Nuovi stili di vita raccontati ai bambini.
Chiara credeva che tutte le fiabe parlassero di fate e di maghi, di animaletti curiosi e di grandi prati verdi…
Ma un giorno scoprì l’esistenza di fiabe che aiutano a vivere in modo nuovo nel mondo d’oggi.
Fu così che cominciò a fraternizzare con parole che i grandi, fino a quel momento, avevano tenuto per sé.
Autore: Aime Marco
Nato a Torino nel 1956, insegna antropologia culturale all’Università di Genova. Ha compiuto molti viaggi in Africa, Medio Oriente e Asia e collabora con alcune organizzazioni di cooperazione allo sviluppo. È autore di numerosi articoli e volumi.
Target: Bambini, educatori, famiglie.
Contenuti:
Vengono chiamati "nuovi stili di vita" le scelte quotidiane che dovremmo tutti fare per un mondo più giusto e per la stessa sopravvivenza di un pianeta ormai ai limiti del collasso ambientale. I bambini sono più disponibili.
Ma come presentare loro problemi grandi e complessi come la globalizzazione, il commercio internazionale, l’incidenza dei nostri consumi sulle sorti del mondo? Oppure i rimedi che vengono suggeriti, come il commercio equo e solidale, il consumo critico, la finanza etica e così via?
Le favole, che hanno sempre rappresentato un veicolo affascinante per presentare grandi verità morali e sociali, possono servire anche qui.
È l’intuizione dell’Autore, che fa parlare le cose della vita quotidiana: i barattoli del supermercato, il tappeto, la vecchia bicicletta… per rivelare ai bambini i segreti di un mondo che anche essi possono capire e cominciare a cambiare.
anno: 2011
formato: 21×26
pagg. 80
euro 11,00
INDICE
Introduzione, 3
Lettera ai genitori, 5
Chiara si perde nel supermercato, 9
Fiaba delle dita nei tappeti, 11
Fiaba della bicicletta nel fosso, 17
Fiaba delle arachidi e del deserto, 19
Fiaba del chicco di caffè, 25
Fiaba delle tre navi, 29
Fiaba delle pancione e delle scarpe da corsa, 33
Fiaba dell’albero nel panino, 35
Fiaba della spiga di grano, 45
Fiaba dell’uomo e del lavoro, 49
Fiaba del tempo nei barattoli, 53
Fiaba dei pesci in scatola, 59
Fiaba dei due tavoli al ristorante, 63
Fiaba di nonno Penn, 67
Fiaba dell’omino con gli occhiali, 71
Un nuovo amico, 77
PRESENTAZIONE
Introduzione
Carissimi amici,
la storia che state per leggere si svolge in un supermercato. Un posto strano per una fiaba, non trovate? È vero, una volta i personaggi delle fiabe si perdevano nei boschi e incontravano lupi, orchi e streghe. Oggi di boschi ce ne sono sempre di meno e chi vive in città, forse, è più facile che smarrisca la strada in un supermercato. Come ha fatto Chiara, la protagonista di queste storie.
Perché Chiara si è persa? Perché in un supermercato c’è confusione, un sacco di gente ed è facile distrarsi un attimo e non trovare più i propri genitori. Ma Chiara in realtà non si è persa, ha solo fatto un giro con un suo nuovo amico: Zongo. Grazie a lui ha scoperto che nel supermercato non ci sono solo scatole e barattoli, ma tante storie interessanti, basta cercarle.
Chiara ha scoperto che ci sono bambini che vengono sfruttati e maltrattati, ma anche che si può fare qualcosa per aiutarli; che ci sono angoli del nostro pianeta, come la foresta, la montagna e il deserto che sono minacciati, ma che si può tentare di salvarli; che il tempo e il lavoro possono essere scambiati tra le persone per stare meglio.
E che il cibo avesse fatto tanti viaggi prima di arrivare da noi lo sapevate?
Forse no, e nemmeno Chiara, ma ora lo sa. Quante volte abbiamo gettato via degli oggetti che sembravano inutili? Invece Chiara ha scoperto che una bicicletta rotta può diventare mille cose diverse, perché la diversità è la ricchezza del nostro mondo. Vi piacerebbe un mondo tutto dello stesso colore, vi piacerebbero amici tutti alti uguali, con lo stesso nome e con la stessa faccia? No, vero? Allora imparate ad apprezzare tutto ciò che è diverso.
