Come ogni anno, nella nostra parrocchia Cuore Immacolato di Maria, dove operano padre Osvaldo Coppola e padre Dawinso Licona Sierra, durante il mese di Luglio, dal 4 al 27, si è tenuto il Grest (acronimo che sta per “GRuppo ESTivo”) per i bambini dai 4 ai 12 anni: un assortimento di ben 140 ragazzi con tanta voglia di divertirsi e di stare insieme.
Quest’anno nell’organizzazione abbiamo aggiunto qualche novità rispetto all’anno scorso, per sperimentare e migliorare la gestione del campo: oltre ai quattro gruppi già esistenti (Folletti, Ballo e Canto, Pittura e Decoupage, Cucina Pasticceria e Orto) abbiamo aggiunto una quinta “categoria”, i “Mezzani”, di cui hanno fatto parte i bambini dai 6 agli 8 anni, che invece di essere impegnati in una sola e fissa attività, hanno potuto sbizzarrirsi, mettendosi alla prova nel lavoro di tutti gli altri gruppi, a turno.
Un’altra novità del Grest 2019 è stata la presenza, tra gli animatori, di alcuni dei ragazzi appena cresimati, che hanno mostrato la volontà di iniziare questo nuovo percorso di crescita, responsabilità e gioia di stare insieme, portandoci così alla bellezza di 60 animatori, tra veterani e nuove reclute.
Questi cambiamenti sono andati ad aggiungersi a ciò che invece sapevamo già: il peso della responsabilità che comporta l’essere un educatore che ha a che fare con tanti fanciulli, tutti così diversi tra di loro, ma al tempo stesso l’allegria e la pienezza che ognuno di essi porta nella nostra vita. Perché, se il ruolo di un Animatore o Educatore è appunto quello di badare ai ragazzi – avendo soprattutto cura che essi imparino qualcosa di nuovo, che ne escano arricchiti nella mente e nello spirito – il “compito” di un bambino è quello di farci ritrovare (e riscoprire) la bellezza delle piccole cose, che sia fare un goal con una pallina di carta stagnola, riuscire a correre più veloce di tutti, o trovare un fiore mai visto prima, il tutto accompagnato da un sorriso enorme e lo sguardo più luminoso che ci sia.
E poi c’è la tenerezza. La tenerezza del legame speciale che si crea pian piano, ogni giorno, tra tutti questi piccoli “germogli d’uomo” che si trovano a condividere le giornate, il caldo e spesso la fatica di obbedire alle regole, e a noi animatori.
E così tra una gita e l’altra, tra un tuffo in piscina e un pezzo di pizza divorato, siamo arrivati alla festa finale, in cui ogni bambino, con il suo gruppo di appartenenza, ha potuto dare il meglio di sé, divertendosi in uno spettacolo variegato e gioioso, che ha segnato la chiusura di un percorso, ma non la fine di una bellissima amicizia.
“I tuoi figli non sono figli tuoi.
Sono figli e le figlie della vita stessa.
Tu li metti al mondo, ma non li crei.
Sono vicini a te, ma non sono cosa tua.
Puoi dar loro tutto il tuo amore,
ma non le tue idee.
Perché essi hanno le loro proprie idee.
Tu puoi dare loro dimora al loro corpo,
non alla loro anima.
Perché la loro anima abita nella casa dell’avvenire,
dove a te non è dato entrare,
neppure col sogno.
Puoi cercare di somigliare a loro,
ma non volere che essi somiglino a te,
Perché la vita non ritorna indietro
e non si ferma a ieri.
Tu sei l’arco che lancia i figli verso il domani.” (Khalil Gibran).
di Serena Bianco
Serena Bianco
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