Schema di preghiera per il mese missionario.
Desiderosi di testimoniare Dio che salva i suoi figli nell’incontro con loro, siamo chiamati innanzitutto ad incontrarlo.
CANTO: Gesù e la Samaritana
GUIDA: Nel messaggio per la giornata missionaria mondiale 2011 il papa ci ricorda che portare a tutti l’annuncio del Vangelo “è il servizio più prezioso che la Chiesa può rendere all’umanità e ad ogni singola persona alla ricerca delle ragioni profonde per vivere in pienezza la propria esistenza”; ed aggiungendo che l’annuncio del Vangelo vivifica anche la Chiesa, cita il Beato Giovanni Paolo II che scrisse: “La missione rinnova la Chiesa. La fede si rafforza donandola!”.
Tutti coloro che incontrano il Signore sentono il bisogno di darne l’annuncio ad altri, e più che le grandi spiegazioni teologiche condividono la propria esperienza.
Desiderosi di testimoniare Dio che salva i suoi figli nell’incontro con loro, siamo chiamati innanzitutto ad incontrarlo.
UN INCONTRO: la Samaritana e Gesù al pozzo.
LETTORE1: Dal Vangelo di Giovanni (4, 1-26).
Quando il Signore venne a sapere che i farisei avevan sentito dire: Gesù fa più discepoli e battezza più di Giovanni – sebbene non fosse Gesù in persona che battezzava, ma i suoi discepoli -, lasciò la Giudea e si diresse di nuovo verso la Galilea.
Doveva perciò attraversare la Samaria. Giunse pertanto ad una città della Samaria chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno.
Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: "Dammi da bere". I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi. Ma la Samaritana gli disse: "Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?". I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani.
Gesù le rispose: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva".
Gli disse la donna: "Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?".
Rispose Gesù: "Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna".
"Signore, gli disse la donna, dammi di quest’acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua".
Le disse: "Và a chiamare tuo marito e poi ritorna qui". Rispose la donna: "Non ho marito". Le disse Gesù: "Hai detto bene "non ho marito"; infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero". Gli replicò la donna: "Signore, vedo che tu sei un profeta. I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare". Gesù le dice: "Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità".
Gli rispose la donna: "So che deve venire il Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa".
Le disse Gesù: "Sono io, che ti parlo".
GUIDA: La samaritana con la sua sete; Gesù con la sua acqua viva. La ricerca senza posa della vita, della via, della verità; la sorgente di ogni cosa. La domanda di senso; la risposta d’Amore.
In questo brano c’è tutto. Tutta la fragilità umana insieme al desiderio “divino” di eternità. C’è la nostra vita, quella profonda, che sta in fondo al pozzo, quella che noi stessi fatichiamo a intravedere (ed accettare).
C’è l’accoglienza di un Dio amorevole che si prende cura di noi, e l’offerta di una medicina che può moltiplicarsi per medicare noi e gli altri da ogni ferita.
La via che porta alla missione è quella dell’incontro con Cristo. Senza l’incontro che ci mette a nudo di fronte a Lui, a noi stessi e agli altri, portiamo al mondo “ciò che non conosciamo”, ideologia, idolatria, legge senza Grazia, dottrina senza Amore, né Verità.
TUTTI: (a cori alterni) Salmo 15 (16).
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto a Dio: "Sei tu il mio Signore,
senza di te non ho alcun bene".
Per i santi, che sono sulla terra,
uomini nobili, è tutto il mio amore.
Si affrettino altri a costruire idoli:
io non spanderò le loro libazioni di sangue
né pronunzierò con le mie labbra i loro nomi.
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi,
è magnifica la mia eredità.
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio cuore mi istruisce.
Io pongo sempre innanzi a me il Signore,
sta alla mia destra, non posso vacillare.
Di questo gioisce il mio cuore,
esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro,
né lascerai che il tuo santo veda la corruzione.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena nella tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.
SILENZIO: 10 minuti di silenzio per meditare sulle letture ed eventualmente sulle domande che seguono.
– Qual è la tua “sete”?
– Il Signore disseta la tua sete più profonda, riconosci questo nella tua esperienza di vita?
– Il Signore ti incontra attraverso le persone che pone sulla tua strada: pensa ad una di queste persone, ad uno di questi “incontri” e ringrazia il Signore per essi.
UN INVIO: la Samaritana, strumento di altri incontri.
LETTORE1: Dal Vangelo di Giovanni (4, 27-42).
