Slow page dei Missionari della consolata

Con Maria, discepoli di Gesù

Nel mese mariano, una preghiera con la madre di Dio al centro.

Al centro saranno disposte un’icona di Maria e 12 lampade o lumini spenti.

CELEBRANTE: Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo.
TUTTI:
Amen
CELEBRANTE: La Grazia di Dio Padre, l’amore del Figlio e la forza dello Spirito Santo siano con voi.
TUTTI: E con il tuo spirito.

GUIDA: Ci siamo radunati nella fede per incontrarci con Gesù, nostro Signore e Maestro. Siamo venuti a dirgli che crediamo in Lui e a chiedergli di aumentare la nostra fede, che spesso vacilla. Per questo ci mettiamo alla sua presenza con l’atteggiamento del discepolo, cioè desiderosi di ascoltarlo e imparare da Lui ciò che è necessario per vivere come veri discepoli suoi. Con questo intento, vogliamo guardare a Maria come esempio e modello del vero discepolo di Gesù. Sant’Agostino scrive che «per Maria è cosa più grande essere stata discepola di Cristo che sua madre».  La sequela da lei sviluppata nell’arco della sua esistenza ha valore educativo per noi. Maria è maestra perché è anzitutto discepola!

CANTO (durante il canto saranno accese 3 lampade)

Maria: il “sì” alla chiamata

GUIDA: Il Cristo è l’unico maestro e l’unico redentore, da lui riceviamo la grazia di essere suoi discepoli e cooperatori, partecipi della sua vita e della sua missione. Ma chi è il discepolo di Gesù? Il discepolo è anzitutto un chiamato. E’ il mistero della vocazione. I Dodici sono tutti stati chiamati, uno ad uno. Così l’apostolo Paolo. Nessuno s’è fatto avanti da sé, nessuno ha scelto lui di essere discepolo, non lo si diventa per decisione propria: “Non siete voi che avete scelto me, sono io che ho scelto voi” (Gv. 15,16). Maria è la più perfetta seguace di Cristo, è la prima collaboratrice all’opera della salvezza, è lei che con il suo “sì” ha cambiato le sorti dell’umanità.

Dal Vangelo secondo Luca (1,26-38)
Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto».

TUTTI:
  Signore, tu ci chiami a seguirti,
ti rivolgi ad ognuno di noi, ma noi abbiamo paura.
Tu ci mandi in tutto il mondo
e noi mettiamo il catenaccio alle nostre porte.
Tu ci spingi a prendere il largo
e noi ancoriamo la barca in porto.
Scuoti il torpore della nostra indifferenza.
Accendi nel nostro cuore il fuoco della tua audacia.
Apri le nostre orecchie alle grida dei fratelli:
donaci fame e sete di giustizia.
Spingi i nostri passi sulle strade
dove l’uomo lavora e ama, soffre e spera.
Insegnaci a cercarti con pazienza,
donando a tutti la tua Parola.

Momento di silenzio (vengono accese 3 lampade)

Maria: un cuore che ascolta

GUIDA: Donare a tutti la Parola di Dio: questo è uno dei compiti del discepolo. Ciò presuppone una grande capacità di ascolto. Nell’annunciazione, Maria ascolta con fede la parola di Dio e si consegna come docile strumento nelle sue mani; accoglie il Messia e si mette a disposizione della sua opera. Il Vangelo, apparentemente, della preghiera di Maria non dice quasi nulla: dice la sua fedeltà alle prescrizioni della legge, che è certo un atto di culto e di preghiera, ma la preghiera come respiro della vita, come impegno permanente, sembra non apparire. Ma non è così. C’è un riferimento evangelico che ci permette di intravedere la ricchezza della preghiera di Maria ed è l’affermazione: “ Maria, custodiva tutte queste cose meditandole nel suo cuore”. Si trattava dei misteri della vita di Gesù, delle cose che si dicevano e che accadevano riguardo al Figlio suo e la Madonna ascolta, è attenta ai segni, riflette, medita e contempla.

