Tanti bambini e giovani, i rispettivi genitori, altri amici, una cuoca e un padre missionario IMC. Una settimana di vacanza ad agosto 2023 ricercando lo stile di condivisione missionaria. Le montagne dell’alta val Chiavenna e i luoghi del santo Luigi Guanella.
Si può racchiudere in queste poche parole quanto vissuto durante l’estate scorsa da un gruppo di amici uniti dalle esperienze fatte con i Missionari della Consolata e dall’affetto per la casa di animazione di Bevera (Lecco).
Il gruppo di circa 25 amici proviene per la maggior parte dal territorio brianzolo e lecchese dove è presente la casa IMC.
Le cinque famiglie, genitori e prole al seguito (da 1 a 18 anni), contribuiscono decisamente al numero. Alcune hanno trascorso l’intero periodo di vacanza, altre si sono avvicendate. Lo stesso per altri adulti (tra cui almeno un nonno) che hanno trascorso una o più giornate di vacanza con il resto del gruppo, chi avendolo programmato e chi con una mezza sorpresa.
La numerosità, in particolare dei giovani con il loro appetito, ha suggerito di coinvolgere una persona che desse un aiuto in cucina.
Una decisione migliore non poteva essere presa, visto l’affiatamento che si è facilmente e velocemente creato tra la cuoca (Anita), che si è resa disponibile al servizio chiesto in un periodo di ferie, e il resto del gruppo soprattutto grazie alla bontà del servizio e al suo carattere coinvolgente e intraprendente.
Lo stesso affiatamento e accordo che si è creato tra il figlio della cuoca e la figliolanza brianzola.
Del gruppo ha fatto parte anche padre Célio Fumo, economo della casa di Bevera da febbraio 2022, che si è unito volentieri anche sapendo di poter contare su qualche giorno di effettivo riposo dopo le energie spese con il gruppo giovani di Bevera accompagnato alla GMG di Lisbona.
Ciascuno a proprio modo ha vissuto in passato esperienze di missione con l’Istituto: campi estivi giovanili in Italia, esperienze estive in missioni all’estero, esperienze di lungo periodo come Laici Missionari della Consolata presso missioni all’estero.
Ciascuno inoltre è attivo come volontario presso la casa di animazione di Bevera in uno o più gruppi – Namaste, Karibuny, Laici Missionari, coro Massawe – e per la realizzazione delle iniziative più classiche come l’ottobre missionario, la Festa dei Popoli e la Festa della Consolata.
È da questo vissuto che, nel corso dell’anno, è nata l’idea di una vacanza insieme sostenuta dal desiderio di passare più tempo gli uni con gli altri. In particolare le messe celebrate nella cappella comunitaria di Bevera dai padri la sera di ogni primo sabato del mese, sempre seguite da una cena condivisa tra i presenti (l’importantissimo momento della pastorale della tavola) hanno contribuito. La cura e attenzione dei padri al coinvolgimento dei più piccoli alle celebrazioni, la spontaneità e condivisione tra i più grandi, occasione di confronto e discussione sulla vita di tutti i giorni, ci hanno permesso di intercettare desideri e idee da connettere alle iniziative IMC e dei vari gruppi della casa.
L’organizzazione della vacanza, a dire il vero, non è stata molto lineare. Un’immagine che rappresenta bene l’iter trascorso è il patchwork. Per dirlo con parole più semplici, la coperta di lana della nonna cucita a quadrotti colorati e imperfetti, come tutti noi, che si tengono insieme in un intreccio insolito e originale.
Nel corso dei mesi, infatti, sono state valutate diverse ipotesi: case missionarie vicino al mare, in collina e in montagna, ma alla fine lo spirito missionario ci ha portato proprio a percorrere le ripide strade del piccolo paese di Fraciscio.
Così, ad agosto, siamo stati ospiti per una settimana nella casa Natale del santo Luigi Guanella, uomo semplice e umile, con un grande cuore e con uno sguardo sempre attento agli ultimi.
