Slow page dei Missionari della consolata

Alla ricerca della perla preziosa

La Gioia del Vangelo… in spiaggia.

Può sembrare presto per parlare dell’estate, però molti già ci stanno pensando, e magari si organizzano. Può sembrare tardi per parlare dell’estate 2015, pero la Missione in spiaggia che abbiamo vissuto risuona ancora dentro di noi, e continua a fornirci entusiasmo. Allora perché non parlarne?

“Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla preziosa di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra” (Mt13,45-46). Da questa parabola evangelica ha tratto spunto lo slogan della Missione in spiaggia – “Alla ricerca della perla preziosa” – un’iniziativa fortemente voluta da Mons. Filippo Santoro Vescovo di Taranto.
Oltre cento ragazzi provenienti da tutta la diocesi, tra cui noi del gruppo GeM (Giovani e Missione) del Centro di Animazione Missionaria della Consolata di Martina Franca, hanno invaso le spiagge del litorale tarantino per incontrare i bagnanti ed annunciare in modo alternativo e la “Gioia del Vangelo”.
Per cinque giorni, dal 27 al 31 luglio, i giovani della diocesi, accompagnati da don Francesco Maranò (Responsabile diocesano per la pastorale giovanile) hanno voluto essere segno di speranza e consolazione per i tanti bagnanti che affollavano le spiagge, nel clou del sol leone, dedicando alcuni giorni delle proprie vacanze alla testimonianza del Vangelo in luogo deputato al relax e al divertimento.
L’obiettivo di quest’uscita dalle quattro mura delle parrocchie e dai nostri centri era quello di andare alla ricerca della perla preziosa della vita di ognuno di noi; scoprire la bellezza della vita (nonostante i tanti problemi), soprattutto se vissuta con la gioia della fede, soprattutto durante il periodo estivo quando, staccando la spina dalla routine quotidiana, rischiamo di staccare i contatti anche con Dio!
Inizialmente paure e insicurezze la facevano da padroni!
Paura del faccia a faccia, paura di non essere all’altezza della situazione e, soprattutto, paura di non riuscir ad arrivare al cuore della persone che si incontrava, oltre alla paura di non riuscire a resistere all’afa di quei giorni. 
A “sciogliere” ogni tipo di incertezza è stato proprio l’Amore del Signore che si è fatto presente e che ha permesso non solo di arrivare ai cuori delle persone ma anche a far scoprire proprio a noi ragazzi, testimoni di quell’Amore, il valore dell’unità e della grandezza celata dietro piccoli gesti. Un’esperienza vissuta sempre col sorriso sulle labbra, con la forza ed il coraggio trasmessa dai nostri sguardi tanto da non lasciare spazio alla stanchezza.
Eravamo rappresentanti di gruppi di movimenti e associazioni parrocchiali e non, all’inizio ci sentivamo solo un gruppo con un obiettivo comune, poi pian piano è diventato una famiglia.
I bagnanti ci hanno accolti un po’ curiosi e straniti, ma divertiti dalla musica e dai balli sulla spiaggia, stupiti nel vedere una Chiesa viva che annuncia il Vangelo e prega con la gioia sul viso e che pronuncia parole semplici, non lontane dalla gente.
In molti si sono aperti al dialogo e hanno cercato di scoprire loro stessi quale fosse la perla preziosa, alcuni hanno dato libero sfogo alle perplessità riguardo la Chiesa e a quanto sia difficile riuscire a riporre tutto nelle mani del Signore.
Ci hanno raccontato i sentimenti del proprio cuore, le emozioni nascoste dell’anima e le esperienze più personali… qualcuno ha semplicemente parlato della propria vita "approfittando" della disponibilità di noi ragazzi.
Molti si sono detti entusiasti del fatto che finalmente la Chiesa abbia spalancato le porte per lasciare uscire “l’aria asfittica delle sagrestie”, per citare don Tonino Bello, e sia uscita in strada.
Tra le persone presenti c’era, certamente, chi non ha voluto cogliere questa opportunità di accoglienza, chi si è disinteressato, chi si è fatto due risate; sicuramente il confronto non è stato semplice e non sempre è stato facile essere d’accordo su tutto, ma tutto ha contribuito a donare tanto, ha dato a tanti la possibilità di capire, aiutare e crescere e, soprattutto, la possibilità di a noi di seminare il seme della Parola di Dio in tanti cuori.
Diverse persone si sono unite alle nostre preghiere mattutina e serale e qualcuno si è avvicinato anche al sacramento della Riconciliazione grazie ai sacerdoti presenti.
Quest’esperienza ci ha fatto capire che, nonostante la società moderna porti a pensare all’individualismo, ci sono tantissimi ragazzi che seguono da vicino la “Gioia del Vangelo”.
Sentirsi dire frasi come: “Quello che fate è stupendo”, è il regalo più grande che abbiamo ricevuto dalle persone… significa sentirsi ricambiare quella Gioia che abbiamo cercato di trasmettere e che la strada intrapresa è quella giusta.
La Missione a cui Gesù ci chiama è, da oggi, quella quotidiana perché abbiamo avuto la conferma che i piccoli mattoni posti alla base di questa esperienza possono edificare qualcosa di grande.

Mariana Sersale e Martino Tagliente

di Mariana Sersale e Martino Tagliente

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