Is 62,1-5. Ti sei attribuito come nome un participio passato di desolazione: Devastato, Abbandonato! Hai timore di non riuscire a evadere dal piccolo spazio in cui la tua identità è infranta, sbattuta da un vento secco, avvitata al centro di una distesa di solitudine.
Hai l’impressione di non orientarti, e non cogliere le indicazioni per celebrare Dio che nasce. E ti scoraggi, e anche tu abbandoni te stesso.
Eppure, a un tratto lo senti: il tuo Signore è con te. Lui si orienta e ti cerca, come un giovane una vergine. E t’insegue, tenacemente, perché anche Lui desidera celebrare: te.
Come lo sposo gioisce per la sua sposa, così il tuo Dio gioisce per te. Lasciati raggiungere. Fermati. Lasciati prendere dalla mano del Signore come sua magnifica corona, riposa nella palma del tuo Dio come un diadema regale. Perché con un nome nuovo ti chiama la bocca del Signore: Mia Gioia. In te trova la sua delizia e si compiace. E la tua vita avrà uno sposo.
E per amore dell’umanità non tacerai, non ti concederai riposo. Perché troppo grande è la salvezza da rivelare, troppo urgente la gioia da realizzare.
Auguri da Amico
di Luca Lorusso
Luca Lorusso
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