Slow page dei Missionari della consolata

“Maestro buono, che cosa devo fare?”

SECONDA PREGHIERA IN PREPARAZIONE ALLA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU’. —

Nel cammino verso il grande incontro della GMG di Madrid meditiamo il racconto di un incontro, di uno slancio, di un’esistenza vissuta nella fede e nella rettitudine, di uno sguardo, di un desiderio di infinito e di eternità, della proposta di una strada per realizzare quel desiderio. E’ il racconto del giovane ricco e del suo volto rattristato dal pensiero di non poter seguire il maestro, di non poter essere libero.

CANTO ALLO SPIRITO

LETTORE1: nel cammino verso il grande incontro della GMG di Madrid meditiamo il racconto di un incontro, di uno slancio, di un’esistenza vissuta nella fede e nella rettitudine, di uno sguardo, di un desiderio di infinito e di eternità, della proposta di una strada per realizzare quel desiderio. E’ il racconto del giovane ricco e del suo volto rattristato dal pensiero di non poter seguire il maestro, di non poter essere libero.

Dal Vangelo di Marco:
“Mentre [Gesù] andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni” (Mc 10, 17-22).

Primo momento:
“Gesù fissò lo sguardo su di lui e lo amò”

LETTORE2:
Questo racconto esprime la grande attenzione di Gesù verso i giovani, verso di te, verso le tue attese, le tue speranze, e mostra quanto sia grande il suo desiderio di incontrarti personalmente e di aprire un dialogo con te per aiutarti a comprendere chi sei, qual è la tua strada, il senso della tua vita.
Nel racconto, Marco sottolinea come “Gesù fissò lo sguardo su di lui e lo amò”.
Nello sguardo del Signore c’è il cuore di questo incontro e di tutta l’esperienza cristiana. Infatti il cristianesimo non è primariamente una morale, ma esperienza di Gesù Cristo, che ti ama personalmente.
“La consapevolezza che il Padre ci ha da sempre amati nel suo Figlio, che il Cristo ama ognuno e sempre – scrive il Papa Giovanni Paolo II –, diventa un fermo punto di sostegno per tutta la tua esistenza umana”, e ti permette di superare tutte le prove: la scoperta dei tuoi peccati, la sofferenza, lo scoraggiamento.
In questo amore si trova la sorgente di tutta la vita cristiana e la ragione fondamentale dell’evangelizzazione, della missione: se abbiamo veramente incontrato Gesù, non possiamo fare a meno di testimoniarlo a coloro che non hanno ancora incrociato il suo sguardo!

TUTTI A CORI ALTERNI: SALMO 139
Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu sai quando seggo e quando mi alzo.
Penetri da lontano i miei pensieri,

mi scruti quando cammino e quando riposo.
Ti sono note tutte le mie vie;

la mia parola non è ancora sulla lingua
e tu, Signore, già la conosci tutta.

Alle spalle e di fronte mi circondi
e poni su di me la tua mano.

Stupenda per me la tua saggezza,
troppo alta, e io non la comprendo.

Dove andare lontano dal tuo spirito,
dove fuggire dalla tua presenza?

Se salgo in cielo, là tu sei,
se scendo negli inferi, eccoti.

Se prendo le ali dell’aurora
per abitare all’estremità del mare,

anche là mi guida la tua mano
e mi afferra la tua destra.

Se dico: "Almeno l’oscurità mi copra
e intorno a me sia la notte";

nemmeno le tenebre per te sono oscure,
e la notte è chiara come il giorno;
per te le tenebre sono come luce.

Sei tu che hai creato le mie viscere
e mi hai tessuto nel seno di mia madre.

Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio;
sono stupende le tue opere,
tu mi conosci fino in fondo.

Non ti erano nascoste le mie ossa
quando venivo formato nel segreto,
intessuto nelle profondità della terra.

Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi
e tutto era scritto nel tuo libro;
i miei giorni erano fissati,
quando ancora non ne esisteva uno.

Quanto profondi per me i tuoi pensieri,
quanto grande il loro numero, o Dio;

se li conto sono più della sabbia,
se li credo finiti, con te sono ancora.

Scrutami, Dio, e conosci il mio cuore,
provami e conosci i miei pensieri:

vedi se percorro una via di menzogna
e guidami sulla via della vita.

1° MOMENTO DI SILENZIO:
5 minuti di silenzio perché ciascuno possa chiedersi: “credi possibile che il Signore Gesù Cristo fissi il suo sguardo su di te e ti ami per ciò che sei? Senti il suo sguardo? Senti il suo amore?”

Secondo momento:
“Che cosa devo fare … ?”

