Slow page dei Missionari della consolata

Del buon uso delle crisi

«Le crisi avvengono per evitarci il peggio».

Christiane Singer, Del buon uso delle crisi, Servitium editrice, 2011

«Il successo fa parte del sistema: ci culla, ci fascia, ci gratifica, ci lascia dove siamo. Solo il fallimento ci apre il varco e strappa il velo…». Al di là della disperazione, tutte le imperfezioni dell’esistenza nascondono una potenza rivelatrice: ci stimolano al grande balzo verso un sovvertimento d’amore e ci conducono sulla soglia di una insospettata liberazione.

Autrice: Christiane Singer
Servitium editrice
Pagine 112

Anno 2011 (4° edizione)
Prezzo di copertina: 12 Euro

Tratto dal libro

Nel corso del cammino della mia vita ho raggiunto la certezza che le crisi avvengono per evitarci il peggio.

Come esprimere che cos’è il peggio?

Il peggio è aver attraversato la vita senza naufragi, cioè essere sempre rimasto alla superficie delle cose, aver danzato al ballo delle ombre, persi nell’inconsistenza, aver sguazzato nelle paludi del “si dice”, delle apparenze, dei luoghi comuni, di non essere mai precipitato, andato a fondo in una dimensione altra e profonda di sè e delle relazioni.

In mancanza di maestri, nella società in cui viviamo, sono le crisi i grandi maestri che hanno qualcosa da insegnarci, che possono aiutarci ad entrare nell’altra dimensione, nella profondità che dà senso alla vita.

Nella nostra società tutto concorre a distoglierci da ciò che è importante e centrale, come se ci fosse un sistema di fili spinati e di interdizioni per impedire alla persona di accedere alla propria profondità… In una società in cui non sono indicate le vie per entrare nella profondità, resta soltanto la crisi per poter spezzare questi muri che ci circondano.

La crisi serve, in certo modo, da ariete per sfondare le porte di queste fortezze in cui siamo rinchiusi.

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