“Come nell’antichità, anche oggi la sincera adesione al Vangelo può richiedere il sacrificio della vita, e molti cristiani in varie parti del mondo sono esposti a persecuzione e talvolta al martirio”
(Papa Benedetto XVI, 26 dicembre 2011).
GLI OPERATORI PASTORALI UCCISI NELL’ANNO 2011
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Alla fine dell’anno, secondo la consuetudine, l’Agenzia Fides pubblica l’elenco degli operatori pastorali che hanno perso la vita in modo violento nel corso degli ultimi 12 mesi. Dalle informazioni raccolte, nell’anno 2011 sono stati uccisi 26 operatori pastorali, uno in più rispetto all’anno precedente: 18 sacerdoti, 4 religiose, 4 laici.
Per il terzo anno consecutivo, con un numero estremamente elevato di operatori pastorali uccisi, figura al primo posto l’AMERICA, bagnata dal sangue di 13 sacerdoti e 2 laici. Segue l’AFRICA, dove sono stati uccisi 6 operatori pastorali: 2 sacerdoti, 3 religiose, 1 laico. Quindi l’ASIA, dove hanno trovato la morte 2 sacerdoti, 1 religiosa, 1 laico. Infine in EUROPA è stato ucciso un sacerdote.
Alcuni sono stati vittime di quella violenza che combattevano o della disponibilità ad aiutare gli altri mettendo in secondo piano la propria sicurezza. Anche quest’anno molti sono stati uccisi in tentativi di rapina o di sequestro finiti male, sorpresi nelle loro abitazioni da banditi o da giovani sbandati che magari avevano aiutato in precedenza, alla ricerca di facili bottini. Altri ancora sono stati eliminati perché, nel nome di Cristo opponevano l’amore all’odio, la speranza alla disperazione, il dialogo alla contrapposizione violenta, il diritto al sopruso.
Nel giorno della festa liturgica del Protomartire Stefano, il 26 dicembre, Papa Benedetto XVI ha ricordato all’Angelus: “Come nell’antichità, anche oggi la sincera adesione al Vangelo può richiedere il sacrificio della vita e molti cristiani in varie parti del mondo sono esposti a persecuzione e talvolta al martirio. Ma, ci ricorda il Signore, «chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato» (Mt 10,22)”.
Pur essendo scarne le note biografiche di questi fratelli e sorelle uccisi, essi hanno professato “la sincera adesione al Vangelo” non solo a parole, ma con la testimonianza della propria vita, in situazioni di sofferenza, di povertà, di tensione, di degrado, di violenza… senza discriminazioni di etnia, casta, religione, con l’unico obiettivo di annunciare Cristo e il suo Vangelo, di rendere concreto l’amore del Padre e di promuovere integralmente l’uomo, ogni uomo.
“La vera imitazione di Cristo è l’amore” ha detto ancora il Santo Padre il 26 dicembre. E questa è stata certamente regola di vita per suor Angelina, uccisa in Sud Sudan da militanti del Lord’s Resistance Army (LRA) mentre portava aiuti sanitari ai rifugiati; ed anche per María Elizabeth Macías Castro, del Movimento Laico Scalabriniano di Nuevo Laredo (Messico), che lavorava presso un giornale e si occupava di assistere i migranti, sequestrata e uccisa da narcotrafficanti; o ancora per Padre Fausto Tentorio, missionario italiano del PIME, parroco a Mindanao (Filippine Sud), che ha dedicato tutta la sua vita al servizio di alfabetizzazione e sviluppo degli indigeni; o ancora per il laico Rabindra Parichha, ucciso in Orissa, in India orientale: ex catechista itinerante, era molto impegnato nel campo legale e come promotore dei diritti umani.
Il computo di Fides non riguarda solo i missionari ad gentes in senso stretto, ma tutti gli operatori pastorali morti in modo violento. Non usiamo di proposito il termine “martiri”, se non nel suo significato etimologico di “testimone”, per non entrare in merito al giudizio che la Chiesa potrà eventualmente dare su alcuni di loro, e anche per la scarsità di notizie che, nella maggior parte dei casi, si riescono a raccogliere sulla loro vita e perfino sulle circostanze della loro morte. A questo riguardo registriamo, a pochi giorni dalla conclusione dell’anno, la riconosciuta validità del processo diocesano svolto per la beatificazione di 15 martiri, fra missionari e catechisti laici, uccisi in Laos “in odio alla fede cristiana” tra il 1954 e il 1970: si tratta di 5 Missionari Oblati di Maria Immacolata (OMI), 5 membri della Società per le Missioni Estere di Parigi (MEP) e 5 catechisti laici laotiani.