LETTORE1:
Il giovane del Vangelo vive una condizione simile alla tua. Anche tu sei ricco di qualità, di energie, di sogni, di speranze. Il giovane ricco chiede a Gesù: “Che cosa devo fare?”. La stagione della vita in cui sei immerso è tempo di scoperta: dei doni che Dio ti ha elargito e delle tue responsabilità. E’, altresì, tempo di scelte fondamentali per costruire il tuo progetto di vita.
E’ il momento, quindi, di interrogarti sul senso autentico dell’esistenza e di domandarti: “Sono soddisfatto della mia vita? C’è qualcosa che manca?”.
Come il giovane del Vangelo, forse anche tu vivi situazioni di instabilità, di turbamento o di sofferenza, che ti portano ad aspirare ad una vita non mediocre e a chiederti: in che consiste una vita riuscita? Quale potrebbe essere il mio progetto di vita? Che cosa devo fare, affinché la mia vita abbia pieno valore e pieno senso?
Queste domande attendono risposte non superficiali, ma capaci di soddisfare le tue autentiche attese di vita e di felicità.

TUTTI A CORI ALTERNI: SALMO 84 (85)
Signore, sei stato buono con la tua terra,
hai ricondotto i deportati di Giacobbe.

Hai perdonato l’iniquità del tuo popolo,
hai cancellato tutti i suoi peccati.

Hai deposto tutto il tuo sdegno
e messo fine alla tua grande ira.

Rialzaci, Dio nostra salvezza,
e placa il tuo sdegno verso di noi.

Forse per sempre sarai adirato con noi,
di età in età estenderai il tuo sdegno?

Non tornerai tu forse a darci vita,
perché in te gioisca il tuo popolo?

Mostraci, Signore, la tua misericordia
e donaci la tua salvezza.

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annunzia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli,
per chi ritorna a lui con tutto il cuore.

La sua salvezza è vicina a chi lo teme
e la sua gloria abiterà la nostra terra.

Misericordia e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.

La verità germoglierà dalla terra
e la giustizia si affaccerà dal cielo.

Quando il Signore elargirà il suo bene,
la nostra terra darà il suo frutto.

Davanti a lui camminerà la giustizia
e sulla via dei suoi passi la salvezza.

2° MOMENTO DI SILENZIO:
10 minuti di silenzio perché ciascuno possa chiedersi: “Sono soddisfatto della mia vita? C’è qualcosa che manca? Quale potrebbe essere il mio progetto di vita? Che cosa posso fare, affinché la mia vita abbia pieno valore e pieno senso?”

Terzo momento:
“… per avere in eredità la vita eterna”

LETTORE2:
Il giovane ricco chiede a Gesù: “che cosa devo fare?” avendo in mente una finalità precisa: “per avere in eredità la vita eterna”.
La domanda sulla “vita eterna” può affiorare in particolari momenti dolorosi dell’esistenza, quando subiamo la perdita di una persona vicina o quando viviamo l’esperienza dell’insuccesso.
Ma cos’è la “vita eterna” cui si riferisce il giovane ricco? Ce lo illustra Gesù, quando, rivolto ai suoi discepoli, afferma: “Vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia” (Gv 16,22). Sono parole che indicano una proposta esaltante di felicità senza fine, della gioia di essere colmati dall’amore divino per sempre.
Interrogarsi sul futuro definitivo che attende ciascuno di noi dà senso pieno all’esistenza, poiché orienta il progetto di vita verso orizzonti non limitati e passeggeri, ma ampi e profondi, che portano ad amare il mondo, da Dio stesso tanto amato, a dedicarci al suo sviluppo, ma sempre con la libertà e la gioia che nascono dalla fede e dalla speranza. Sono orizzonti che aiutano a non assolutizzare le realtà terrene. Tenendo fisso lo sguardo alla vita eterna, il Beato Pier Giorgio Frassati, morto nel 1925 all’età di 24 anni, diceva: “Voglio vivere e non vivacchiare!” e sulla foto di una scalata, inviata ad un amico, scriveva: “Verso l’alto”, alludendo alla perfezione cristiana, ma anche alla vita eterna.
L’invito è a non dimenticare questa prospettiva nel tuo progetto di vita: sei chiamato all’eternità. Dio ti ha creato per stare con Lui, per sempre. Essa ti aiuterà a dare un senso pieno alle tue scelte e a dare qualità alla tua esistenza.

3° MOMENTO DI SILENZIO:
10 minuti di silenzio perché ciascuno possa chiedersi: “Quali sono i miei orizzonti limitati e passeggeri, le realtà che assolutizzo, che mi rendono più difficile “amare il mondo con la libertà e la gioia che nascono dalla fede e dalla speranza?”