In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che stesse a discorrere con una donna. Nessuno tuttavia gli disse: "Che desideri?", o: "Perché parli con lei?".
La donna intanto lasciò la brocca, andò in città e disse alla gente: "Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia?".
Uscirono allora dalla città e andavano da lui.
Intanto i discepoli lo pregavano: "Rabbì, mangia". Ma egli rispose: "Ho da mangiare un cibo che voi non conoscete". E i discepoli si domandavano l’un l’altro: "Qualcuno forse gli ha portato da mangiare?". Gesù disse loro: "Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Non dite voi: Ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: Levate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. E chi miete riceve salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché ne goda insieme chi semina e chi miete. Qui infatti si realizza il detto: uno semina e uno miete. Io vi ho mandati a mietere ciò che voi non avete lavorato; altri hanno lavorato e voi siete subentrati nel loro lavoro".
Molti Samaritani di quella città credettero in lui per le parole della donna che dichiarava: "Mi ha detto tutto quello che ho fatto". E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregarono di fermarsi con loro ed egli vi rimase due giorni.
Molti di più credettero per la sua parola e dicevano alla donna: "Non è più per la tua parola che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo".
GUIDA: La samaritana che, in un’ora in cui pensava di non incontrare nessuno, andava al pozzo nascondendo la sua vita, ora torna allo scoperto per testimoniare l’incontro inatteso con Cristo, proprio attraverso il racconto della sua vita perdonata, ricapitolata in Cristo, di cui non si vergogna più, di cui non ha più paura.
E non è la forza del suo essere “amica di Cristo” a spingere i compaesani all’incontro con Lui, ma la sua vulnerabilità accolta, l’amore disarmato di cui è destinataria e traboccante, di cui tutti sentono nostalgia nella vita quotidiana.
Proprio come la Samaritana, siamo chiamati a lasciarci incontrare da Cristo nelle situazioni e persone di ogni giorno e ad annunciare a tutti la buona notizia che il Regno di Dio è già (e allo stesso tempo non ancora) realizzato.
LETTORE2: Tutti coloro che hanno incontrato il Signore hanno sentito il bisogno di darne l’annuncio ad altri.
Destinatari dell’annuncio del Vangelo sono tutti i popoli. Questa è «la grazia e la vocazione propria della Chiesa, la sua identità più profonda. Essa esiste per evangelizzare» (Paolo VI, E.N.).
Il Vangelo non è un bene esclusivo di chi lo ha ricevuto, ma è un dono da condividere, una bella notizia da comunicare. E questo dono-impegno è affidato non soltanto ad alcuni, bensì a tutti i battezzati, i quali sono «stirpe eletta, … gente santa, popolo che Dio si è acquistato” (1Pt 2,9), perché proclami le sue opere meravigliose.
La Giornata Missionaria è una preziosa occasione per fermarsi a riflettere se e come rispondiamo alla vocazione missionaria.
[Benedetto XVI Messaggio per la Gmm 2011]
SILENZIO: 10 minuti di silenzio per meditare sulle letture ed eventualmente sulle domande che seguono.
– Quali sono le seti di chi ti sta attorno? Cosa puoi fare perché possano dissetarsi? (Pensa ad una persona o situazione precisa). – Riconosci le situazioni in cui il Signore ti ha donato di essere testimone del Suo amore? Lo ringrazi per questo?
PREGHIERE SPONTANEE INTERVALLATE DA UN RITORNELLO CANTATO.
TUTTI: (insieme) Preghiera missionaria alla Madonna della strada.
Maria, Madonna della strada,
hai camminato sui monti della Giudea,
portando, sollecita, Gesù e la sua gioia;
hai camminato da Nazareth a Betlemme
dove è nato il tuo bambino, il Signore nostro;
hai camminato sulle strade dell’esilio
per salvare il Figlio dell’Altissimo;
hai camminato sulla via del Calvario
per diventare nostra Madre.
Continua a camminare
accanto ai missionari del tuo Figlio
che sulle strade del mondo vogliono,
come te, Arca di Alleanza,
portare a tutte le genti Gesù,
il suo vangelo, la sua salvezza.
GUIDA: La Giornata Missionaria ravvivi in ciascuno il desiderio e la gioia di “andare” incontro all’umanità portando a tutti Cristo.
BENEDIZIONE
CANTO: Andate per le strade
Luca Lorusso
Luca Lorusso
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