Una preghiera da vivere insieme per riposare nel Signore.
Canto. Give me joy in my heart
Guida. È finalmente arrivata l’estate. Per molti, questo significa l’inizio delle vacanze, o magari l’arrivo delle tanto attese ferie. Tutti, comunque, approfitteremo per riposarci e dormire un po’ di più senza rimorsi. Perché chi dorme non piglia pesci, giusto? Beh, non sempre. Disponiamoci a pregare insieme e riposare nel Signore.
Lettore 1. Dal libro della Genesi (1,31; 2,1-3)
«Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono. E fu sera e fu mattina: sesto giorno. Così furono ultimati i cieli e la terra e tutto il loro ornamento. Allora Dio nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto».
Lettore 2. La Genesi racconta che Dio non solo creò per sei giorni, ma che continuò a operare nel settimo, benedicendo la creazione e riposando.
Dio ama il riposo, infatti ne è il creatore. Avete mai visto dei genitori incantati a guardare i figli addormentati? Anche Dio ci guarda allo stesso modo mentre dormiamo. Ma c’è di più.
Lettore 1. Dal primo libro di Samuele (3,3-11)
«La lampada di Dio non era ancora spenta e Samuele era coricato nel tempio del Signore, dove si trovava l’arca di Dio. Allora il Signore chiamò: “Samuele!” e quegli rispose: “Eccomi”, poi corse da Eli e gli disse: “Mi hai chiamato, eccomi!”. Egli rispose: “Non ti ho chiamato, torna a dormire!”. Tornò e si mise a dormire. Ma il Signore chiamò di nuovo: “Samuele!” e Samuele, alzatosi, corse da Eli dicendo: “Mi hai chiamato, eccomi!”. Ma quegli rispose di nuovo: “Non ti ho chiamato, figlio mio, torna a dormire!”. In realtà Samuele fino allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era stata ancora rivelata la parola del Signore. Il Signore tornò a chiamare: “Samuele!” per la terza volta; questi si alzò ancora e corse da Eli dicendo: “Mi hai chiamato, eccomi!”. Allora Eli comprese che il Signore chiamava il giovinetto. Eli disse a Samuele: “Vattene a dormire e, se ti chiamerà ancora, dirai: ‘Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta’”. Samuele andò a coricarsi al suo posto. Venne il Signore, stette di nuovo accanto a lui e lo chiamò ancora come le altre volte: “Samuele, Samuele!”. Samuele rispose subito: “Parla, perché il tuo servo ti ascolta”. Allora il Signore disse a Samuele: “Ecco io sto per fare in Israele una cosa tale che chiunque udirà ne avrà storditi gli orecchi”».
Lettore 2. Dal Vangelo di Matteo (1,18-24)
«Ecco come è nato Gesù Cristo. Maria, sua madre, era fidanzata con Giuseppe; essi non vivevano ancora insieme, ma lo Spirito Santo agì in Maria ed ella si trovò incinta. Ormai Giuseppe stava per sposarla. Egli voleva fare ciò che era giusto, ma non voleva denunziarla di fronte a tutti. Allora decise di rompere il fidanzamento, senza dire niente a nessuno.
Ci stava ancora pensando, quando una notte in sogno gli apparve un angelo del Signore e gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non devi aver paura di sposare Maria, la tua fidanzata: il bambino che lei aspetta è opera dello Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu gli metterai nome Gesù, perché lui salverà il suo popolo da tutti i suoi peccati”. Quando Giuseppe si svegliò, fece come l’angelo di Dio gli aveva ordinato e prese Maria in casa sua».
Lettore 1. Dio parla ai suoi figli anche quando dormono. Lo leggiamo sia nell’antico che nel Nuovo Testamento. Questo perché anche il sonno può essere preghiera, se ci manteniamo vigili. Per esempio, nell’episodio di Samuele, «la lampada del Signore non era ancora spenta». Nell’episodio del Vangelo, San Giuseppe «voleva fare ciò che era giusto» e «stava ancora pensando» come agire.
Guida. Infine, rispettare il sonno è anche segno di fiducia nella Provvidenza di Dio.
Tutti a cori alterni. Salmo 127
Se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori;
Se il Signore non protegge la città, invano vegliano le guardie.
Invano vi alzate di buon mattino e tardi andate a riposare e mangiate pane tribolato; egli dà altrettanto a quelli che ama, mentre essi dormono.
Segno. Ora tutti scrivono su un cartoncino a forma di cuscino un’intenzione per «dormirci su» durante le vacanze.
Canto. Nada te turbe
Lettore 2.
«Non mi piace chi non dorme, dice Dio.
Il sonno è l’amico dell’uomo.
Il sonno è l’amico di Dio.
Il sonno è forse la mia più bella creatura.
E io stesso mi sono riposato il settimo giorno.
Chi ha il cuore puro, dorme. E chi dorme ha il cuore puro.
È il grande segreto per essere instancabili come un bambino.
La pigrizia non è un più grande peccato dell’inquietudine
e della disperazione e della mancanza di fiducia in me.
Non parlo, dice Dio, di quegli uomini che non lavorano e non dormono.
Quelli sono peccatori, s’intende. È ben fatto per loro.
Grandi peccatori. Non hanno che da lavorare.
Parlo di quelli che lavorano e non dormono.
Li compiango.
Innocenti nelle braccia della mia Provvidenza.
Hanno il coraggio di lavorare. Non hanno il coraggio di non far nulla.
Hanno la virtù di lavorare. Non hanno la virtù di non far nulla.
Di distendersi. Di riposarsi. Di dormire.
Disgraziati non sanno cos’è buono.
Governano benissimo i loro affari durante il giorno.
Ma non vogliono affidarmene il governo durante la notte. […]
La saggezza umana dice: Non rimandare a domani
ciò che puoi fare oggi stesso. […]
La saggezza umana dice: disgraziato chi rimette a domani.
E io dico Beato, beato chi rimette a domani.
Beato chi rimette. Cioè beato chi spera. E che dorme».
(Charles Péguy)
Guida. Concludiamo ora pregando insieme.
Tutti.
Signore, mentre riposiamo in te, fiduciosi della tua provvidenza e della tua bontà, guardaci con i tuoi occhi di Padre amorevole. Prendi a cuore i nostri pensieri e i nostri sogni. Aiutaci ad ascoltare la tua voce, per risvegliarci in te e agire nel tuo amore. Amen.
Canto. Voi siete di Dio
di Annarita Leserri
Leggi, scarica, stampa da MC luglio 2022 sfogliabile (dal 16 luglio).
Annarita Leserri
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