Slow page dei Missionari della consolata

Polonia. Giovani pellegrini missionari

A piedi verso la madonna di Czestochowa (e della Polonia)

Ogni anno l’appuntamento è a inizio agosto: tutti a piedi con lo zaino sulle spalle verso Jasna Góra, cioè il santuario di Czestochowa, il luogo più sacro della Polonia, dove si trova l’icona della Beata Vergine Maria, percorrendo circa 300 km a piedi da Varsavia, 30 km al giorno per 10 giorni.

La mia esperienza è incominciata cinque anni fa, quando ho realizzato per la prima volta il pellegrinaggio all’età di 13 anni.

È stata mia madre ad incoraggiarmi a partecipare. A quel tempo non me lo aspettavo quanto potesse essere meravigliosa questa esperienza! Da allora, quest’anno è stata la mia terza volta.

Durante l’anno ci sono pellegrinaggi indirizzati a distinti gruppi con distinte caratteristiche.

Il pellegrinaggio a cui io partecipo si chiama «Pellegrinaggio accademico metropolitano di Varsavia». Riunisce giovani singoli e giovani famiglie.

Siamo divisi in gruppi, ciascuno con un proprio colore di riconoscimento. Il mio gruppo era l’argento. Ma si distingueva non solo per il colore. È ben noto per il suo stille missionario, e per essere guidato dai missionari della Consolata.

Quest’estate il nostro capo gruppo è stato padre Juan Carlos Araya Carmona, missionario originario dell’Argentina.

Ogni anno pero c’è sempre la presenza gradita e arricchente di altri missionari padri e seminaristi della Consolata che si uniscono a noi.

Preghiamo e cantiamo in diverse lingue, e alla sera ci raduniamo per condividere le gioie e fatiche del giorno trascorso lodando il Signore con la preghiera, la musica e la danza.

Il cammino è un’opportunità d’incontro con molte persone preziose e disponibili, ma è anche un’occasione perfetta per conoscere meglio se stessi, discernere sulla propria vita, ravvivare la propria fede in Cristo. Questo grazie alle sante messe quotidiane, al sacramento della confessione, alle conferenze su diverse tematiche proposte e ai vari momenti di preghiera.

Durante il cammino non mancano la stanchezza, il male ai piedi e alle gambe, le condizioni meteorologiche sfavorevoli, ma tutto aiuta a diventare più forti e rende più interessante il cammino.

Cosa mi spinge a continuare a partecipare a questo grande evento che concentra più di 2mila pellegrini ogni anno? Essenzialmente il nostro Dio e la sua abbondante grazia! Ma anche le persone gentili, le preghiere in gruppo, le nuove amicizie, i bellissimi paesaggi, l’ospitalità della gente e molto altro che non riesco esprimere in parole.

di Antek Mazgajski

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Antek Mazgajski

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