Slow page dei Missionari della consolata

Migranti, come trapezzisti

La mostra fotografica nella casa dei missionari di Bevera

Centinaia di ragazzi di età compresa tra i 6 e i 19 anni sono passati dall’Istituto dei missionari della Consolata di Bevera (Lecco) per visitare la mostra: Migranti, la sfida dell’incontro, esposta dal 16 giugno al 7 luglio scorsi.

Guidati dagli animatori, i ragazzi hanno potuto approfondire il tema della migrazione attraverso video, fotografie e testimonianze.
Una giornata all’insegna dell’incontro e dell’accoglienza per scoprire che si è tutti migranti in cerca di una vita migliore e di felicità.

Diversità e fiducia

La Parola chiave della mostra è stata diversità. Diversità intesa come bellezza, approfondimento e maggiore conoscenza dell’altro. Diversità e fiducia, due parole che camminano insieme, ben rappresentate dalla figura del trapezzista: colui che si sgancia dalla propria sicurezza (il trapezio) percorre un tratto nel vuoto abbandonando tutto per affidarsi ad un altro pronto ad accoglierlo.

Dopo il pranzo in condivisione, protagonista del pomeriggio è stato Enaiathollà Akbari, il giovani che ha ispirato il libro di Fabio Geda, Nel mare ci sono i coccodrilli. I ragazzi, cercando di immedesimarsi in questo bambino di 10 anni, provavano ad immaginare un viaggio soli dall’Afghanistan all’Italia.
Enaiath lascia la madre a soli 10 anni promettendole di non bere, non drogarsi e non uccidere nessuno.
Mediante giochi a stand i ragazzi hanno potuto sperimentare la difficoltà del mare, della lingua e… immaginare il finale della storia di Enaiath.

Infine sulla scia del viaggio di papa Francesco a Lampedusa ad ogni oratorio è stata regalata una croce su cui apporre la propria firma in segno di testimonianza di sofferenza e speranza per i migranti.

Arrivederci all’anno prossimo con una nuova sfida!

di Ilaria Ravasi

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