L’Associazione 21 luglio presenta il primo rapporto nazionale sulla situazione in Italia.
«L’8 aprile, è il giorno in cui si celebra la giornata internazionale per i Rom, il “Romano Dives”, in ricordo del primo storico congresso mondiale Rom tenutosi nel 1971 vicino Londra, che vide riuniti intellettuali e politici di origine rom in rappresentanza di vari paesi europei. In quell’occasione si decise di adottare la bandiera rom e l’inno internazionale “jelem jelem”. La bandiera è una ruota rossa tra cielo blu e terra verde. L’inno in lingua romanes significa “Ho camminato e camminato”, jelem jelem. Scritto dal poeta rom Jarko Jovanovic racconta la fuga dall’esercito nazista, ricordando così il Porrajmos, lo sterminio dei rom nei campi di concentramento».
(da romaidentity.org)
Ripetuti sgomberi forzati, politiche che violano i diritti umani, soprattutto dei bambini, e nuovi “campi nomadi” in fase di progettazione a fronte di finanziamenti superiori ai 20 milioni di euro.
Tra annunci e proclami sul superamento dei “campi”, a cui tardano a seguire fatti concreti, tra speranze e contraddizioni, la condizione di rom e sinti in Italia continua ad essere caratterizzata da politiche discriminatorie e segregative, basate su un approccio emergenziale, che relegano tali comunità ai margini della società e alimentano nei loro confronti i germi dell’antiziganismo, del razzismo e degli stereotipi negativi.
È il quadro che emerge dal primo rapporto nazionale sulla condizione di rom e sinti in Italia, che l’Associazione 21 luglio presenterà l’8 aprile 2015 alle ore 12.30 – presso la sede dei csv del Lazio, in via Liberiana 17, a Roma –, in occasione della Giornata internazionale dei rom e dei sinti.
Il rapporto, che nella mattinata sarà consegnato alla Presidente della Camera Laura Boldrini che riceverà un gruppo di donne rom accompagnate da una delegazione dell’Associazione 21 luglio, mette in evidenza come, nonostante i richiami degli organismi internazionali e il rischio di apertura di una procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea, nel nostro Paese la pratica degli sgomberi forzati, soprattutto nelle città di Roma e Milano, risulta ben lungi dall’essere accantonata.
Inoltre, in molte città italiane, da nord a sud, si continuano a costruire e a progettare nuovi “campi nomadi” e a far confluire ingenti finanziamenti pubblici all’interno di un sistema – quello dei “campi” – che produce esclusione sociale e gravi violazioni dei diritti umani, in particolare dei minori, dal diritto all’istruzione al diritto a un alloggio adeguato, dal diritto alla salute al diritto al gioco.
Dal rapporto, inoltre, emerge come tra le politiche discriminatorie nei confronti di rom e sinti e la presenza, nel nostro Paese, di un radicato antiziganismo, nella maggior parte dei casi dovuto a discorsi d’odio pronunciati da esponenti politici, vi sia un nesso imprescindibile.
Il rapporto dell’Associazione 21 luglio, infine, opera un focus sulla situazione nella Capitale, considerata la “cartina di tornasole” di ciò che accade nel Paese.
Emblematico, a tal proposito, è il “gioco dell’oca” degli sgomberi romani che spingono le comunità rom da un punto all’altro della città senza ottenere alcun risultato se non la violazione dei diritti umani e lo sperpero del denaro pubblico.
di 21luglio.org
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