Dal Vangelo secondo Luca (8,19-21)
Un giorno andarono a trovarlo la madre e i fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. Gli fu annunziato: «Tua madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e desiderano vederti». Ma egli rispose: «Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».

Dal Salmo 118 (a cori alterni)
1°CORO: Lampada per i miei passi è la tua parola,
luce sul mio cammino.
Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti,
sono essi la gioia del mio cuore.
Ho piegato il mio cuore ai tuoi comandamenti,
in essi è la mia ricompensa per sempre.
2°CORO: Tu sei mio rifugio e mio scudo,
spero nella tua parola.
Sostienimi secondo la tua parola e avrò vita,
non deludermi nella mia speranza.

1°CORO: La tua parola nel rivelarsi illumina,
dona saggezza ai semplici.
Rendi saldi i miei passi secondo la tua parola
e su di me non prevalga il male.

2°CORO: Purissima è la tua parola,
il tuo servo la predilige.
Precedo l’aurora e grido aiuto,
spero sulla tua parola.
I miei occhi prevengono le veglie
per meditare sulle tue promesse.

1°CORO: Vedi la mia miseria, salvami,
secondo la tua parola fammi vivere.
La verità è principio della tua parola,
fammi comprendere secondo la tua parola.

2°CORO: Scaturisca dalle mie labbra la tua lode,
poiché mi insegni i tuoi voleri.
La mia lingua canti le tue parole,
perché sono giusti tutti i tuoi comandamenti.

Momento di silenzio (vengono accese 3 lampade)

Maria: donna in cammino

GUIDA: Se il primo tratto costitutivo del discepolato è la vocazione, che comporta adesione alla Parola e alla volontà di Dio, il secondo è l’itineranza. Il discepolo non è seduto ai piedi del Maestro, è in piedi e gli va dietro. Non è solo colui che impara, è anche colui che cammina. E’ un tratto caratteristico del Dio della Bibbia: Egli fa muovere le persone, non le lascia dove sono. Abramo deve lasciare il suo paese e la casa di suo padre e partire per una terra lontana e sconosciuta. Anche Israele, schiavo in Egitto, deve partire: il viaggio sarà lungo, travagliato; quelli che partono non arriveranno alla meta, non entreranno nella terra promessa; neppure Mosè potrà entrarci. E’ come se fosse più importante partire che arrivare.

TUTTI:
Signore Gesù, per essere tuo discepolo
devo essere disposto a partire:
non so dove arriverò, quando arriverò,
non so neppure se arriverò.
Quando ci dici: “Tu, seguimi”,
non precisi dove ci porterai,
ci lasci solamente intendere
che il viaggio vale almeno quanto la meta.
Tu ci hai detto: “Io sono la via”
e non “io sono la meta”.
Aiutaci a comprendere fino in fondo
che il traguardo è Dio, Padre nostro,
e che Tu sei la via verso di Lui.
E noi, discepoli tuoi, percorriamo questa via.
Ecco dunque chi è il tuo discepolo:
non un uomo arrivato, ma un uomo partito.
Un uomo, una donna che Dio ha messo in movimento,
così che non poteva restare dove era.
Signore, aiutaci ad essere tutti
viandanti, itineranti sulle tue vie.

GUIDA: Se i personaggi del Vangelo avessero avuto una specie di contachilometri incorporato, la classifica dei più infaticabili camminatori l’avrebbe vinta lei: Maria! La troviamo sempre in cammino. E per giunta, in salita. Da quando si mise in viaggio “verso la montagna”, per trovare la cugina Elisabetta, fino al giorno del Golgota, i suoi passi sono sempre scanditi dall’affanno delle alture. L’insistenza con cui il Vangelo accompagna i suoi viaggi con il verbo “salire”, più che alludere all’ansimare del petto o al gonfiore dei piedi, sta a dire che la peregrinazione terrena di Maria simboleggia tutta la fatica di un esigente itinerario spirituale.

