Siamo nella zona di Neisu, nel Nord Est del Congo RD, in una delle aree più difficili del paese, tra miseria, conflitti, sfruttamento, assenza di infrastrutture.
Qui, i 12 centri di salute legati all’Ospedale Notre Dame de la Consolata, dislocati in foresta, offrono accoglienza e cure a tutti coloro che ne hanno bisogno.
Il progetto Amico dispensari Neisu ha l’obiettivo di rafforzare il servizio offerto alle persone, spesso indigenti, attraverso l’acquisto di nuovi microscopi binoculari per le analisi di laboratorio.
Dodici centri sanitari in piena foresta, con un bacino di popolazione di circa 50mila persone, per la maggior parte povere o molto povere. Distanti tra i 12 e i 57 km dall’Ospedale Nostra Signora Consolata di Neisu, del quale abbiamo parlato nello scorso numero di amico.
Ecco i destinatari di questo nuovo progetto di MCOnlus.
Quello lanciato a marzo, intitolato Amico ospedale Neisu, ha già raccolto la somma richiesta. Ci spostiamo allora nei villaggi attorno all’ospedale, dove gli infermieri dei centri di salute sono gli unici operatori sanitari cui possono rivolgersi i loro abitanti.
La salute in foresta
«Vista la distanza di questi villaggi isolati, raggiungere l’ospedale, soprattutto nella stagione delle piogge, è sempre un grande problema – ci scrive Ivo Lazzaroni, laico missionario della Consolata, amministratore dell’ospedale dei Missionari della Consolata -. Ci sono periodi nei quali l’epidemia di malaria prende il sopravvento e la situazione diventa particolarmente critica. Non avendo mezzi di trasporto, molti bimbi non possono essere portati in ospedale e non resistono».
Per questo motivo, uno dei tanti servizi dell’ospedale fondato nel 1984 dal missionario della Consolata e medico padre Oscar Goapper, è la gestione di dodici centri di salute in piena foresta equatoriale. «Una decina sono strutture in mattoni, gli altri hanno solo il tetto in lamiera».
I centri di salute sono un aiuto fondamentale per questa popolazione isolata. «Forniscono le cure essenziali – continua Ivo -, ogni dispensario ha un infermiere titolare che si occupa delle cure e delle visite, un’ostetrica tradizionale, e animatori sanitari, scelti tra la popolazione locale dal “comitato sanitario”, i quali hanno seguito una formazione di base al nostro ospedale. Nei centri di salute forniamo le cure essenziali ed esami di laboratorio, specialmente esami del sangue, ad esempio per la determinazione dell’emoglobina, il test diagnostico per la malaria, per la filaria, per l’Hiv, e altri; esami delle urine e delle feci, tamponi di pus, pap test, ecc. Quando si presentano casi gravi, sono trasferiti nell’ospedale di Neisu».
Il progetto
Ivo racconta che da quando i centri di salute hanno iniziato a funzionare, vengono utilizzati sempre gli stessi microscopi monoculari. «Ultimamente alcuni hanno iniziato ad avere dei problemi. Sia gli obbiettivi che il carrello, non sono piu funzionali, dando delle visioni non chiare. Con questo progetto, vorremmo comperare, per ogni dispensario, un microscopio binoculare nuovo che possa assicurarci degli ottimi esami, per rispetto di tutta la popolazione che non può venire all’ospedale».
di Luca Lorusso
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Luca Lorusso
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