Si narra che sei venuto nella carne. Poco più di duemila anni fa. Proprio tu. Il Signore della vita. Il Creatore. Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe, e di tutti i viventi.
Si narra che sei nato come tutti noi e sei stato allevato secondo la cultura e sensibilità del tempo. Tu, l’eterno, in un anno preciso, in un luogo, una lingua, una religione, un contesto irripetibile, come irripetibile è ogni contesto e ogni vita.
Si narra che sei nato da una giovane donna capace di dire un sì limitato che ha aperto orizzonti illimitati. Una ragazza capace di cantare la gioia per lo sguardo d’amore che ha sentito su di sé, per i troni rovesciati e gli umili innalzati, per la promessa ad Abramo realizzata, e non ancora, nel suo grembo.
Si narra che sei stato accolto e accudito da un falegname sognatore che ti ha salvato dal tiranno portandoti profugo in un paese straniero. Un uomo semplice e giusto, capace di leggere e affrontare la storia con occhi resi limpidi dallo Spirito.
Si narra che il cosmo intero si era predisposto a darti il benvenuto e che tu hai ricambiato l’attesa squarciando le tenebre con la tua luce.
Da quel giorno sono accaduti diversi prodigi straordinari, e molti altri ordinari, al culmine dei quali sei morto e poi risorto.
Tu, Amato dell’Amante, hai riposto la morte e la vita nell’Amore.
Amante a tua volta di ciascuno di noi, ci immergi nel tuo Amore perché anche noi vi immergiamo qualunque creatura incontriamo.
Buon Avvento e buon Natale da amico.
di Luca Lorusso
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Luca Lorusso
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