Slow page dei Missionari della consolata

Un fiume possente

Per celebrare un Tempo del Creato

Iguazu Falls, Brasil

Uno schema di preghiera per contemplare il creato e l’uomo in relazione con le opere del Signore.

Se possibile, vivere questo tempo di preghiera nella natura.
A ciascuno verrà consegnato un bicchiere pieno d’acqua. In un punto visibile verrà posto un recipiente trasparente.

Canto. Salmo 8.

Guida. L’estate è un tempo propizio per ritrovare il contatto con la natura. Il creato, in tutta la sua bellezza e sovrabbondanza, ci parla di Dio. Allo stesso tempo, osservandone le ferite, ci parla dell’uomo e del suo rapporto, a volte rapace, con quanto gli è stato donato.
Contempliamo il creato e la nostra posizione nei suoi confronti.

Lettore 1. Da anni ormai il mondo è preoccupato per l’emergenza climatica e per i danni ambientali che il nostro sistema economico iniquo provoca.
Abbiamo tutti sotto gli occhi gli eventi recenti dell’alluvione in Emilia Romagna. Abbiamo forse meno presenti altri eventi che avvengono nel resto del mondo. Questi, spesso, colpiscono le popolazioni più povere, quelle che già fanno fatica a sopravvivere e che hanno le minori responsabilità per i problemi ambientali.
La crisi attuale ci indica la grave ingiustizia dell’ordine economico e politico internazionale.
Le mobilitazioni, soprattutto giovanili, di questi ultimi anni, sollecitano tutti a mettersi in gioco per produrre un cambiamento.

Lettore 2. Ogni anno le chiese di diverse confessioni celebrano il #TempoDelCreato, cinque settimane di azioni ecumeniche per la casa comune, dal 1° settembre, Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato, al 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi. In questo 2023, il tema scelto è «Che la giustizia e la pace scorrano», da un versetto del profeta Amos.

#TempoDelCreato

Lettore 1. Dal libro del profeta Amos (5,1-24).
Ascoltate questa parola, / questo lamento che io elevo su di voi, / o casa d’Israele!
È caduta, non si alzerà più, / la vergine d’Israele; / è stesa al suolo, / nessuno la fa rialzare.
[…] Poiché così dice il Signore alla casa d’Israele: / “Cercate me e vivrete! […]”.
[…] Essi trasformano il diritto in assenzio / e gettano a terra la giustizia. / […] Essi odiano chi fa giuste accuse in tribunale / e detestano chi testimonia secondo verità.
Poiché voi schiacciate l’indigente / e gli estorcete una parte del grano, / […] voi che avete innalzato vigne deliziose, / non ne berrete il vino. / So infatti quanto numerosi sono i vostri misfatti, / quanto enormi i vostri peccati.
[…] Cercate il bene e non il male,
se volete vivere / […].
Perciò così dice il Signore, […] / “In tutte le piazze vi sarà lamento, / in tutte le strade si dirà: ‘Ohimè! ohimè!’. / […] anche se voi mi offrite olocausti, / io non gradisco le vostre offerte, / […]. Lontano da me il frastuono dei vostri canti: / il suono delle vostre arpe non posso sentirlo! / Piuttosto come le acque scorra il diritto / e la giustizia come un torrente perenne”.

Silenzio.

Lettore 2. «Il mondo che gli esseri umani hanno conosciuto, goduto e celebrato sta cambiando rapidamente in modo irreparabile. […]. La speranza di mantenere l’aumento della temperatura media a 1,5 gradi Celsius sta svanendo. Il futuro dei giovani è minacciato dagli effetti a cascata della perdita di biodiversità e dei cambiamenti climatici. Industrializzazione, colonizzazione, estrazione e consumo di risorse hanno creato grande ricchezza, distribuita in modo diseguale. Siamo consapevoli del legame tra combustibili fossili, violenza e guerra».
(Rev. Dott. Jerry Pillay, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese)

Lettore 1. «L’urgenza cresce e dobbiamo fare la pace con la Terra, mentre la giustizia ci chiama al pentimento e a un cambiamento di atteggiamento.
Invece della disperazione si può creare speranza se lavoriamo insieme come popolo di Dio. Il profeta Isaia proclama: “Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa”.
Per l’infinito amore e misericordia del Creatore, possono sorgere ruscelli nel deserto.
Si può costruire un’economia di pace invece di un’economia basata sul conflitto».
(Rev. Olivia Graham, Vescova anglicana di Reading)

Lettore 2. «L’immagine che il profeta Amos usa per descrivere la giustizia è quella di un fiume in piena, è una visione dinamica. La giustizia è una realtà in movimento come l’acqua che scorre o un torrente impetuoso. In questo passaggio, la terra resa sterile dalla disuguaglianza, ridiventa verde e piena di vita.
Oggi la terra ha bisogno di giustizia per fiorire nuovamente.
Come cristiani, il nostro compito è chiedere una visione integrale della vita a partire dalla convinzione che tutto nel mondo è connesso e che noi siamo interdipendenti gli uni con gli altri. Perché il futuro del pianeta sia posto sotto il segno della speranza, chiediamo leggi che proteggano l’ambiente, esprimano buona politica e un governo sicuro, che sia oltre l’interesse egoistico e operi con saggezza pensando alle generazioni future».
(Suor Alessandra Smerilli, segretaria del Dicastero per lo sviluppo umano integrale del Vaticano)

Lettore 1. «Siamo invitati a unirci al fiume della giustizia e della pace a nome di tutta la creazione e di far convergere le nostre identità individuali di nome, famiglia, o comunità di fede in questo più grande movimento per la giustizia, proprio come gli affluenti si uniscono per formare un possente fiume».
(Rev. Faith Whitby, Vescova della chiesa metodista dell’Africa Meridionale)

Lettore 2. «Le nostre azioni individuali […] sono importanti. Dobbiamo anche riconoscere che […] le azioni individuali non sono sufficienti. La giustizia include anche il pagamento dei debiti storici. A livello globale le nazioni con potere e ricchezza hanno il dovere di trattare in modo giusto e onesto con le comunità che soffrono maggiormente le crisi climatiche ed ecologiche».
(Jasmine Kwong, Movimento di Losanna)

Silenzio. Ciascuno domandi la Grazia di poter comprendere e poi attuare un cambiamento personale e uno «comunitario», da operare con altri.

Segno. Dopo il momento di silenzio, ciascuno va a versare l’acqua del suo bicchiere nel recipiente comune. Nel frattempo tutti cantano il canone di Taizé.

Canto. Bonum est confidere.

Intenzioni libere.

Tutti insieme. Padre nostro.

Segno. La guida prende il recipiente comune e versa l’acqua sul terreno.

Canto. Ecco quel che abbiamo.

di Luca Lorusso

Leggi, scarica, stampa da MC luglio 2023 sfogliabile

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