Agli elenchi provvisori stilati annualmente dall’Agenzia Fides, deve sempre essere aggiunta la lunga lista dei tanti di cui forse non si avrà mai notizia, o addirittura di cui non si conoscerà il nome, che in ogni angolo del pianeta soffrono e pagano con la vita la loro fede in Cristo. Si tratta di quella “nube di militi ignoti della grande causa di Dio” – secondo l’espressione di Papa Giovanni Paolo II – che va dal Ministro pakistano per le minoranze, Shahbaz Bhatti, primo cattolico a ricoprire tale incarico, impegnato per la pacifica convivenza fra le comunità religiose del suo Paese, ucciso il 3 marzo, al giovane nigeriano che svolgeva ad Abuja, presso la chiesa di Santa Teresa, il servizio di vigilanza per proteggere i luoghi di culto nel giorno di Natale, ucciso da un attentato insieme ad altre 35 persone.
PANORAMA DEI CONTINENTI
AMERICA
In America sono stati uccisi 15 operatori pastorali (13 sacerdoti e 2 laici), in Colombia (7), Messico (5), Brasile (1), Paraguay (1) e Nicaragua (1).
In Colombia hanno trovato la morte 6 sacerdoti ed 1 laico: don Rafael Reátiga Rojas e don Richard Armando Piffano Laguado, uccisi a colpi di arma da fuoco da un assassino che viaggiava nella stessa automobile dei due sacerdoti; don Luis Carlos Orozco Cardona, ferito mortalmente da un giovane armato che gli ha sparato tra la folla; padre Gustavo Garcia, Eudista, assassinato in strada da un individuo che lo ha aggredito per rubare il suo cellulare; don José Reinel Restrepo Idárraga, ucciso da sconosciuti mentre era alla guida della sua motocicletta, poi rubata insieme ad altri oggetti del sacerdote; don Gualberto Oviedo Arrieta, trovato coperto di ferite e coltellate, nella canonica della sua parrocchia. All’elenco dei sacerdoti si aggiunge il laico Luis Eduardo Garcia, membro della Pastorale Sociale, aggredito da un gruppo di guerriglieri, rapito e poi ucciso.
In Messico sono morti 4 sacerdoti ed 1 laica: don Santos Sánchez Hernández, aggredito da un malintenzionato introdottosi nella sua casa, molto probabilmente per rubare; don Francisco Sánchez Durán, trovato in chiesa con ferite al collo, forse nel tentativo di fermare un furto in chiesa; don Salvador Ruiz Enciso, sequestrato e ucciso; don Marco Antonio Duran Romero, ucciso in un conflitto a fuoco tra militari e un gruppo armato. A loro si aggiunge María Elizabeth Macías Castro, del Movimento Laico Scalabriniano, che lavorava presso un giornale e a contatto con i migranti, sequestrata da un gruppo di narcotrafficanti e barbaramente uccisa.
In Brasile è stato ucciso nella sua abitazione don Romeu Drago. Il suo corpo è stato poi portato a circa 25 km da casa sua, dove è stato bruciato.
In Paraguay ha trovato la morte Mons. Julio César Alvarez. Il suo corpo è stato trovato in camera sua, legato mani e piedi, con lesioni e graffi, morto per strangolamento.
In Nicaragua è stato sequestrato e ucciso don Marlon Ernesto Pupiro García.
AFRICA
In Africa sono stati uccisi 6 operatori pastorali: 2 sacerdoti, 3 religiose, 1 laico. Gli omicidi sono avvenuti in Burundi (2) e in R.D.Congo, Sud Sudan, Tunisia, Kenya.
In Tunisia è stato ucciso don Marek Rybinski, missionario salesiano, il cui corpo è stato trovato in un locale della scuola salesiana di Manouba.
In Kenya don Awuor Kisero è stato aggredito in un quartiere alla periferia della capitale keniana. Colpito al petto con un’arma da taglio non è sopravvissuto alle ferite.
Nella R.D. del Congo ha trovato la morte in un’imboscata stradale Suor Jeanne Yegmane.
In Sud Sudan è morta suor Angelina, mentre portava aiuti sanitari ai rifugiati.
In Burundi sono stati uccisi durante un tentativo di rapina suor Lukrecija Mamic, delle “Ancelle della Carità”, e Francesco Bazzani, volontario.
ASIA
Nell’anno 2011 si registrano in Asia 4 operatori pastorali uccisi: 2 sacerdoti, 1 religiosa, 1 laico. Hanno trovato la morte in India (3) e nelle Filippine (1).
