La scena è semplice: ci sono una donna, un uomo, un bimbo appena nato. Ci sono anche alcuni pastori e paesani. Qualche animale.
Il nodo fondamentale della storia universale si esprime così. Nel disarmante venire alla luce di un bimbo che anche un bimbo può comprendere. Dio nasce lì. Nell’anonimato e nella banalità di un luogo, di un tempo, di alcuni volti.
La scena è povera: un asino come mezzo di trasporto, una piccola stalla di paese come sala parto, una mangiatoia come culla, vesti essenziali, cibo da viaggio.
Dio si riveste della condizione umana così. In una pochezza che anche un povero può comprendere. Nella precarietà che tiene i personaggi in bilico sul filo della dignità.
La scena è gioiosa: gli angeli cantano, i pastori raccontano cose straordinarie, il piccolo si attacca al seno della mamma, il papà gli sfiora la pelle morbida con le sue mani grosse e callose.
Gesù, Salvatore e Signore illumina le realtà del mondo così. Nella gioia profonda che anche chi ha il cuore indurito dalle sofferenze puo contemplare. Nella pienezza della vita che emerge dalle piccole e contraddittorie realtà di un giorno come tanti.
La scena t’interpella: semplicità, povertà e gioia sono già nella tua vita, e spingono per farsi riconoscere e accogliere da te e per orientare i tuoi passi.
Anche tu sei piccolo, sei povero, hai la gioia piena che ti abita dentro, e puoi portare quel bimbo alla semplicità, povertà e gioia di chiunque incontri.
Buon Avvento e buon Natale da amico.
Luca Lorusso
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Luca Lorusso
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