Terza scheda per animare gruppi sulla «Laudato si’». Il tema del consumo e dello scarto per aiutare i ragazzi a essere più consapevoli dei propri consumi e dell’ingiusta distribuzione delle risorse e per suggerire un nuovo stile di vita.
Per leggere la scheda n.1, clicca qui.
Per leggere la scheda n.2, clicca qui.
Durata dell’incontro: 2 ore circa
Destinatari: dai 13 anni
Materiale: prodotti per il gioco; cartellini con i prezzi, fogli e pennarelli, 2 cartelloni, scotch, pennarello grande, power point (e quindi un pc, un proiettore e un telo su cui proiettare) o cartellone con i dati sulla fame.
INTRODUZIONE
Viviamo immersi in una cultura che ci rende insensibili agli sprechi e ci spinge a scartare o rifiutare tutto ciò che non rientra nei nostri interessi.
«Cultura dello scarto» è una frase che abbiamo sentito molto spesso nei discorsi di papa Francesco. Descritta come una tragedia epocale, una malattia sociale che contagia tutti, è una delle sfide più importanti da affrontare oggi.
Nell’enciclica Laudato si’, si legge che la cultura dello scarto «colpisce tanto gli esseri umani esclusi quanto le cose che si trasformano velocemente in spazzatura» (n.22).
Anche in un passaggio della Evangelii gaudium (n. 191), il papa afferma: «Ci scandalizza il fatto di sapere che esiste cibo sufficiente per tutti e che la fame si deve alla cattiva distribuzione dei beni e del reddito. Il problema si aggrava con la pratica generalizzata dello spreco». Il troppo e il troppo poco sono due facce della stessa medaglia: il non riconoscimento dell’altro.
FACCIAMO LA SPESA
Attività a gruppi (circa 1h)
L’animatore prima dell’inizio dell’incontro dispone diverse confezioni di prodotti di consumo su vari banchi (acqua, pasta, frutta e verdura, biscotti, detersivi di marche diverse, compresi prodotti bio e del commercio equo), possibilmente creando delle «isole merceologiche» (ad es. acqua da una parte, pasta dall’altra…) e con i vari prezzi.
Dopo l’introduzione, l’animatore divide i ragazzi in gruppi di tre-cinque persone (a seconda del numero complessivo). Ogni gruppo riceverà un foglio e un pennarello. I gruppi dovranno fare la spesa scrivendo i prodotti scelti sul foglio, avendo chiaro un budget limite di denaro da non superare (che l’animatore decide in base alla quantità di prodotti che è riuscito a disporre sui banchi).
Dopo la spesa, in plenaria, l’animatore chiede a ogni gruppo di illustrare la propria lista di prodotti acquistati e di spiegare quali sono stati i criteri di scelta: prezzo, marca, imballaggio, pubblicità, l’eticità̀ dell’azienda, impatto sull’ambiente, la produzione biologica…
L’animatore scrive i criteri usati su un cartellone, e poi stimola un dibattito sul tema dello spreco: quanto di ciò che hanno acquistato finirà nella spazzatura (cibo, imballaggi…)?
SPRECO & FAME
Approfondimento (20′)
L’animatore fa riflettere i ragazzi sull’ingiusta distribuzione delle risorse alimentari presentando alcuni dati attraverso un power point o un cartellone.
Statistiche sulla fame:
– ne soffrono 795 milioni di persone (circa 1/9 della popolazione mondiale);
– gran parte di esse vive nei paesi in via di sviluppo, dove soffre la fame il 12,9% della popolazione;
– l’Asia conta due terzi dei 795 milioni di sottonutriti;
– l’Africa subsahariana è la regione con la più alta percentuale: una persona su quattro;
– la fame provoca il 45% dei decessi di bambini sotto i cinque anni: 3,1 milioni ogni anno;
– nei paesi in via di sviluppo, un bambino su sei è sottopeso;
– un bambino su quattro nel mondo ha deficit di sviluppo;
(Fao, Ifad e Wfp, State of Food Insecurity in the World, 2015)
Statistiche sullo spreco:
– ogni anno si sprecano 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, pari a 1/3 della produzione totale;
– lo spreco di cibo in Italia è di 13 miliardi di euro all’anno;
– è possibile distinguere due tipologie di spreco di cibo: 1- food losses, ossia le perdite in fase di semina, coltivazione, raccolta, trattamento, conservazione e prima trasformazione; 2- food waste, ossia gli sprechi durante la trasformazione industriale, la distribuzione e il consumo finale;
– sono 222 milioni le tonnellate di cibo buttato nei paesi industrializzati, una cifra pari alla produzione alimentare dell’Africa subsahariana;
– per ogni europeo vengono prodotti circa 840 kg di cibo l’anno. Di questi, ben 200 vengono lasciati nei campi, nelle aziende di trasformazione, nei supermercati. Altri 95 kg vengono acquistati per essere buttati: in bar, ristoranti, mense scolastiche, ospedali, e nelle case di ciascuno di noi;
– lo spreco procapite a livello europeo è di 180 kg all’anno;
– il paese con maggiore spreco procapite è l’Olanda: 579 kg;
– quello che spreca meno è la Grecia: 44 kg;
– l’Italia è a metà con 149 kg;
– la crisi economica ha ridotto lo spreco di cibo del 57% (per risparmiare, gli italiani hanno iniziato a programmare meglio la spesa, riducendo le quantità, riutilizzando gli avanzi e guardando le scadenze;
– la disponibilità di cibo nel mondo supera del 20% quanto basterebbe a far mangiare tutti;
– sarebbe sufficiente un quarto del cibo gettato per risolvere il problema della denutrizione.
