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Il gran sogno di Dio

«Non aspettiamoci miracoli da Dio, il silenzio di Dio significa che dobbiamo essere noi artefici del cambiamento» scrive Alex Zanotelli in questo intenso e prezioso libro che è un forte invito a liberare la nostra vita dalle catene di un modello economico che ci sta conducendo all’autodistruzione.
Ci attende una grande sfida, la costruzione di un nuovo paradigma che consenta a tutti di vivere meglio rispettando la nostra Madre Terra, la Pacha Mama. In questo momento particolarmente delicato ancor di più ognuno di noi è chiamato in causa impegnandosi per far vincere la vita sulla morte e realizzare il Gran Sogno di un mondo dove regni la pace e la giustizia distributiva.
(Dalla quarta di copertina)

 

«Arriverà il nostro grido […] all’udito di questi insaziabili cercatori di ricchezze? Speriamolo». Arturo Paoli, nella sua introduzione, fa risuonare una voce forte a favore del pianeta, e a sostegno dell’appello «dell’ amico Alex»: «Occorre subito porre un freno a questo modello economico culturale che sta fatalmente causando la distruzione».
Attraverso quattro brevi capitoli intitolati La prima Bibbia, Il Dio degli schiavi, Un nuovo Esodo, Spezzare il pane, padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, offre un piccolo itinerario spirituale: dall’allarme per la preoccupante situazione della Terra, depredata da un’economia miope al servizio di se stessa invece che dell’uomo o del Creato, alla contemplazione di un Dio fattosi uomo per «dimostrare» (incarnare) la liberazione degli oppressi. Non un Dio del faraone, dell’impero, ma degli schiavi, dei poveri.
Nella premessa il missionario cita Paul Collins: «Malgrado la nostra incapacità di prevedere il futuro in dettaglio […] il mio punto di vista è che tutti coloro le cui vite si inscrivono nei sette decenni successivi alla II Guerra Mondiale saranno tra le generazioni più disprezzate e maledette in tutta la storia del mondo. Noi saremo odiati dai nostri nipoti […] e da tutti quelli che verranno per una ragione molto semplice: non era mai successo prima che gli esseri umani sfruttassero, danneggiassero, degradassero la terra fino a questo punto». Come a volte succede a Zanotelli, la sua condanna è molto dura, con il rischio del moralismo, e di far dipendere le scelte di cambiamento dei singoli più dal senso di colpa che dal senso di responsabilità. Non crediamo poi che esistano molti individui «decisi a distruggerlo [il pianeta Terra]». Designare dei cattivi così nettamente rischia di generare un astio generico verso qualcosa o qualcuno non ben identificato, spostando l’attenzione dal desiderio di cambiare me stesso al desiderio di cambiare gli altri.
Le parole di speranza sono quelle che ci piacciono di più: «Stiamo attraversando un periodo delicatissimo per il nostro futuro, ma è anche una grande occasione di cambiamento», un’occasione di «esodo», di liberazione individuale e collettiva dal faraone, dall’impero del consumismo.
Bella la riflessione sull’Esodo, sul popolo eletto in cerca di una modalità sociale e religiosa da applicare in direzione di un’economia di uguaglianza, di una politica di giustizia, di una profonda esperienza di Dio. «Dio sogna che il suo popolo possa realizzare un’economia di uguaglianza dove i beni siano il più equamente divisi per tutti. La terra è di Dio e deve essere divisa tra tutti. Con l’Impero la terra è del Faraone, di Cesare, dello Stato. […] il nostro impero è il consumismo [… ma] c’è un’alternativa a questo sistema: la pratica della vicinanza e un’alleanza per il bene comune. […] Questo sogno di Dio, che attraversa il Primo Testamento, prende carne sul volto di Gesù di Nazareth che lo radicalizza».
Zanotelli, che ci ricorda come nell’Esodo Dio si riveli un «Dio […] sempre presente ovunque ci siano persone che si danno da fare per liberarsi», ci conduce di fronte a un Gesù che «ritorna all’antico sogno […]: Dio è il Dio dei poveri. “Beati voi miserabili della Galilea, perché vostro è il Regno”».
I due testi proposti nell’appendice del libro saltano da Gesù ai giorni nostri: un ricordo di don Gallo, e un’entusiasta riflessione su papa Francesco nella sua prima visita apostolica a Lampedusa. Una Chiesa che cerca di muoversi nel solco del gran sogno di Dio.

Luca Lorusso

Autore del libro: Alex Zanotelli
Alex Zanotelli è un missionario comboniano nato a Livio (Trento) nel 1938. Ha studiato negli Usa (Cincinnati) e nel 1964 vennne ordinato sacerdote. L’anno successivo partì per il Sudan dove per la sua forte denuncia sociale e la vicinanza al popolo Nuba entrò in contrasto con il governo sudanese. È stato direttore della rivista «Nigrizia» dove con le sue inchieste fece tremare la politica e per questo ne fu allontanato.Nel 1988 andò in Kenya dove visse per dodici anni nella baraccopoli di Korogocho.
Dal 2002 è a Napoli dove il suo impegno, in particolare per l’acqua pubblica, ne ha fatto un punto di riferimento nazionale, tanto che Napoli è la prima città d’Italia ad aver pubblicizzato il servizio idrico. È autore di diversi testi tra cui Korogocho, Feltrinelli, I poveri non ci lasceranno dormire. Da Korogocho al rione Sanità, Editrice Monti, Europa dei mercati o dei popoli? Il ruolo dei missionari, Emi. Il 23 settembre 2013 gli venne conferita la laurea honoris causa in Giurisprudenza presso il dipartimento Jonico dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. (Dal risvolto di copertina)

Editore: Dissensi
Anno: 2013
pagg.: 62
Euro: 7,90

di Luca Lorusso

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