Prima di inoltrarci nel commento del testo degli Atti degli Apostoli vorrei presentare una veduta d’insieme mostrando le articolazioni del suo contenuto dagli inizi a Gerusalemme al finale a Roma.
Sguardo d’insieme
La struttura del libro di Atti può essere delineata a partire da 1,8: «Riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra (cf. Is 49,6)».
Atti è il racconto della diffusione del Vangelo da Gerusalemme a Roma.
Uno schema elementare del contenuto di Atti può essere questo:
- Atti di Pietro (Atti 1-12)
- Atti di Paolo (Atti 13-28)
Anche solo sfogliando le pagine del libro si scopre che Pietro è il personaggio della prima parte e Paolo quello della seconda.
Un’analisi più calma fa vedere come la testimonianza su Gesù si allarga progressivamente da Gerusalemme alla Giudea, alla Samaria, alla Grecia per poi concludersi con l’arrivo di Paolo a Roma.
Guardando la geografia delle regioni menzionate e analizzandola con un po’ di pazienza si può fare una corsa veloce attraverso tutto il libro, notando le sue principali articolazioni.
Prima parte: atti di Pietro (At 1-12)
- Gerusalemme: la nascita della comunità cristiana (At 1-5);
- Gerusalemme: Atti di Stefano (At 6-7);
- Samaria: Atti di Flippo (At 8);
- Damasco: vocazione di Paolo (At 9);
- Cesarea: Pietro accoglie il pagano Cornelio (At 10-11);
- Antiochia: missione tra i pagani (At 11,19-26);
- Gerusalemme: Erode arresta Pietro (At 12).
Seconda parte: atti di Paolo (At 13-28)
- Primo viaggio missionario di Paolo (Asia Minore, odierna Turchia) con Barnaba e Giovanni Marco (46-49 d.C). Discorso ai Giudei (At 13-14);
- Il concilio di Gerusalemme (At 15);
- Secondo viaggio missionario di Paolo (Grecia) con Silvano e Timoteo (49-52 d.C.; 1-2 Tess). Discorso ai pagani (areopago di Atene, 17, 22-34). (At 15,36-18,22);
- Terzo viaggio missionario di Paolo (Efeso) con Timoteo e vari altri (53-57 d.C.; Gal, 1-2 Cor, Rom). Discorso di Mileto ai presbiteri (20, 17-38). (At 18,23-21,15);
- Passio Pauli (la passione di Paolo). (At 21,15-28,31);
- Gerusalemme, Paolo arrestato. (At 21,15-23,11);
- Cesarea, Paolo prigioniero. (At 23,12-26,32);
- Malta, Paolo prigioniero viaggia verso Roma (naufragio a Malta). (At 27,1-28,16);
- Roma, Paolo prigioniero può proclamare il Vangelo. (At 28,18-31).
Il centurione Cornelio
Evento chiave tra la prima e la seconda parte è, a Cesarea, l’accoglienza e il battesimo del centurione Cornelio nella comunità cristiana da parte di Pietro (At 10-11). È narrato tre volte per sottolinearne l’importanza.
È Pietro che apre la porta della Chiesa ai pagani, adesso Paolo potrà portare questa testimonianza fino ai confini della terra, nei suoi tre viaggi missionari partendo e rientrando da Antiochia di Siria.
Tra il primo e il secondo viaggio missionario di Paolo vi è il Concilio di Gerusalemme (At 15) che approva l’accoglienza dei pagani nella Chiesa senza richiedere loro la circoncisione.
Si può ancora osservare che ognuno dei tre viaggi di Paolo percorre una regione geografica diversa e ha al suo centro un discorso caratteristico. Nel primo (13,16-43) Paolo parla ai Giudei nella sinagoga di Antiochia di Pisidia: è un tipo di argomentazione usata nell’evangelizzare i Giudei. Il secondo è il discorso nell’areopago di Atene (17, 22-34): argomentazione usata nell’evangelizzare i pagani. Il terzo, a Mileto (20,17-38), è indirizzato ai presbiteri dell’Asia ed è chiamato il testamento pastorale di Paolo.
