In tempo di Covid-19, a Manda, in Tanzania, si continua a morire di parto, di denutrizione, di infezioni intestinali, malaria e altro.
Il progetto Amico dispensario di Manda ha l’obiettivo di rafforzare il servizio offerto alla popolazione dell’intero distretto di 23 villaggi per 11mila persone.
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Specificando la causale di versamento: Amico dispensario di Manda.
Non si parla di Covid-19 a Manda, villaggio di neanche mille abitanti sugli altipiani semiaridi della zona centrale del Tanzania. Al dispensario nato nel 2014 grazie ai missionari della Consolata, si rivolgono bambini con la malaria o infezioni intestinali, donne in fase di travaglio con complicanze, uomini malati di Aids, persone denutrite, o con i sintomi del tifo, della bilharziosi, della tubercolosi.
La nuova pandemia, al 11 giugno, contava in Tanzania 509 casi accertati e 21 decessi (cfr. articolo di Francesco Bernardi a p 26 di MC luglio 2020 per i dubbi sui dati). Si spera che non andrà ad aggiungersi anch’essa alla situazione sanitaria già emergenziale che vede nel paese, per esempio, una mortalità infantile di 36,4 bimbi sotto l’anno ogni mille, una mortalità materna di 5,24 donne ogni mille, una speranza di vita di 63 anni, 46 sieropositivi all’Hiv ogni mille adulti, un letto d’ospedale ogni 1.430 persone (in Italia ce n’è uno ogni 294, in Germania uno ogni 120; mentre in Mali uno ogni 10mila).
La zona di Manda
La missione si trova nella circoscrizione rurale di Manda, una delle 32 del distretto di Chamwino, nella regione di Dodoma. La circoscrizione conta 23 villaggi abitati da circa 11mila persone divise tra due tribù principali: i Wagogo e i Wasukuma, popolazioni dimenticate dalle istituzioni fin da prima dell’indipendenza nazionale del 1962.
Pur essendo la regione della capitale legislativa, quella di Dodoma è tra le più povere del paese: la sua economia si basa essenzialmente su agricoltura e allevamento, attività che non sempre garantiscono alle famiglie entrate economiche sufficienti, anche a causa dei cambiamenti climatici che impoveriscono il suolo, in particolare per le precipitazioni sempre più scarse e caratterizzate da fenomeni brevi e molto intensi nell’unica stagione delle piogge che copre 5 mesi all’anno.
Le colture (spesso di sussistenza) più diffuse sono il mais, il sorgo, il miglio, le arachidi e il girasole. L’allevamento del bestiame è praticato da circa il 15% della popolazione. Poche famiglie hanno la possibilità di allevare una mucca, qualche capra, un asino o dei maiali. Gli unici animali che tutti possiedono sono le galline. Durante il periodo di siccità, le mucche e le capre producono poco latte.
Secondo la Banca mondiale, il 56,7% della popolazione della regione vive al di sotto della soglia di povertà internazionale (1,9 $ al giorno), contro una media nazionale del 51,1%, con notevoli disparità interne a favore della popolazione di Dodoma.
Tra i problemi principali che frenano lo sviluppo c’è anche la mancanza di accesso alla sanità.
Dispensario di Manda
La storia dei missionari della Consolata a Manda ha avuto origine nel 2003, quando padre Antonio Zanette ha iniziato a visitare periodicamente il villaggio quasi privo di cattolici, partendo dalla missione di Sanza (a circa 80 km). Il punto di svolta è arrivato nel 2010, con la richiesta del vescovo allo stesso padre Zanette di fondare lì una parrocchia dedicata alla Consolata. Da allora, scrive padre Jaime Patias nel 2018 su consolata.org, «molte persone sono diventate cattoliche. Con l’aiuto di benefattori sono stati costruiti il centro catechistico, falegnameria e magazzino, la casa dei padri e la casa delle suore (della Consolata, nda), la chiesa parrocchiale consacrata nel 2015, la scuola materna e l’ospedale».
Il dispensario è nato nel 2014 non solo con lo scopo di curare, ma anche di offrire alla popolazione la formazione sanitaria di base, perché molte malattie che l’affliggono possono essere evitate con alcuni semplici accorgimenti e abitudini.
Oggi nel centro sanitario lavorano sei infermieri e un medico. È diviso in quattro reparti: uno dedicato alla cura delle malattie più varie, con la possibilità anche di ricoveri brevi; un altro è il reparto maternità; un terzo è l’ambulatorio per la diagnosi di malattie e infezioni; un quarto è dedicato alla farmacia.
Il progetto
Lo scopo del progetto Amico dispensario di Manda è di rifornire il reparto per le brevi degenze con tutto l’occorrente perché i malati che arrivano, magari da un villaggio a diversi chilometri di cammino, possano trovare un ambiente accogliente e funzionale alla loro cura. Molti di questi brevi ricoveri sono di bambini con malaria o con infezioni intestinali, queste ultime spesso provocate da acqua malsana.
Materassi, lenzuola, cuscini, coperte, asciugamani, letti, tavolini, sgabelli, armadi, sedie e un condizionatore per conservare i medicinali nel magazzino, sono tra le cose che occorre acquistare per accogliere sempre più persone bisognose.
di Luca Lorusso
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Luca Lorusso
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