Ecco la terza e ultima scheda sull’Evangelii Gaudium, pensata per animare gruppi di giovani allo scopo di approfondire l’esortazione apostolica di papa Francesco che tanti considerano il «manifesto politico» di papa Bergoglio.
Si prepara un cartellone con articoli e foto che riportano notizie attuali di situazioni di ingiustizia, sfruttamento, povertà, migrazione, problematiche ambientali… Si chiede ai presenti di darne una lettura e di rispondere alle seguenti domande:
* Quali problematiche vive il mondo oggi?
* Quali sentimenti e emozioni suscitano in noi queste situazioni?
* Quali sfide provocano?
La Parola di Dio
A fianco del cartellone si apre una Bibbia e si legge il seguente brano del Vangelo di Luca: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra e quanto vorrei che fosse acceso! Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?» (Lc. 12,49.54-57).
Riflettiamo insieme
Una famosa frase del teologo evangelico Karl Barth dice che il cristiano dovrebbe avere in una mano la Bibbia e nell’altra il giornale, per leggere l’una alla luce dell’altro e viceversa. Abbiamo infatti bisogno della luce delle Scritture, per comprendere il significato degli avvenimenti; ma abbiamo anche bisogno di illuminare le pagine della Bibbia con le concrete esperienze di vita, che ci permettono di far scaturire significati sempre nuovi.
Per questo, secondo un’altra frase famosa, questa volta del papa Gregorio Magno, la Bibbia cresce con chi la legge; non nel senso che vi aggiungiamo pagine, ma che gli avvenimenti della storia permettono una comprensione sempre più viva della Parola di Dio. Dio infatti ha parlato negli eventi narrati nella Bibbia, ma continua a parlare anche oggi.
L’Evangelii Gaudium
Nn. 51-75: «Esorto tutte le comunità ad avere una sempre vigile capacità di studiare i segni dei tempi. È opportuno chiarire ciò che può essere frutto del Regno e anche ciò che nuoce al progetto di Dio» (n. 51).
«Dobbiamo dire “no ad un’economia dell’esclusione e della inequità”. Non è possibile che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada. Non si può tollerare il fatto che si getti il cibo, quando c’è gente che soffre la fame. Oggi tutto entra nel gioco della competitività e della legge del più forte, dove il potente mangia il più debole» (n. 53).
«Dobbiamo dire “no alla nuova idolatria del denaro”. La crisi finanziaria che attraversiamo ci fa dimenticare che alla sua origine vi è una profonda crisi antropologica: la negazione del primato dell’essere umano! Abbiamo creato nuovi idoli. Si riduce l’essere umano ad uno solo dei suoi bisogni: il consumo» (n. 55).
«Dobbiamo dire “no all’inequità che genera violenza”. Fino a quando non eliminiamo l’esclusione e l’inequità nella società e tra i diversi popoli sarà impossibile sradicare la violenza. Come il bene tende a comunicarsi, così il male a cui si acconsente, cioè l’ingiustizia, tende ad espandere la sua forza nociva e a scardinare silenziosamente le basi di qualsiasi sistema politico e sociale». (n. 59)
«L’individualismo postmoderno e globalizzato favorisce uno stile di vita che indebolisce lo sviluppo e la stabilità dei legami tra le persone e che snatura i vincoli familiari». (n. 67)
«Uno sguardo di fede sulla realtà non può dimenticare di riconoscere ciò che semina lo Spirito Santo.
Significherebbe non avere fiducia nella sua azione libera e generosa» (n. 68).
Testimone di vita
– Servo di Dio Giorgio La Pira (Pozzallo, 9 gennaio 1904 – Firenze, 5 novembre 1977).
Terziario domenicano, fu un politico di primo piano negli anni della Costituzione e della nascita della Repubblica. Credeva nella responsabilità di ciascun credente di fronte ai problemi storico sociali e coerentemente impegnò tutta la propria vita a servizio dello stato e dei cittadini, come esponente della Democrazia Cristiana, sindaco di Firenze e deputato. Fautore del dialogo e della mediazione anche quando essa si presentava non facile, La Pira si schierò sempre dalla parte dei meno fortunati, cercando una feconda integrazione fra Vangelo e vita.
Per saperne di più: www.giorgiolapira.org
Nella nostra famiglia
Suor Eugenia Bonetti, Missionaria della Consolata (nata a Bubbiano, nel milanese, nel 1939), ha vissuto in Africa per 24 anni, dal 1993 impegnata in un centro Caritas di Torino dove ha conosciuto il mondo della notte e della strada e dove ha incontrato il volto, le storie e le sofferenze, la disperazione e la schiavitù di tante donne portate in Italia e vittime della prostituzione. Dal 2000 lavora a Roma come responsabile dell’Ufficio «Tratta donne e minori» dell’Usmi (Unione Superiore Maggiori d’Italia). Si ritiene la voce di chi non ha voce, alle nuove schiave e vittime della tratta per sfruttamento lavorativo e sessuale.
Per saperne di più: www.usminazionale.it
A livello locale
I Gruppi di Acquisto Solidali (Gas) nascono da una riflessione sulla necessità di un cambiamento profondo del nostro stile di vita. Come tutte le esperienze di consumo critico, anche questa vuole immettere una «domanda di eticità» nel mercato, per indirizzarlo verso un’economia che metta al centro le persone e le relazioni.
Per saperne di più: www.retegas.org
Interroghiamoci
1. Quali aspetti positivi e opportunità riconosciamo nelle sfide del mondo attuale?
2. Come mi provocano le esperienze di vita e di fede dei testimoni?
3. Quali conversioni dobbiamo attuare alla luce del Vangelo: quali modi di pensare, atteggiamenti da maturare, comportamenti da assumere?
4. Che cosa possiamo fare concretamente per annunciare il Vangelo nella nostra attuale situazione e nelle nostre comunità? Quali iniziative proporre?
Conclusione
Non dobbiamo aver paura di fare come i profeti della Bibbia, che si pongono in situazioni conflittuali pur di verificare le scelte politiche ed economiche alla luce della Parola di Dio.
Preghiamo insieme
Non dire: Padre, se ogni giorno non ti comporti da figlio.
Non dire: nostro se vivi soltanto del tuo egoismo.
Non dire: che sei nei cieli se pensi solo alle cose terrene.
Non dire: venga il tuo regno se lo confondi con il successo materiale.
Non dire: sia fatta la tua volontà se non l’accetti anche quando è dolorosa.
Non dire: dacci oggi il nostro pane quotidiano se non ti preoccupi della gente che ha fame.
Non dire: perdona i nostri debiti se non sei disposto a perdonare gli altri.
Non dire: non ci indurre in tentazione se continui a vivere nell’ambiguità.
Non dire: liberaci dal male se non ti opponi alle opere malvagie.
Non dire: amen se non prendi sul serio le parole del Padre nostro.
Dono
Viene consegnato un biglietto su cui è scritta la seguente provocazione di papa Francesco:
«Usciamo, usciamo ad offrire a tutti la vita di Gesù Cristo. Preferisco una Chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una Chiesa malata per la chiusura».
Deborah Corti
di Deborah Corti
Deborah Corti
Ultimi post di Deborah Corti (vedi tutti)
- Comunicare il Sud dal Sud - 4 Ottobre 2017
- Per nostra madre terra - 10 Maggio 2016
- Le sfide del mondo attuale - 6 Ottobre 2015
Leave a Reply