Un progetto per costruire coscienze e tessere legami di pace in un territorio nel quale i ragazzi respirano violenza fin dalla nascita e sono a contatto con lo sfruttamento smodato della natura.
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Specificando la causale di versamento: Amico Solano per la pace.
In tutto il vicariato di Puerto Leguízamo Solano facciamo nostre le parole di papa Francesco nella Christus Vivit: «Il cuore di ogni giovane deve […] essere considerato “terra sacra”, portatore di semi di vita divina e davanti al quale dobbiamo “toglierci i sandali” per poterci avvicinare e approfondire il Mistero» (CV, 67).
Per questo abbiamo sviluppato un piano di pastorale giovanile che vuole avvicinarsi ai giovani con discrezione tramite una serie di attività spirituali, formative e missionarie che affiancano e integrano quelle del progetto di Amico.
Giovani che ne attraggono altri
Nella nostra parrocchia le proposte si concretizzano soprattutto negli incontri animati dalle suore Serve missionarie dello Spirito divino, che imprimono nei giovani uno spirito missionario molto vicino a quello che anima noi missionari della Consolata. C’impegniamo, quindi, a formare le coscienze dei giovani con una sensibilità missionaria attenta, in particolare, alla «casa comune».
Attualmente il gruppo giovanile della parrocchia del centro urbano attraversa una fase di riorganizzazione. Gli stessi giovani dicono che è necessario andare alla ricerca dei loro coetanei che si sono smarriti lungo la strada.
Uno di loro mi ha detto: «Padre, i giovani si sentono abbandonati. C’è un piccolo gruppo fedele alla formazione, ma altri se ne sono andati. Forse possiamo andare a cercarli noi stessi e incoraggiarli a tornare nel gruppo».
La preoccupazione del giovane mi ricorda l’insistenza di papa Francesco: «I giovani stessi sono gli agenti della pastorale giovanile» (CV, 203).
Giovani custodi dell’Amazzonia
Questo piccolo aneddoto indica quanto sia importante offrire una formazione approfondita affinché vi siano giovani preparati che possano avvicinare, affascinare e attrarre altri giovani. Per questo il vicariato ha organizzato la scuola di leadership giovanile amazzonica nella quale offre formazione sull’ambientale in cui viviamo.
Proprio come il cuore dei giovani è «terra sacra», così «l’Amazzonia è una terra santa», che richiede spirito di umiltà e semplicità.
Rendendo i nostri giovani consapevoli di essere abitanti responsabili del loro territorio, vogliamo aiutarli a essere custodi e guide di questo giardino che Dio ha preparato per l’umanità intera.
Con la scuola di leadership desideriamo offrire ai giovani custodi della Casa Comune gli strumenti per amare, proteggere e far crescere il loro territorio, che alla fine è il loro vero essere.
Le convivenze rurali
Un’altra delle proposte del vicariato è quella delle «Convivencias rurales»: giornate di convivenza rivolte principalmente ai giovani che vivono lontani dall’area urbana, nei villaggi o nei quartieri periferici della nostra parrocchia.
Uno dei giovani contadini che hanno partecipato mi ha detto: «I missionari ci hanno reso felici e ci hanno ricordato che anche noi abbiamo un ruolo nella nostra società».
Il suo sorriso mi ha commosso e mi ha ricordato che a volte ci concentriamo troppo su «cose grandi», dimenticando che i giovani hanno bisogno semplicemente di sapere quanto sono amati da Dio: «Anzitutto voglio dire ad ognuno la prima verità: “Dio ti ama”. Se l’hai già sentito, non importa, voglio ricordartelo: Dio ti ama. Non dubitarne mai, qualunque cosa ti accada nella vita. In qualunque circostanza, sei infinitamente amato» (CV, 112).
«Voglio essere un narco»
A Solano abbiamo realizzato due convivenze nel quartiere di Mononguete e di Puerto Mercedes.
A Mononguete, l’équipe della pastorale giovanile ha lavorato nel collegio con i giovani che si preparavano al diploma di maturità.
All’inizio questi guardavano i missionari con sufficienza, ma poi, attraverso la vicinanza, la musica e i giochi, si sono entusiasmati e hanno accolto favorevolmente la proposta.
Durante uno dei giochi, quando è stato chiesto ai giovani: «Cosa sogni di essere nella tua età adulta?», uno di loro ha risposto sottovoce: «Voglio essere un narco perché posso guadagnare molti soldi».
Nella parrocchia di Solano, gli stessi giovani «ci fanno vedere la necessità di assumere nuovi stili e nuove strategie. La pastorale giovanile ha bisogno di acquisire un’altra flessibilità e invitare i giovani ad avvenimenti che ogni tanto offrano loro un luogo dove non solo ricevano una formazione, ma che permetta loro anche di condividere la vita, festeggiare, cantare, ascoltare testimonianze concrete e sperimentare l’incontro comunitario con il Dio vivente» (CV, 204).
di Angelo Casadei
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Angelo Casadei
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