Vi racconterò di donne conosciute per il mondo, creature forti e belle che creano, ricreano e si ricreano ogni giorno.
Flora abita al primo piano di un appartamento di Marsiglia, con un piccolo terrazzo stretto fra due palazzi dalle pareti irregolari.
Un pezzo di cielo rettangolare e alto sopra di noi.
Un cortile quadrato al pianterreno profumato di sud Italia.
La donna di cui sono ospite è sposata e ha due bimbe color caffèlatte che mi saltano fin sui capelli appena prendono confidenza. Per la casa, Flora è stata fortunata: lei e suo marito hanno rischiato il tutto per tutto, si sono messi nelle mani di Dio e, senza avere l’appoggio e la fiducia degli amici, ce l’hanno fatta: ora le bambine hanno bisogno di essere vicine alle scuole, ma quando saranno cresciute, Flora sogna di tornare in campagna perché «l’uomo è fatto per stare a contatto con la natura».
Ci siamo conosciute al mercato del venerdì in un paese in cui sua mamma vende prodotti burkinabè. Sono congolesi, lei sogna di avviare un negozio di ristorazione veloce, ma per ora le basta trovare un posto da cameriera che le permetta di portare a casa qualche soldo.
Al primo posto ci sono le sue figlie, in ogni momento, ma l’attenzione che rivolge a un’amica ha l’essenza africana trasmessale da sua mamma. Il suo succo d’arancia ha un sapore capace di mandare nell’oblio tutto il nero di una giornata che era iniziata molto più scura dei suoi capelli.
Un pezzo di cielo rettangolare e alto sopra di noi.
Un cortile quadrato al pianterreno profumato di sud Italia.
La donna di cui sono ospite è sposata e ha due bimbe color caffèlatte che mi saltano fin sui capelli appena prendono confidenza. Per la casa, Flora è stata fortunata: lei e suo marito hanno rischiato il tutto per tutto, si sono messi nelle mani di Dio e, senza avere l’appoggio e la fiducia degli amici, ce l’hanno fatta: ora le bambine hanno bisogno di essere vicine alle scuole, ma quando saranno cresciute, Flora sogna di tornare in campagna perché «l’uomo è fatto per stare a contatto con la natura».
Ci siamo conosciute al mercato del venerdì in un paese in cui sua mamma vende prodotti burkinabè. Sono congolesi, lei sogna di avviare un negozio di ristorazione veloce, ma per ora le basta trovare un posto da cameriera che le permetta di portare a casa qualche soldo.
Al primo posto ci sono le sue figlie, in ogni momento, ma l’attenzione che rivolge a un’amica ha l’essenza africana trasmessale da sua mamma. Il suo succo d’arancia ha un sapore capace di mandare nell’oblio tutto il nero di una giornata che era iniziata molto più scura dei suoi capelli.
di Nadia Anselmo
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Nadia Anselmo
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