L’ultimo dato disponibile sulla diffusione della lebbra nel mondo ci dice che nel 2012 i nuovi casi sono stati 232mila. Di cui 3.776 nella sola Etiopia. Due milioni le persone che oggi vivono con le conseguenze fisiche, psicologiche, sociali della malattia. I Missionari della Consolata in Etiopia, a Gambo, lavorano anche per contrastare questo problema. Proseguiamo con il Progetto di Amico: Reparto Lebbra Etiopia.
Nel 2012 erano quasi 232mila i nuovi casi di lebbra registrati nel mondo dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) sulla base dei dati dei Ministeri della Sanità di 115 paesi. Secondo il Weekly epidemiological record dell’Oms pubblicato nell’Agosto 2013, «le statistiche globali riguardanti la lebbra (morbo di Hansen) riferiscono che meno di 20 paesi hanno registrato nel 2012 un numero maggiore di 1000 nuovi casi di lebbra». I primi tre per numero di nuovi casi raggruppano l’80% di quelli registrati a livello globale: l’India ne ha registrati 134.752, il Brasile 33.303 e l’Indonesia 18.994.
La difficoltà di reperire dati ufficiali, soprattutto in alcuni paesi africani, è grossa, e quando essi sono a disposizione, a volte risultano poco affidabili a causa dei problemi che diversi paesi hanno a mantenere programmi efficaci di monitoraggio e contrasto della malattia. Nonostante questo, si può affermare che nell’arco degli ultimi dieci anni l’impatto della lebbra è diminuito considerevolmente: nel 2001 infatti si erano registrati 736mila nuovi casi, mentre sono stati 407mila nel 2004, e 296mila nel 2005. Negli ultimi tre anni il dato si è stabilizzato: 228mila nel 2010, 226mila nel 2011, 232mila nel 2012, con una suddivisione per regioni che vede il 71% dei casi nel Sud Est asiatico, il 16% in America, il 9% in Africa, il 2% nel Pacifico occidentale, il 2% nel Mediterraneo orientale.
«Negli ultimi 20 anni, circa 15 milioni di persone sono state curate con la polichemioterapia – scrive un opuscolo dell’Aifo, Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau -. Tuttavia molti di loro continuano ad avere bisogno di cure per tutta la vita per i problemi legati alle disabilità, alle ulcere e alle ferite causate dalla malattia. Secondo le stime dell’Oms, nel mondo vi sono circa due milioni di persone con disabilità gravi dovute alla lebbra». L’associazione fondata dal giornalista francese Raoul Follereau, istitutore, tra l’altro, nel 1954, della giornata mondiale per i malati di lebbra che si celebra ogni anno durante l’ultima domenica di gennaio, inoltre denuncia: «In diversi paesi del mondo, i programmi lebbra non funzionano più e manca il personale adeguatamente formato per seguire i malati. Molti governi pensano che la malattia sia stata eliminata e non richieda servizi. Perciò in questi paesi i programmi di monitoraggio presentano pochi nuovi malati di lebbra. Guardando le statistiche di questi paesi, può sembrare che oramai la lebbra non sia più un problema. La realtà è un’altra e l’unico modo per capire la situazione reale è tramite indagini a campione tra la popolazione. Per esempio, in Liberia, fino al qualche anno fa, ogni anno si diagnosticavano circa 250-300 nuovi casi di lebbra perché il programma non funzionava più. Negli ultimi anni, il programma lebbra è ripartito e il numero si è raddoppiato a 650-750 nuovi casi all’anno».
In Etiopia
L’Etiopia, paese in cui i missionari della Consolata lavorano attivamente nel contrasto alla lebbra, è al quinto posto per numero assoluto di nuovi casi nel 2012: 3.776. È preceduta dalla Nigeria che conta 3.805 casi, e dai già citati India, Brasile, Indonesia. Se si tiene conto della percentuale che rappresentano i nuovi casi annuali di lebbra rispetto all’intera popolazione nazionale (circa 96 milioni), con poco più di 4 casi ogni 100mila abitanti, l’Etiopia è invece al 25° posto. A differenza di altri paesi nei quali il numero di lebbrosi è variato anche molto nell’arco degli anni in positivo o in negativo, in Etiopia sembra esserci una tendenza alla costanza: erano 4.090 i nuovi casi nel 1993, 4.632 nel 2002, 4430 nel 2010; 5280 nel 2011.
Progetto reparto lebbra
Con questo numero di Amico rinnoviamo ai lettori l’appello di sottoscrizione del Progetto Reparto Lebbra Etiopia: una parte dei fondi è già arrivata, ma per completare il progetto c’è bisogno di altro aiuto.
di Luca Lorusso
Luca Lorusso
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