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Amensty. Rapporto 2012. I diritti umani nel mondo

“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti.”
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, 1948.
Dal 1961, anno della sua fondazione, Amnesty International pubblica ogni anno il Rapporto sui diritti umani, strumento indispensabile per quanti vogliono essere informati sul progresso degli Stati Nazionali e dei Territori del mondo in materia di diritti, giustizia sociale e relazioni internazionali.

L’edizione originale inglese viene tradotta in numerose lingue, tra cui francese, spagnolo, tedesco e arabo ed è una fonte fondamentale per analisti, rappresentanti di organismi internazionali, organismi non governativi, giornalisti e docenti universitari in ogni parte del mondo. Ogni Sezione Nazionale di Amnesty International provvede a tradurlo integralmente o in parte. La Sezione Italiana di Amnesty International pubblica la traduzione italiana dal 1980. Il Rapporto è suddiviso per aree geografiche, ciascuna delle quali è introdotta da una panoramica regionale che ripercorre i principali avvenimenti e andamenti che hanno dominato l’agenda sui diritti umani della regione nell’anno in esame. Attraverso la lettura o la consultazione del Rapporto di Amnesty è possibile avere un quadro completo e chiaro di cosa accade realmente nel mondo, un sguardo analitico e approfondito su luoghi e fatti che raramente raggiungono le pagine dei nostri quotidiani ma che rappresentano la quotidiana realtà di milioni di persone.
Uno strumento indispensabile per conoscere la situazione dei diritti umani nel mondo.
Il rapporto 2012 darà conto di tutti i cambiamenti nella regione medio-orientale e presenterà un lungo e rigoroso elenco delle violazioni sui diritti umani in tutto il pianeta con un’attenzione particolare,
come sempre, per il nostro paese.
Il 2011 è stato un anno di sensazionali avvenimenti. Nonostante il grande ottimismo diffusosi in Africa del Nord con la caduta dei regimi longevi di Tunisia, Egitto e Libia, Amnesty International ha rilevato che questi successi non sono stati cementati da profonde riforme istituzionali, tali da evitare il r ipetersi dello stesso genere di violazioni dei diritti umani del passato. Un anno in cui, da un lato, i governi della regione hanno mostrato di essere disposti a ricorrere alla violenza estrema per cercare di resistere alla richiesta senza precedenti di profondi cambiamenti; e dall’altro, i movimenti di protesta hanno fatto vedere di non avere la minima intenzione di voler abbandonare i loro ambiziosi obiettivi o di accontentarsi di riforme di facciata.

Note
Amnesty International è un’Organizzazione non governativa indipendente, una comunità globale di difensori dei diritti umani che si riconosce nei principi della solidarietà internazionale. L’associazione è stata fondata nel 1961 dall’avvocato inglese Peter Benenson, che lanciò una campagna per l’amnistia dei prigionieri di coscienza. Conta attualmente due milioni e duecentomila soci, sostenitori e donatori in più di 150 paesi. La sezione italiana di Amnesty conta più di 80.000 soci.

di fandango.it

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