(Fonte: SlowFood)
SPRECO E RIFIUTO
Nel breve testo Spreco ed educazione alimentare, Andrea Segré (docente all’università di Bologna) distingue i due termini: spreco e rifiuto.
«Vale la pena tenere distinti “rifiuto” e “spreco”, magari esemplificando. Così̀, se mangio uno yogurt e getto via il vasetto di plastica che lo conteneva, questo è – propriamente – un rifiuto, mentre se per una qualche ragione non mangio quello yogurt (scade quel giorno perché l’ho dimenticato nel frigorifero e penso non sia più commestibile), dunque lo getto via anche se ancora consumabile, questo è̀ propriamente spreco. Nella spazzatura finisce il vasetto di plastica e il suo contenuto. Per produrre il quale, peraltro, sono state utilizzate delle risorse naturali ed umane (lavoro). Dunque getto via dei soldi (euro), del suolo (ettari), dell’acqua (ettolitri), dell’energia (kilowatt), tutte risorse limitate seppure rinnovabili nel tempo. Lo spreco dunque è legato ai nostri comportamenti e stili di vita. Rifiutare si deve, pur se entro certi limiti, sprecare invece no».
RIDURRE LO SPRECO
Attività di gruppo (30’)
I ragazzi si suddividono di nuovo nei gruppi precedenti per scrivere sul retro del loro foglio le migliori due azioni che vengono loro in mente per ridurre sprechi e scarti.
In plenaria vengono lette le azioni e si cerca insieme di stendere un decalogo per cambiare il proprio stile di vita.
DECALOGO DELLO SPRECO ZERO
Si può prendere spunto dal decalogo proposto da Andrea Segré: come si fa a ridurre lo spreco domestico?
1 La spesa
La lotta allo spreco di cibo inizia con la scelta e la programmazione dei pasti e degli acquisti. Una delle cause più frequenti di spreco di cibo sono gli acquisti sbagliati, frettolosi ed eccessivi. Prima di fare la spesa, bisogna controllare bene cosa serve e cosa si ha già per fare una lista dei prodotti da acquistare.
2 La stagionalità̀
Acquistare frutta e verdura di stagione e, per quanto possibile, locale.
3 Il frigorifero
Dato che la temperatura non è̀ omogenea nel frigo, riporre la spesa nel ripiano giusto.
4 Il freezer
Molti prodotti alimentari possono essere congelati per prolungarne la durata nel tempo e mantenerne la freschezza.
5 La dispensa
Capita di buttare farina, pasta, legumi, cereali, in alcuni casi con la confezione ancora chiusa. Prevenire mantenendo pulita la dispensa e conservando i prodotti in contenitori rigidi (vetro o plastica).
6 Le etichette
Vanno sempre lette: sono la carta d’identità̀ degli alimenti. Particolare attenzione bisogna prestare alle scadenze e al loro significato reale: «Da consumare entro il …» significa che l’alimento è idoneo al consumo solo fino al giorno indicato sapendo che c’è̀ sempre un minimo di tolleranza. Mentre «da consumarsi preferibilmente entro il …» indica la data fino alla quale il prodotto conserva le sue qualità specifiche: gli alimenti risultano idonei al consumo anche successivamente.
7 La cucina
Cucinare in eccesso porta spesso a dover gestire avanzi che rischiano poi di finire direttamente nella spazzatura.
8 La manutenzione
Frigo e fornelli vanno non solo collocati nella posizione giusta in cucina ma anche puliti e manutenuti con regolarità.
9 Le ricette
Per riutilizzare gli alimenti avanzati e gli scarti esiste ormai una «letteratura» sterminata.
10 La condivisione
Se è̀ troppo e non si può̀ congelare o riciclare, il cibo può̀ essere condiviso con amici e vicini di casa.
CONCLUSIONE
L’incontro si conclude con la preghiera di Papa Francesco riportata nell’Enciclica Laudato si’: Preghiera per la nostra terra.
Dio Onnipotente,
che sei presente in tutto l’universo
e nella più piccola delle tue creature,
Tu che circondi con la tua tenerezza
tutto quanto esiste,
riversa in noi la forza del tuo amore
affinché ci prendiamo cura
della vita e della bellezza.
Inondaci di pace, perché viviamo come fratelli e sorelle
senza nuocere a nessuno.
O Dio dei poveri,
aiutaci a riscattare gli abbandonati
e i dimenticati di questa terra
che tanto valgono ai tuoi occhi.
Risana la nostra vita,
affinché proteggiamo il mondo e non lo deprediamo,
affinché seminiamo bellezza
e non inquinamento e distruzione.
Tocca i cuori
di quanti cercano solo vantaggi
a spese dei poveri e della terra.
Insegnaci a scoprire il valore di ogni cosa,
a contemplare con stupore,
a riconoscere che siamo profondamente uniti
con tutte le creature
nel nostro cammino verso la tua luce infinita.
Grazie perché sei con noi tutti i giorni.
Sostienici, per favore, nella nostra lotta
per la giustizia, l’amore e la pace.
Di Deborah Corti e Chiara Viganò
Deborah Corti e Chiara Vigano
Ultimi post di Deborah Corti e Chiara Vigano (vedi tutti)
- Comunicare speranza - 1 Maggio 2017
- Spreco zero - 5 Ottobre 2016
Leave a Reply