Come molto spesso raccontano i padri missionari, la destinazione della missione è inaspettata!
All’inizio si pone dinanzi il proprio desiderio, poi magari si scopre che la strada da intraprendere non corrisponde alle aspettative e, nel concreto, non ha proprio la latitudine e l’orizzonte che ci si aspettava, e allora cosa accade? Per un attimo forse cuore e testa vanno un po’ sottosopra.
Ci si riassesta solo quando ci si lascia fare dalle mani di quel Padre che per noi ha prearato la strada. Si finisce magari in un posto sperduto e inaspettato di cui non si conosceva nemmeno l’esistenza ma che accoglie e sorprende.
Anche per noi in questa vacanza è andata un po’ così: all’inizio, nel tempo dell’organizzazione non sono mancati gli imprevisti, i rovesciamenti di prospettive (dal mare alla montagna) che hanno messo alla prova, almeno un po’, la nostra motivazione e il nostro umore.
Forse anche in questo caso lo zampino di Qualcuno lassù, con la sua logica straordinaria, ha risolto le cose e orientato la nostra via rendendo così possibile questa significativa esperienza di Comunione.
La presenza di Padre Célio in quei giorni è stata significativa: il clima familiare ha permesso una condivisione autentica delle nostre giornate tra camminate, gite, giochi, scherzi, momenti di relax e preghiera in famiglia.
Di fatto anche la preghiera, nelle diverse forme in cui l’abbiamo vissuta, in quei giorni, ha preso un sapore interessante: forte, vivo, autentico, come le erbe di montagna con cui si fanno poi distillati prelibati.
Durante la giornata Padre Célio accompagnava il gruppo con riflessioni e momenti di preghiera che hanno interrogato il nostro presente e il nostro essere famiglie e amici desiderosi di vivere in uno stile semplice e missionario.
A giorni alterni, nella taverna della casa o all’aperto, si organizzava la messa, e in quel momento, mai banale e scontato, ciascuno si metteva a cuore aperto davanti a Gesù a dire grazie della giornata trascorsa e a consegnare ciò che portava dentro.
I bambini hanno partecipato, anche sorprendendo un po’ i genitori, in modo molto attento ed attivo: chi facendo il chierichetto, chi suonando e cantando, chi preparando lo spazio della preghiera, chi intervenendo in modo libero e autentico nel momento delle preghiere dei fedeli.
Ripensando a quei momenti straordinari sale un sentimento di sorpresa e un desiderio di custodia perché davvero ognuno in libertà e sincerità ha portato se stesso.
Anche i differenti momenti di riflessione e preghiera che hanno interessato soltanto i genitori hanno avuto un buon sapore, certamente almeno come i pizzoccheri cucinati a Ferragosto da Anita (e Deborah!).
Terminare la giornata con il sole di montagna che arriva ancora sotto il Pizzo Stella in cerchio con una chitarra ha permesso a noi famiglie di fermarci e per un attimo non preoccuparci dei nostri figli per stare, ascoltare la Sua presenza e gustare davvero quegli istanti di condivisione tra coppie, tra famiglie, tra amici, in un cerchio che di giorno in giorno ci univa sempre più, ma lasciava sempre una porta aperta per chi era in arrivo o in partenza.
Cosa si può aggiungere?
Un Grazie a Padre Célio per aver creduto in questa vacanza. Un mozambicano a Fraciscio poteva sembrare fuori luogo, ma vi assicuriamo che proprio non le è stato!
Un grazie alle montagne che ci ricordavano ogni giorno la bellezza del creato da custodire e grazie all’acqua gelida della fontana fuori dalla casa che ci ricordava ogni giorno il prezioso dono di quell’acqua che rigenera, rinfresca e ridona vigore anche dopo una lunga passeggiata in montagna!
di Stefano, Daniela e Francesca
Famiglie IMC
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