Nei suoi giri con Zongo, Chiara ha anche incontrato degli amici come Gandhi, l’omino con gli occhiali, che diventa pesante pesante, o come Chico Mendes, il ragazzo della foresta che cerca di difendere il suo ambiente. Non sapete chi sono? Neppure lei lo sapeva, ma chiedetelo ai vostri genitori e ai vostri insegnanti, ve lo spiegheranno.
Chiara è una bambina come voi, piena di curiosità e di voglia di trovare cose nuove. È stata molto felice di avere incontrato Zongo e di scoprire quante cose ci raccontano gli oggetti. A noi sembrano muti perché non sappiamo interrogarli, invece quando vedete un oggetto, chiedetevi da dove viene, di che cosa è fatto, che strada ha percorso per arrivare fino a voi. Vedrete allora che comincerà a raccontarvi una storia ricca e interessante. Talvolta può anche essere una storia triste, ma non preoccupatevi, succede, e in ogni caso avrete imparato qualcosa di nuovo.
Quando avrete finito di leggere le fiabe, passatele ai vostri genitori, chiedendo loro di leggere le poche righe che seguono.
Ciao a tutti.
Lettera ai genitori
"Se un bambino sbaglia, tutti hanno sbagliato", così recita un proverbio africano. E fin qui siamo tutti d’accordo nel sostenere che è responsabilità nostra, di noi "grandi", trasmettere ai più piccoli quel sapere che dovremmo aver acquisito con il tempo. "La saggezza è come la sacca di pelle di capra: ogni uomo ha la sua" dice un altro proverbio africano e qui, forse, ci sarebbe qualcosa da dire. Molti di noi, parlo di noi adulti, non danno sempre prova di avere piena la propria sacca.
Un amico africano, compagno di molte conversazioni, è solito pormi numerose domande su come si vive qui, in Europa, per capire le differenze rispetto alla vita del suo villaggio. Un giorno, dopo aver letto alcune riviste francesi, mi ha chiesto: "Ma è vero che da voi c’è gente che paga per dimagrire?". Non so che faccia ho fatto, ma ricordo di avere faticato non poco ad ammettere che era vero. Così come ricordo lo stupore sul suo viso, mentre scuoteva la testa ripetendo: "Questo non lo capisco, non lo capisco proprio".
Credo sia inutile ripetere come il nostro modello attuale di vita sia una delle cause principali di tutti gli altri modelli di vita, che chi abita in angoli diversi del mondo subisce più che scegliere (come noi, però con molti meno mezzi e meno speranze). Immagino che chi ha scelto questo libro sia già sensibile ai problemi del Sud del mondo, dell’ecologia, dell’economia finanziaria sempre più imperante, pertanto non starò ad annoiarlo con l’ennesima filippica.
Credo anche che chi, adulto, ha ormai riposto la sua sacca per la noia o la fatica di portarsela dietro e magari riempirla con nuovi raccolti, non sia disposto ad ascoltare la solita storia del 20% dell’umanità che consuma l’80% delle risorse. "L’occhio dello straniero vede solo ciò che già conosce" (è un altro proverbio africano) e sono in molti a voler essere "stranieri" ai problemi degli altri, che poi sono loro, anche se spesso non lo sanno.
Credo, però, che le piccole sacche dei bambini siano pronte ad essere riempite con nuovi frutti e che i loro occhi possano vedere bacche a noi talvolta invisibili. Bacche che hanno il sapore di una società nuova, di una natura meno soffocata, di un maggiore rispetto per uomini e cose.
In queste fiabe compaiono, più o meno mascherati, personaggi come Gandhi, il sindacalista brasiliano Chico Mendes, protagonista delle lotte ambientaliste degli indios amazzonici, il compianto Alex Langer, autore dello splendido libro Il viaggiatore leggero oppure Iqbal Masiq, il ragazzino pachistano ucciso per essersi ribellato alla mafia dei tappeti che lo sfruttava. Qualcuno forse storcerà il naso nel vedere accostato a questi grandi personaggi anche il Piccolo Principe.
Chiedo scusa, ma questa è solo una fiaba… e sono convinto che nessuno di loro si offenderebbe.
EMI Editrice Missionaria Italiana
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