Era ancora notte quando Giovanni aveva seguito con lo sguardo Maddalena che usciva. Avrebbe voluto fermarla, chiederle dove intendesse andare, così, col viso sconvolto dal pianto, nel buio freddo e pesto di quei minuti senza luna che precedevano l’alba. Ma era rimasto lì, immobile, seduto nel suo angolo: gli occhi di Maria, la sua nuova mamma, l’avevano trattenuto. Non avrebbe saputo dire perché.
Gli unici a essere ancora svegli a quell’ora erano loro: lui, Maria, Maddalena e Pietro. Tutti gli altri, nel corso della notte, avevano ceduto alla stanchezza, e ora dormivano, anche se di un sonno agitato. Forse sognavano le ultime ore passate assieme a Gesù: quel gesto straordinario del pane spezzato, i piedi lavati, e poi il tradimento. Ciascuno il proprio. E la morte del loro amico e maestro, e Signore.
A parte Giuda, che non si era ancora rivisto, Pietro era stato l’ultimo a tornare il giorno prima, all’alba del sabato. Chissà dove era stato durante tutto il giorno precedente, durante l’agonia. Appena entrato, aveva cercato Maria con gli occhi spenti e le era corso incontro, buttandosi ai suoi piedi. Piangeva e urlava la sua colpa inconsolabile. Maria si era chinata e gli aveva preso il viso tra le mani, baciandogli la fronte. Non gli aveva detto niente, l’aveva solo guardato negli occhi e aveva sorriso, tenendolo tra le sue dita, poi gli aveva offerto del cibo.
Fu poco prima che l’orizzonte iniziasse a schiarire che Maddalena tornò. Prima si sentirono dei passi di corsa all’esterno, poi l’affanno di qualcuno che non solo era stanco, ma anche profondamente agitato, infine il colpo alla porta che fece sobbalzare tutti. Qualcuno – nella penombra del piccolo lume acceso, il discepolo non vide chi – svegliandosi di soprassalto urlò parole allarmate all’indirizzo delle guardie che fino a un attimo prima avevano, forse, violentato i suoi sogni. Maddalena era ancora più sconvolta di quando era uscita: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!», disse rivolta a Pietro. Pietro si rizzò in piedi. Sembrava improvvisamente in preda a un tremore incontrollabile. Guardò Maria, poi Andrea che si stava alzando a sua volta. «Andrea, tu rimani qui con gli altri e con Maria». Poi sembrò voler dire ancora qualcosa, ma si fermò. Prese per il braccio destro il discepolo che Gesù amava. «Andiamo», disse, e si misero a correre. Anche Maddalena, nonostante l’affanno e il volto congestionato, li seguì.
Quando il discepolo arrivò al sepolcro si fermò accanto alla pietra rovesciata. Pietro era cinquanta metri indietro, mentre Maddalena era ancora distante. Guardò il sepolcro: era una cavità scura in cui l’alba, che in quel momento iniziava a offrire il suo primo tenue chiarore, ancora non entrava. Sembrava la bocca di un’enorme bestia addormentata, capace d’inghiottire chiunque vi si avvicinasse, forse l’umanità intera. Lì, accanto all’ingresso, vide qualcosa di bianco: i teli della sepoltura, e si chinò per osservarli meglio. Ma non entrò. Gli tornarono alla mente, chissà perché, le parole di Gesù, quando aveva detto ai farisei che se avessero distrutto il tempio, lui l’avrebbe ricostruito in tre giorni.
Arrivò anche Pietro, che si fermò un momento, come indeciso, e poi entrò con un gesto che al discepolo sembrò quasi un salto da un burrone in un mare agitato.
Sentì il suono dei sandali di Maddalena che si avvicinava, si girò verso di lei e vide il margine superiore del sole che fessurava finalmente le tenebre, si voltò verso il sepolcro che iniziava a essere illuminato. Dentro, Pietro raccoglieva i teli e il sudario, che era stato posto in disparte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
di Luca Lorusso
Luca Lorusso
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