Come si presenta Matteo? Il Vangelo più lungo dei quattro?
Con la prima domenica di Avvento, il 27 novembre si è aperto il nuovo anno liturgico. Per la comunità cristiana, durante questo nuovo anno, verrà letto e meditato Matteo, il primo Vangelo. Sarà attraverso la testimonianza di Matteo che ogni domenica ci avvicineremo a Gesù guardando i suoi gesti e ascoltando le sue parole.
Ma come si presenta questo vangelo, il più lungo dei quattro?
Veduta d’insieme: Un vangelo ben strutturato
Leggendo Matteo appaiono visibili anzitutto due blocchi di racconti:
- quelli dell’infanzia di Gesù (Mt 1-2)
- e quelli della sua Passione e Risurrezione (Mt 26-28).
Essi sono come l’introduzione e la conclusione dell’opera.
Scorrendo il resto (Mt 3-25) ci s’imbatte spesso in una formula stereotipa: “E avvenne che quando Gesù ebbe finito…” (7,28; 11,1; 13,53;19,1; 26,1). Questa formula chiude solitamente un discorso abbastanza esteso che racchiude vari insegnamenti di Gesù riguardanti un tema.
Si possono individuare cinque grandi discorsi di Gesù:
- – Discorso della montagna (Mt 5-7): promulgazione del Regno, discorso programmatico;
- – Discorso missionario (Mt 10): predicazione del Regno, istruzione ai missionari;
- – Discorso delle parabole (Mt 13): mistero del Regno;
- – Discorso ecclesiale (Mt 18): prima realizzazione del Regno nella comunità credente;
- – Discorso escatologico (Mt 24-25): avvento finale del Regno e sua consumazione.
Si ha quindi una catechesi progressiva e ordinata circa il Regno di Dio.
Questi cinque discorsi sono separati da sezioni narrative che sembrano essere state scelte e distribuite (Matteo già disponeva di altre fonti scritte) con una certa relazione ai discorsi.
Ecco un tentativo di caratterizzazione delle cinque sezioni narrative:
- – Mt 3-4: introduzione all’attività di Gesù;
- – Mt 8-9: sezione dei miracoli;
- – Mt 11-12: lo scandalo del Regno;
- – Mt 13,54-17,27 (più slegata): formazione dei discepoli (in rilievo la figura di Pietro);
- – Mt 19-23: fatti e discussioni di Gesù nell’imminenza della crisi.
Tenendo presenti queste considerazioni, il vangelo di Matteo – oltre all’introduzione e alla conclusione – si può dividere in cinque grandi parti, ognuna delle quali consta di una sezione narrativa (A) e una discorsiva (B).
Ecco quindi una divisione molto generale:
- – Introduzione (Mt 1-2) vangelo dell’infanzia;
- – Parte prima (Mt 3-7): A- sezione narrativa (3,1-4,25); B – discorso della montagna (5,1-7,27);
- – Parte seconda (Mt 8-10): A- sezione narrativa (8,1-9,38); B – discorso missionario (10,1-42);
- – Parte terza (Mt 11-13): A – sezione narrativa (11,2-12,50); B – discorso delle parabole (13,1-52);
- – Parte quarta (Mt 13-18): A – sezione narrativa (13,54-17,27); B – discorso ecclesiale (18,1-35);
- – Parte quinta (Mt 19-25): A – sezione narrativa (19,2-23,39); B – discorso escatologico (24,1-25,46);
- – Conclusione (Mt 26-28): passione e risurrezione.
I DISCORSI: GESU’ IL MAESTRO
Caratteristica del vangelo di Matteo è lo spazio e l’attenzione data all’insegnamento di Gesù, considerato il Rabbi, il Maestro, organizzando i suoi insegnamenti sotto alcuni temi, come abbiamo visto, nei cinque grandi discorsi. Questo è confermato da un confronto cogli altri sinottici.
Marco non ha il discorso della montagna, e pur offrendo quasi tutto il materiale del discorso missionario (Mt 10) non lo presenta in un brano unico e in modo unitario. Così Mc 4 ci trasmette alcune parabole di Gesù, ma meno numerose che in Mt 13. Mc 13 è un discorso escatologico di Gesù ma in esso non troviamo le parabole a sfondo escatologico che troviamo in Mt 24-25 (il maggiordomo, le dieci damigelle d’onore, i talenti).
Luca presenta quasi tutto il materiale del discorso della montagna, però in modo sparso, soprattutto nella sezione del viaggio verso Gerusalemme (Lc 9,51-19,27). Altrettanto si può dire per il discorso missionario e quello ecclesiale: in Luca si trovano questi contenuti, ma sparsi qua e là e non raccolti in una sezione unitaria.
Da queste osservazioni risalta con evidenza l’interesse di Matteo per l’insegnamento di Gesù che, basandosi sul materiale ricevuto, ha voluto presentare in maniera più strutturata e ordinata. Matteo ha svolto una ricerca accurata degli insegnamenti di Gesù sistemandoli secondo alcuni temi più rilevanti. Gesù è visto come un Rabbi il quale ha lasciato ai suoi discepoli un ricco materiale di dottrina, una legge, ossia, secondo il significato originario del termine torah, un’istruzione orale per agire rettamente.
di Mario Barbero
Mario Barbero
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