Dopo l’arresto di Paolo nel tempio di Gerusalemme (23,11) si può parlare di «passio Pauli». In analogia con i Vangeli che nell’ultima parte narrano la passione di Gesù, Atti ci presenta la passione di Paolo: la sua prigionia per due anni a Cesarea e il suo avventuroso viaggio per mare (compreso il naufragio a Malta) verso Roma. Ma anche da prigioniero, Paolo continua a rendere testimonianza a Cristo.
Paolo evangelizza anche attraverso le sue lettere alle comunità da lui fondate. Con esse egli integra il suo insegnamento e interviene per correggere false interpretazioni e chiarificare punti delle sue catechesi. Per questo motivo nella cronologia dei viaggi di Paolo menzioniamo anche le date delle sue lettere ai Tessalonicesi, Corinti e Romani.
Nel quadro di questi eventi gli Atti ci forniscono molte informazioni sulla vita della Chiesa primitiva (liturgia, organizzazione, dibattiti, il ruolo dei laici) e delle sue relazioni col mondo esterno (Giudaismo, Impero romano, paganesimo). Attorno a Pietro e Paolo si muovono molti altri personaggi e collaboratori.
Gli Atti degli Apostoli e la storia
Atti presenta una ricca serie d’informazioni geografiche e storiche: 95 persone differenti, 62 delle quali menzionate solo in Atti: 54 città, 32 paesi e 9 isole del Mediterraneo.
Il confronto di Atti con informazioni extrabibliche ne conferma l’accuratezza circa le condizioni sociali e politiche dell’epoca. Il confronto con le lettere di Paolo trova somiglianze sia sui dati geografici, cronologici e storici che di idee, concezioni, fraseologia.
L’autore di Atti è preciso nell’uso dei titoli ufficiali. Così ci sono «proconsoli» nelle province senatoriali di Cipro (13,7) e Acaia (18,12); «strateghi» a Filippi (16,20); «politarchi» (capi della città) a Tessalonica (17,6), e «Asiarchi» (funzionari imperiali) a Efeso (19,31).
Atti è accurato nelle informazioni giuridiche e legali riguardanti i processi di Paolo davanti al proconsole Gallione e ai procuratori Felice e Festo.
Atti presenta informazioni minute e dettagli geografici: il monte degli Ulivi dista da Gerusalemme «quanto il cammino permesso in giorno di sabato» (1,12). Perge è in Panfilia (13,13) mentre Listra e Derbe sono in Licaonia (14,6).
Troviamo in Atti anche degli indirizzi stradali: Paolo alloggia a Damasco nella «Via Diritta» (9,11), Pietro sta a casa di Simone il conciatore di pelli che abita «vicino al mare» (10,6); Paolo alloggia a casa di Lidia a Filippi (16,14) di Giasone a Tessalonica (17,5) di Priscilla e Aquila a Corinto (18,3) di Mnasone di Cipro a Gerusalemme (21,16).
Luca si avvale di molte fonti per comporre la sua opera, ad esempio circa la prima comunità di Gerusalemme, la storia di Stefano, i ricordi di Barnaba e del diacono Filippo, la chiesa di Antiochia.
Nella seconda parte di Atti egli stesso fu testimone oculare di eventi narrati (16,10-17 ; 20,5-15 ; 21,1-18 ; 27,1-28,6) e sembra attingere a un diario di viaggio.
«Comunque si pensi delle fonti, resta possibile e necessario apprezzare il valore storico di Atti e anzitutto quello del contesto in cui si collocano i racconti e i discorsi. I dati della storia profana e dell’archeologia da una parte, quelli che dall’altra ci fornisce il resto del NT, in particolare la corrispondenza di Paolo, permettono di valutare, per confronto, l’esattezza di questo quadro e di certi dettagli» (TOB).
Infine i silenzi: gli Atti degli Apostoli non pretendono di conoscere tutto e di dire tutto. Il libro non dice nulla della fondazione di numerose Chiese che vengono nominate (Damasco, Alessandria, Pozzuoli, Roma) e non fa parola del contrasto tra Paolo e i cristiani di Corinto. «Questi ed altri silenzi, qualunque ne siano le ragioni, indicano che Atti non sono una storia universale del cristianesimo primitivo e neppure una biografia completa di Paolo» (TOB).
Possiamo quindi iniziare a leggere Atti con buone referenze sulla sua affidabilità.
di Mario Barbero
Mario Barbero
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