Maria, donna in cammino (a cori alterni)
1°CORO: Santa Maria, donna in cammino,
come vorremmo somigliarti nelle nostre corse trafelate.
Forzàti del “cammina cammina”,
ci manca nella bisaccia di viandanti
la cartina stradale che dia senso alle nostre itineranze
e ci ritroviamo inesorabilmente
a contemplare gli stessi panorami.
2°CORO: Donaci, ti preghiamo, il gusto della vita.
Facci assaporare l’ebbrezza delle cose.
Offri risposte materne alle domande di significato
circa il nostro interminabile andare.
1°CORO: Santa Maria, donna in cammino,
fa che i nostri sentieri siano, come lo furono i tuoi,
strumento di comunicazione con la gente,
e non nastri isolanti entro cui assicuriamo
la nostra aristocratica solitudine.
2°CORO: Liberaci dall’ansia della metropoli
e donaci l’impazienza di Dio.
L’impazienza di Dio ci fa allungare il passo
per raggiungere i compagni di strada.
L’ansia della metropoli, invece,
ci rende specialisti del sorpasso.
Ci fa guadagnare tempo,
ma ci fa perdere il fratello che cammina accanto a noi.
1°CORO: Santa Maria, donna in cammino,
prendici per mano
e facci scorgere la presenza di Dio sotto il filo dei giorni,
negli accadimenti del tempo,
nel volgere delle stagioni umane.
Dirigi i nostri passi,
per scorgere sulle sabbie dell’effimero le orme dell’eterno.
2°CORO: Restituisci sapori di ricerca interiore
alla nostra inquietudine di turisti senza meta.
Se ci vedi allo sbando, sul ciglio della strada,
rimettici in carreggiata.
E allora sulle nostre strade,
come avvenne in quella lontana primavera,
fiorirà l’esultanza del Magnificat.

Momento di silenzio (vengono accese 3 lampade)

Maria: nostra maestra e Madre nostra

GUIDA: Una madre non solo genera, alleva, educa i suoi figli; si presenta loro anche come modello di vita. Analoga è la posizione della Vergine santa nei nostri confronti. Ella è la discepola perfetta alla sequela del Verbo fatto uomo nel suo seno: lo ha amato come soltanto una madre sa amare; lo ha ascoltato come un buon discepolo ascolta il suo maestro. Maria ha sempre avuto fiducia nel Figlio e nella sua parola, anche quando questa sembrava difficile da capire. Inoltre per Maria il fatto di essere la Madre di Dio ha avuto come conseguenza di diventare anche la madre di noi cristiani. Ella era presente quando è nata la Chiesa. Il giorno di Pentecoste Maria era nel cenacolo. Gli apostoli con Maria in preghiera.

Dagli Atti degli Apostoli (1,3-5.12-14; 2,1-4)
Egli si mostrò ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre «quella, disse, che voi avete udito da me: Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni». Allora ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato. Entrati in città salirono al piano superiore dove abitavano. C’erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfeo e Simone lo Zelòta e Giuda di Giacomo. Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui. Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d’esprimersi.

GUIDA: Con la Pentecoste termina il tempo pasquale e ha inizio il tempo ordinario, il tempo cioè nel quale, in modo particolare, è richiamata la nostra storia quotidiana, nella quale, vivendo il nostro impegno nella vita di ogni giorno, siamo chiamati a testimoniare con le nostre opere la presenza di Cristo in mezzo a noi. Chi è il testimone? È uno che fa vedere con qualcosa della sua vita qualcosa che non si vede. La Pentecoste è la festa della santità offerta a tutti, è la potenza della risurrezione di Gesù che invade e permea tutta la vita e la storia.
Le 12 lampade sono accese: esse rappresentano gli Apostoli riuniti nel cenacolo con Maria, ma vogliono anche essere il segno della nostra adesione a Cristo, ad essere suoi discepoli sulle orme di Maria.