TUTTI: PREGHIERA DI SAN FRANCESCO
Signore, Fa di me uno strumento della tua pace
Dove c’è odio, fa’ ch’io porti amore
Dove è offesa, il perdono,
Dove è discordia , l’unione
Dove è dubbio, la fede,
Dove è errore, la verità,
Dove è disperazione, la speranza,
dove è tristezza, la gioia,
dove sono le tenebre, la luce
Signore, fa che io non cerchi tanto di essere consolato, quanto di consolare;
di essere compreso, quanto di comprendere;
di essere amato, quanto di amare;
Poiché è dando che si riceve,
è dimenticando se stessi che si trova;
è perdonando che si viene perdonati,
ed è morendo che si rinasce a vita eterna.

Quarto momento:
“Vieni e seguimi! Ho bisogno di te!”


LETTORE1:
Gesù, invita il giovane ricco ad andare al di là della soddisfazione delle sue aspirazioni e dei suoi progetti personali, gli dice: “Vieni e seguimi!”.
La vocazione cristiana scaturisce da una proposta d’amore del Signore e può realizzarsi solo grazie a una risposta d’amore: Gesù invita i suoi discepoli a non mettere più al centro se stessi, invita al dono totale della loro vita, senza calcolo e tornaconto umano, con una fiducia senza riserve in Dio.
Il giovane ricco, purtroppo, non accolse l’invito di Gesù e se ne andò rattristato.

LETTORE2:
Chi vive oggi la condizione giovanile si trova ad affrontare molti problemi derivanti dalla disoccupazione, dalla mancanza di riferimenti ideali certi e di prospettive concrete per il futuro. Talora si può avere l’impressione di essere impotenti di fronte alle crisi e alle derive attuali.
Nonostante le difficoltà, non lasciarti scoraggiare e non rinunciare ai tuoi sogni! Coltiva invece nel cuore desideri grandi di fraternità, di giustizia e di pace. Il futuro è nelle mani di chi sa cercare e trovare ragioni forti di vita e di speranza. Se vorrai, il futuro è nelle tue mani, perché i doni e le ricchezze che il Signore ha rinchiuso nel tuo cuore, fortificati dall’incontro con Cristo, possono recare autentica speranza al mondo! È la fede nel suo amore che, rendendoti forte e generoso, ti darà il coraggio di affrontare con serenità il cammino della vita ed assumere responsabilità familiari e professionali. Impegnati a costruire il tuo futuro attraverso percorsi seri di formazione personale e di studio, per servire in maniera competente e generosa il bene comune.
Nella Lettera enciclica Caritas in veritate, il Papa Benedetto XVI ha elencato alcune grandi sfide attuali, che sono urgenti ed essenziali per la vita di questo mondo: l’uso delle risorse della terra e il rispetto dell’ecologia, la giusta divisione dei beni e il controllo dei meccanismi finanziari, la solidarietà con i Paesi poveri nell’ambito della famiglia umana, la lotta contro la fame nel mondo, la promozione della dignità del lavoro umano, il servizio alla cultura della vita, la costruzione della pace tra i popoli, il dialogo interreligioso, il buon uso dei mezzi di comunicazione sociale.
Sono sfide alle quali sei chiamato a rispondere per costruire un mondo più giusto e fraterno. Sono sfide che chiedono un progetto di vita esigente ed appassionante, nel quale mettere tutta la tua ricchezza secondo il disegno che Dio ha su di te. Non si tratta di compiere gesti eroici né straordinari, ma di agire mettendo a frutto i tuoi talenti e le tue possibilità, impegnandoti a progredire costantemente nella fede e nell’amore.

Cristo ti chiama a impegnarti con Lui e ad assumerti le tue responsabilità per costruire la civiltà dell’amore. Se seguirai la sua Parola, anche la tua strada si illuminerà e ti condurrà a traguardi alti, che danno gioia e senso pieno alla vita.

4° MOMENTO DI SILENZIO SEGUITO DA INTENZIONI LIBERE:
10 minuti di silenzio perché ciascuno possa far risuonare le parole di questa preghiera nel proprio cuore.
10 minuti per le preghiera spontanee.

TUTTI: PADRE NOSTRO

CANTO:
“VOCAZIONE”, O VIDEO
oppure
CANTO “VIENI E SEGUIMI”, O VIDEO
 

NDR: gran parte dei testi di GUIDA e LETTORI ricalca il testo del Messaggio per la GMG 2010 del papa Benedetto XVI.

Luca Lorusso

The following two tabs change content below.

Luca Lorusso

Ultimi post di Luca Lorusso (vedi tutti)

Be the first to comment

Leave a Reply

L'indirizzo email non sarà pubblicato.