La Misericordia dal cuore alle mani.
«Cosa significa compiere un cammino dal cuore alle mani? Con il cuore nuovo, guarito da Gesù, posso compiere le opere di Misericordia mediante le mani, cercando di aiutare i tanti che hanno bisogno. La Misericordia è un cammino che parte dal cuore e arriva alle mani.”
Con queste parole pronunciate da Papa Francesco nel corso dell’udienza generale di mercoledì 10 agosto è iniziato il campo estivo del gruppo GeM (Giovani e Missione) di Martina Franca (TA), un’esperienza di servizio tenutasi a Roma dal 10 al 14 agosto.
La Misericordia e il servizio verso l’altro ci hanno accompagnati in questi quattro giorni alla ricerca del volto di Cristo e di conseguenza di una connessione con il prossimo e il mondo che ci circonda.
Quest’idea si è realizzata, concretamente, attraverso l’attività di servizio che abbiamo svolto presso il Centro Astalli, sede italiana del servizio dei Gesuiti per i rifugiati. La fondazione, nata nel 2000, ha come obiettivo principale quello di contribuire a promuovere una cultura dell’accoglienza e della solidarietà, ponendo particolare attenzione alla salvaguardia dei diritti dell’uomo.
Proprio al centro Astalli di Roma Papa Francesco si era recato nella sua seconda visita ufficiale dopo Lampedusa, e aveva pronunciato un discorso che ha rappresentato per noi un’impareggiabile fonte di riflessione. Il Papa durante la visita al centro aveva evidenziato tre verbi, gli stessi utilizzati da Padre Pedro Arrupe, gesuita fondatore del servizio internazionale per i rifugiati: Servire, Accompagnare, Difendere.
Gli stessi verbi hanno scandito le nostre giornate, dando un senso più profondo al nostro servizio al prossimo, al nostro impegno quotidiano e alla nostra preghiera e riflessione serale.
Al termine delle nostre giornate, ciascun verbo ci ha aiutato a pregare per cercare il volto di Dio, a condividere sensazioni di quanto vissuto e di fare il punto anche sulla nostra vita.
Servire per chinarsi su chi ha bisogno, lavorando al fianco dei fratelli, ma stabilendo prima di tutto relazioni umane. Accompagnare per insegnare a camminare con le proprie gambe perché la vera misericordia chiede che il povero trovi la strada per non essere più tale. Difendere per mettersi dalla parte di chi è più debole, dando voce a chi ha sofferto e soffre.
Tre verbi semplici, quasi all’apparenza scontati ma che invece devono suonare come imperativi nella vita di ogni cristiano, della Chiesa in uscita, dell’uomo misericordioso come il Padre. Di colui che custodisce in se “il fuoco dello Spirito Santo, presenza viva e operante in noi dal giorno del nostro Battesimo, forza creatrice che purifica e rinnova, brucia ogni umana miseria, egoismo, peccato per rigenerarci e renderci capaci di amare.” (Papa Francesco – Angelus del 14 agosto 2016).
Ci siamo messi al servizio delle persone che abbiamo incontrato al Centro Astalli in maniera semplice, come sapevamo fare, rimboccandoci le maniche e aiutando nel concreto.
Ma è stata anche una grande soddisfazione essere riusciti a trasmettere il nostro entusiasmo e la voglia di stare insieme alla gente che abbiamo incontrato in autobus, in metro o in giro per Roma.
Abbiamo preso maggiore consapevolezza che basta un pizzico di buona volontà e un grosso sorriso per aiutare chi è nel bisogno, e che il legame che c’è tra di noi può essere facilmente esteso alle persone che ci stanno intorno…
Anche il varcare la Porta Santa della Basilica di San Pietro ha acquisito un nuovo significato per noi, non semplicemente un attraversamento fisico a senso unico, ma a doppio senso, come ha detto da Papa Francesco: entrando per chiedere, a Dio, Misericordia ed uscendo per portare quella Misericordia al mondo. Se questa non è missione!
Alessia Ruggieri e Chiara Geronimo
di Alessia Ruggieri e Chiara Geronimo
Alessia Ruggieri
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