TUTTI:
Signore, noi oggi rinnoviamo il nostro “sì” a Te,
al progetto che Tu hai su di noi,
come fece Maria ogni giorno della sua vita.
Lei, fedele discepola, ha compreso sempre meglio
cosa significa essere tua serva
guardando al Messia-Servo.
Anche noi oggi ci impegniamo ad ubbidire alla tua chiamata,
per conoscerti sempre meglio.
Siamo disposti a partire, a diventare viandanti, itineranti
e, in questo viaggio, a esercitarci nella fede,
a coltivare la speranza e a praticare l’amore.
E’ questo che Gesù, tuo Figlio e nostro Maestro,
ha fatto e noi vogliamo vivere come Lui, come figli tuoi.

Maria: donna missionaria

GUIDA: Gli apostoli, dopo aver ricevuto il dono dello Spirito Santo, andarono in tutto il mondo ad annunciare la Buona Novella, perché “non potevano tacere quello che avevano visto e udito”. Nella Redemptoris missio Giovanni Paolo II afferma che “tutti i cristiani sono missionari in forza del Battesimo”. Dunque la missionarietà è caratteristica fondamentale dell’essere cristiani, dell’essere discepoli. Nella lettera ai Galati si legge: “Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna…”. Il verbo “mandare” è il termine tipico per indicare la missione. Gesù è il primo missionario e perciò il tratto fondamentale della maternità di Maria è quello della missionarietà. Anche Lei “fu mandata” ed ha obbedito.

Maria, donna missionaria (a cori alterni)
1°CORO: Santa Maria, donna missionaria,
concedi alla tua chiesa il gaudio di riscoprire,
nascoste tra le zolle del verbo “mandare”,
le radici della sua primordiale vocazione.
Aiutala a misurarsi con Cristo e con nessun altro:
come te, che, apparendo accanto a lui,
il grande missionario di Dio,
lo scegliesti come unico metro della tua vita.
2°CORO: Quando la Chiesa si attarda all’interno delle sue tende
dove non giunge il grido dei poveri,
dalle il coraggio di uscire dagli accampamenti.
Mandata da Dio per la salvezza del mondo,
la Chiesa è fatta per camminare, non per sistemarsi.
Nomade come te, mettile nel cuore una grande passione per l’uomo.
Madre itinerante come te, riempila di tenerezza verso tutti i bisognosi.
E fa che di nient’altro sia preoccupata che di presentare Gesù Cristo.
1°CORO: Santa Maria, donna missionaria,
noi ti imploriamo per tutti coloro
che hanno lasciato gli affetti più cari
per annunciare il Vangelo il terre lontane.
Sostienili nella fatica. Ristora la loro stanchezza. Proteggili da ogni pericolo.
Dona ai gesti con cui si curvano sulle piaghe dei poveri
i tratti della tua verginale tenerezza.
2°CORO: Metti sulle loro labbra parole di pace.
Riempi la loro solitudine. Attenua nella loro anima i morsi della nostalgia.
Quando hanno voglia di piangere, offri al loro capo la tua spalla di madre.
Rendili testimoni della gioia.
Ogni volta che ritornano da noi, fa che possiamo attingere tutti al loro entusiasmo.
1°CORO: Santa Maria, donna missionaria, tonifica la nostra vita cristiana
con quell’ardore che spinse te sulle strade della Palestina.
Anfora dello Spirito, riversa il suo crisma su di noi,
perché ci metta nel cuore la nostalgia degli “estremi confini della terra”.
E anche se la vita ci lega ai meridiani e ai paralleli dove siamo nati,
fa che ci sentiamo egualmente sul collo il fiato delle moltitudini
che ancora non conoscono Gesù.
2°CORO: Spalancaci gli occhi perché possiamo scorgere le afflizioni del mondo.
Non impedire che il clamore dei poveri ci tolga la quiete.
Fa che sulle nostre labbra le parole di speranza non suonino menzognere.
Aiutaci a pagare con letizia il prezzo della nostra fedeltà al Signore.
E liberaci dalla rassegnazione. Amen.

BENEDIZIONE

CANTO

ripreso da AMICO maggio-giugno 2008

di Dorella Lodeserto

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