Erano dieci anni che non si registrava un aumento del numero di persone affamate nel mondo. Nel 2016, ben 38 milioni in più rispetto al 2015. Come due terzi della popolazione italiana. In tutto 815 milioni di persone, l’11% della popolazione mondiale totale, più di una persona ogni 10.
I conflitti peggiorano la fame
Secondo il rapporto dell’Onu Lo Stato della Sicurezza Alimentare e della Nutrizione nel Mondo (The State of Food Security and Nutrition in the World 2017) uscito oggi, tra le cause dell’aggravarsi della situazione di insicurezza alientare ci sono i conflitti e i cambiamenti climatici.
«A partire dal marzo 2017 – si legge nel rapporto in un passaggio dedicato allo Yemen, come caso emblematico dell’impatto del conflitto e degli eventi climatici avversi sulla sicurezza alimentare -, circa 17 milioni di persone stanno vivendo una grave insicurezza alimentare […]. Esse rappresentano il 60 per cento dell’intera popolazione: un aumento del 20 per cento rispetto al giugno 2016 e un aumento del 47 per cento a partire da giugno 2015. La sottonutrizione infantile cronica che provoca l’arresto delle crescita è da tempo un problema serio nel paese, ma la denutrizione è divenuta più acuta negli ultimi tre anni. Uno dei principali canali di impatto sui mezzi di sussistenza e sull’alimentazione è stato il conflitto […]. La situazione nutrizionale è stata aggravata dalla drammatica distruzione del sistema sanitario e delle sue infrastruttura, combinata con uno scoppio di colera e altre epidemie che hanno colpito diversi governatorati nel 2016 e che prosegue nel 2017».
Due su 10 soffre la fame in Africa
Se è l’Asia che registra il numero assoluto più alto di persone che soffrono la fame (520 milioni, mentre in Africa sono 243 e in America Latina e Caraibi 42), è l’Africa che in proporzione ne soffre di più: due persone ogni dieci, il 20% (con la punta più alta in Africa Orientale, dove si registra una percentuale del 33,9%). In Asia la percentuale è dell’11,7%, mentre in America Latina e Caraibi è del 6,6%.
641 milioni di adulti obesi
Ma tra i dati che maggiormente colpiscono ci sono quelli riguardanti l’obesità (altra forma di malnutrizione) messi accanto ai dati su chi non ha cibo a sufficienza: sono 641 milioni gli adulti obesi (il 13% di tutti gli adulti del mondo). I bambini sotto i 5 anni in sovrappeso sono 41 milioni. I bambini sotto i 5 anni affetti da deperimento per scarsità di nutrizione sono 52 milioni. I bambini sotto i 5 anni che soffrono di disturbi della crescita (altezza troppo bassa rispetto alla loro età, disturbo legato alla malnutrizione e alle condizioni generali di vita) sono 155 milioni. Di questi, 122 milioni vivono in paesi colpiti da conflitti di varia entità.
Agenda 2030
L’Agenda per lo sviluppo sostenibile 2030, adottata dai leader mondiali nel settembre del 2015 in un summit alle Nazioni Unite, ed entrato in vigore dal primo gennaio 2016, mira a porre come priorità politica a livello internazionale l’eradicazione della fame e di tutte le forme di malnutrizione entro il 2030. È proprio grazie all’Agenda 2030 che il rapporto sulla sicurezza alimentare e la nutrizione di quest’anno ha acquisito un approccio più ampio: per la prima volta, infatti, nella sua elaborazione sono intervenute l’Unicef ( il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia) e l’Oms (l’Organizzazione Mondiale della Sanità) accanto alle agenzie che solitamente firmano il rapporto annuale: Fao (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura), Ifad (il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo), e il Wfp (il Programma Alimentare Mondiale).
di Luca Lorusso
Luca Lorusso
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