Una preghiera (da vivere anche a distanza) per preparare le nostre famiglie al Natale.
Canto. Vieni Gesù, Maranatha.
Guida. Torna il tempo dell’Avvento e del Natale, e con esso il richiamo alla dimensione della famiglia. In tempi «normali», senza Covid, il Natale è un periodo nel quale aumentano in quantità e intensità le visite alle persone care. Le feste sono anche l’occasione per rivedere, dopo molto, parenti lontani.
Di solito trascorriamo più tempo con i famigliari più stretti. E ci ritroviamo a vivere gesti e situazioni che, di anno in anno, si ripetono più o meno uguali.
Questo, se da un lato è rassicurante, dall’altro può essere a volte anche soffocante: mentre il tempo passa e ci cambia, la famiglia ci sembra congelata e immobile, un ambito dove tutto si ripete come sempre. E in tempo di Covid, certe dinamiche possono addirittura esasperarsi.
La famiglia, quindi, rischia di sembrarci un luogo stanco ed estraneo, nel quale non ci sentiamo riconosciuti per ciò che siamo davvero.
Eppure, l’evento più inaudito della storia, l’incarnazione di Dio, la nascita di Gesù, avviene proprio in famiglia.
Esistono molti esempi di famiglie nella Bibbia, ma solo quella di Nazareth è considerata «santa».
Perché? Molti pensano che «santa» significhi «perfetta».
E invece…
Lettore 1. Dal Vangelo secondo Luca (2,44-50).
Supponendo che [Gesù] fosse nella comitiva, [Maria e Giuseppe] fecero una giornata di cammino, poi si misero a cercarlo fra i parenti e i conoscenti; e, non avendolo trovato, tornarono a Gerusalemme in cerca di lui. E avvenne che, tre giorni dopo, lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, intento ad ascoltarli e a far loro domande. […] Quando essi lo videro, rimasero stupiti, e sua madre gli disse: “Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo!”. Ma egli disse loro: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”. Ma essi non compresero le parole che aveva detto loro.
Luca 2,44-50
Lettore 2. Dal Vangelo secondo Giovanni (2, 3-4).
Essendo venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli dice: “Non hanno più vino”. Le dice Gesù: “Che vuoi da me, donna? Non è ancora venuta la mia ora”.
Gv 2, 3-4
Lettore 1. Dal Vangelo secondo Luca (8, 19-21).
Sua madre e i suoi fratelli vennero da [Gesù], ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. E gli fu riferito: “Tua madre e i tuoi fratelli sono là fuori e ti vogliono vedere”. Ma egli, rispondendo, disse loro: “Mia madre e i miei fratelli sono quelli che odono la parola di Dio e la mettono in pratica”.
Lc 8, 19-21
Guida. Il Vangelo non ci nasconde rispostacce, discussioni, incomprensioni, addirittura rifiuti. Molto simili a quelli che, d’altra parte, tutti viviamo nelle nostre famiglie.
Segno. Ciascuno prende un foglietto sul quale riassume con una parola o una frase un dissapore familiare. Il foglietto non verrà mostrato a nessuno.
Canto. Nada te turbe.
Guida. Ma allora, se la santa famiglia viveva problemi quotidiani come le nostre, perché la chiamiamo santa?
Cerchiamo la risposta all’inizio della storia.
Lettore 2. Dal Vangelo secondo Luca (1, 35-38).
“Lo Spirito Santo verrà su di te, l’Onnipotente Dio, come una nube, ti avvolgerà. Per questo il bambino che avrai sarà santo, Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, alla sua età aspetta un figlio. Tutti pensavano che non potesse avere bambini, eppure è già al sesto mese. Nulla è impossibile a Dio!” Allora Maria disse: “Eccomi, sono la serva del Signore. Dio faccia con me come tu hai detto”.
Lc 1, 35-38
Lettore 1. Dal Vangelo secondo Matteo (1, 20-25).
Mentre […] stava considerando [di ripudiare Maria], ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”. […] Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
Mt 1, 20-25
Guida. Le risposte di Maria e Giuseppe alla chiamata di Dio sono generose e coraggiose, ma soprattutto fiduciose e cariche di affidamento. Il loro sforzo non sarà quello di essere perfetti o evitare conflitti o problemi, ma di basare la loro vita (quotidiana) sul Signore, come sorgente e orizzonte di ogni loro giornata e azione.
Segno. Ognuno scrive, su un secondo biglietto, una parola o un evento in cui riconosce la Provvidenza divina relativa al problema scritto nel primo, e si prende l’impegno di notare (e assecondare) gli altri segni della Provvidenza che si presenteranno durante il tempo d’Avvento e di Natale.
Canto. Adoramus te domine.
Guida. Come ci indica l’enciclica Fratelli tutti, anche la famiglia umana, così come le singole famiglie, è imperfetta e bisognosa di centrare la propria vita sul Signore. E anche in essa, fino agli estremi confini della Terra, soffia in modo nascosto ma efficace lo Spirito di Dio, che la spinge alla santità. Affidiamo allora l’Avvento delle nostre famiglie, e dell’umanità intera, all’intercessione di un famigliare di Gesù, Giovanni Battista, perché lo Spirito aiuti tutti a prepararci ad accogliere, rinnovati, il Salvatore.
Tutti insieme.
San Giovanni, che sei stato chiamato da Dio
a ricondurre il cuore dei padri ai figli
e il cuore dei figli ai padri,
aiutaci a purificare le nostre famiglie,
e la famiglia umana,
dalle incomprensioni e dai risentimenti
che ci scoraggiano e ci impediscono di rispettarci.
Tu che prepari le vie del Signore
e raddrizzi i sentieri,
aiutaci a vivere con fede ed operosità l’Avvento
per essere degni di accogliere Gesù.
Canto. Lode a te che ami l’umanità.
di Annarita Leserri
Leggi, scarica, stampa da MC dicembre 2020 sfogliabile.
Annarita Leserri
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