici e in situazioni diverse ha dato origine a modelli di società molto differenti tra loro che rispecchiano gli orientamenti politici e sociali dominanti in quella determinata epoca.

 

 DINAMICA SUI MODELLI (45 min.). L’animatore suddivide i partecipanti in quattro gruppi e dà a ciascun gruppo la copia di una scheda (ogni gruppo riceverà una scheda diversa dagli altri gruppi).
Si chiede ai singoli gruppi di leggere la scheda ricevuta e di riflettere sul modello proposto, illustrando vantaggi/svantaggi dello stesso.

 

In plenaria si condividono le riflessioni fatte all’interno dei gruppi, l’animatore può integrare con informazioni sui modelli culturali vigenti in alcuni paesi europei.

 

VERSO UN MODELLO NUOVO (45 min.). Da una società multiculturale ad una società interculturale.
Accanto ai modelli prima presentati e realizzatisi in determinati paesi, presentiamo un progetto alternativo di gestione delle differenze in una situazione multi-etnica: il progetto interculturale.
Occorre distinguere nell’uso dei termini “multi o pluri-culturale” da “inter-culturale”. I prefissi “multi” o “pluri” indicano una situazione di fatto, ovvero la compresenza di più culture; il prefisso "inter" al contrario prevede un rapporto e una compenetrazione tra le culture. Quello interculturale è un progetto, politico e individuale, che partendo da un dato di fatto – l’esistenza nel medesimo luogo di più gruppi e culture – cerca di favorire l’incontro e lo scambio.
Quella interculturale non è quindi una politica basata sul pluralismo esteso in cui tutte le culture sono riconosciute, ma ognuno vive una vita propria isolata dalle altre; né è quella basata sull’assimilazionismo che, in nome di principi egualitaristi, porta all’assorbimento di tutte le differenze.

DA UNA SOCIETÀ MULTI-CULTURALE A UNA SOCIETÀ INTER-CULTURALE

Primo obiettivo di un progetto interculturale è quello di riconoscere che la propria cultura è una possibilità tra le altre, che non esiste tra esse un ordine gerarchico e che una cultura non può essere giudicata a partire da un’altra.
Successivamente il progetto interculturale conduce gli individui a riflettere sulla propria cultura e li educa a prenderne le distanze per avviare un dialogo con altri individui portatori di culture diverse.
L’interculturalità, come progetto politico, prevede scelte che permettano la creazione di spazi per un confronto tra i gruppi, promuove la conoscenza reciproca dei cittadini e degli stranieri a tutti i livelli della vita economica, sociale e culturale.
Cosa significa costruire un atteggiamento interculturale:

  • Pensiero aperto, capace di decentrarsi: “la mia cultura non è la migliore”;
  • Voglia di conoscere altre culture, altri modi di vivere e di pensare, non fermarsi alle apparenze;
  • Disponibili al dialogo e al confronto;
  • Disponibili a far parte di più culture senza tradire la propria, anzi arricchendola;
  • Riconoscere il valore della diversità da promuovere e rispettare.

Per tutti questi motivi la scuola è uno degli ambiti privilegiati e prioritari per educare alla differenza e al confronto. Non si può negare però che il modello costituito dalla società interculturale proprio per la sua connotazione ideale a volte si manifesta di non facile realizzazione. Il razzismo, la xenofobia e l’etnocentrismo sono alcuni degli ostacoli principali.

Per leggere questo articolo nella sua versione cartacea, scarica il PDF di AMICO ottobre 2011 cliccando qui.

Di Deborah Corti

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