gli effetti della primavera araba su giovani, adulti ed anziani in emigrazione
Una fotografia di una comunità storica a Torino per raccontare quali sono stati gli effetti della primavera araba su giovani, adulti ed anziani in emigrazione e come sono cambiati i loro progetti presenti e futuri.
Il Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull’Immigrazione (Fieri) di Torino ha da poco concluso una ricerca dal titolo evocativo Transmediterranei. Le collettività di origine nordafricana in Piemonte. Il progetto aveva l’obiettivo di aggiornare la fotografia di due comunità, tra le più “storiche” e radicate in Italia, quelle Egiziana e Marocchina, ed evidenziare i cambiamenti intervenuti nelle percezioni, nei comportamenti e nelle pratiche della diaspora in seguito agli eventi della primavera araba.
LA COMUNITA’ EGIZIANA
La caduta di Mubarak ha portato molti egiziani di prima e seconda generazione a riscoprire il proprio orgoglio nazionale, e a cercare nuovi modi di “fare” comunità (fino ad allora la comunità egiziana era conosciuta negli studi sulle migrazioni come “non comunità”), spingendoli a creare associazioni che potessero essere ponte tra l’Italia e il nuovo Egitto in cui credevano di poter avere un ruolo attivo. I gruppi sul social network Facebook, creati dalle seconde generazioni egiziane e sviluppatisi massicciamente durante e dopo la primavera araba, hanno alimentato il rinnovato orgoglioso di essere egiziani e facilitato la partecipazione emotiva, ma a tratti anche fisica, attraverso cortei e manifestazioni come quella realizzata davanti al Consolato egiziano di Milano, a ciò che accadeva nel paese di origine. Ora le seconde generazioni si trovano ad affrontare il difficile passaggio dall’online all’offline che richiede energie e competenze diverse e non solo coinvolgimento emotivo e virtuale. Il nuovo orgoglio e l’entusiasmo che ha fatto seguito alla primavera araba si è tradotto anche in progetti imprenditoriali e in nuovi percorsi di studio e lavoro per alcune seconde generazioni orientate verso professioni e business transnazionali tra l’Italia e l’Egitto. Ciò che sta avvenendo è estremamente interessante perchè le relazioni tra la diaspora egiziana e il nuovo Egitto sono ancora tutte da costruire, ma per la prima volta tra i giovani intervistati dalla ricerca si assiste ad un modo consapevole di essere “tra” i due paesi, non più costretti a scegliere l’Italia perchè abbandonati dal paese di origine dei propri genitori o a sognare l’Egitto perchè rifiutati dal paese in cui sono nati e cresciuti (l’Italia), ma la possibilità di scegliere veramente e di “stare tra”, orgogliosi delle proprie origini, ma sentendosi comunque parte della società italiana.
di Viviana Premazzi
Viviana Premazzi
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