In India hanno trovato la morte il sacerdote don G. Amalan, ucciso nella sua stanza da un giovane fuggito con poche rupie trovate nell’abitazione; la religiosa suor Valsha John, impegnata tra poveri, gli emarginati e i tribali, uccisa nella sua casa; il catechista e attivista laico Rabindra Parichha, sequestrato e ucciso.
Nelle Filippine è stato ucciso padre Fausto Tentorio, missionario del PIME, che ha dedicato la sua vita al servizio di alfabetizzazione e sviluppo degli indigeni detti lumads. E’ stato ucciso mentre stava recandosi ad un incontro dei presbiteri: due uomini armati gli hanno sparato alla testa e alla schiena.
EUROPA
In Spagna don Ricardo Muñoz Juárez è stato ucciso dai ladri che si erano introdotti nella sua abitazione.
CENNI BIOGRAFICI E CIRCOSTANZE DELLA MORTE
L’Agenzia Fides è grata a tutti coloro che vorranno segnalare aggiornamenti o correzioni
a questo elenco o a quelli degli anni precedenti.
Suor Jeanne Yegmane, congolese, della congregazione delle “Augustine” (Ordine di Sant’Agostino) di Dungu (RD Congo), è stata uccisa in un’imboscata stradale il 15 gennaio 2011. Gli assalitori sono emersi all’improvviso dalla foresta ed hanno sparato contro i veicoli di passaggio, uccidendo suor Yegmane. Dopo aver fermato le auto, i banditi hanno rapinato i passeggeri e incendiato i veicoli. Dopo la conclusione del suo mandato di Superiora, Suor Yegmane si era specializzato in oftalmologia a Kinshasa. Era molto impegnata nella cura dei malati e da mesi lavorava intensamente per la realizzazione del Centre Ophtalmologique Siloe d’Isiro, destinato a coprire un bacino di utenza di circa 2 milioni di persone nel distretto dell’Alto Huele.
Vedi Agenzia Fides 18/1/2011
Il 17 gennaio 2011 è stata uccisa in Sud Sudan suor Angelina, religiosa dell’istituto locale di Sant’Agostino, 37 anni, della diocesi di Tombura-Yambio (Sud Sudan). La religiosa è stata uccisa da militanti del Lord’s Resistance Army (LRA) mentre portava aiuti sanitari ai rifugiati del Sud Sudan. Il crimine si inscrive nella lunga lista di episodi di violenza e di scontri perpetrati in diversi stati tra esercito del Sud Sudan e fazioni ribelli.
Vedi Agenzia Fides 8/4/2011
Don Rafael Reátiga Rojas, 35 anni, parroco della Cattedrale “Jesucristo Nuestra Paz”, della diocesi di Soacha (suffraganea di Bogotà, Colombia), e don Richard Armando Piffano Laguado, 37 anni, parroco della chiesa “San Juan de La Cruz”, di Ciudad Kennedy, sono stati uccisi a Bogotà la sera di mercoledì 26 gennaio 2011, alla periferia sud della grande capitale della Colombia. L’assassino viaggiava nella stessa automobile dei due sacerdoti: dopo aver sparato alla testa di uno e al petto dell’altro, provocandone la morte all’istante, è sceso dall’auto ed è fuggito. Secondo alcune testimonianze qualcuno lo aspettava e lo ha aiutato a fuggire.
Vedi Agenzia Fides 28/01/2011
Don Luis Carlos Orozco Cardona, 26 anni, è stato ferito mortalmente a Rionegro (Antioquia), Colombia, la sera di sabato 12 febbraio 2011. Un giovane armato ha sparato tra la folla, prendendo di mira il sacerdote, che era vicario presso la Cattedrale della diocesi di Sonson–Rionegro. Don Orozco, ferito gravemente, è stato portato all’ospedale ma nonostante gli sforzi dei medici è morto all’alba del 13 febbraio 2011, mentre era sottoposto ad un intervento chirurgico. Dopo l’omicidio è stato catturato un minorenne, autore del crimine, i cui motivi però sono rimasti sconosciuti. Don Orozco Cardona era stato ordinato sacerdote nemmeno un anno prima, il 26 febbraio 2010.
Vedi Agenzia Fides 16/02/2011
Don G. Amalan, 54 anni, Segretario della Commissione per la Famiglia della diocesi di Palayamkottai, in Tamil Nadu (India meridionale), è stato ritrovato senza vita nella sua stanza dal Vicario Generale della diocesi e dalla polizia, il 16 febbraio 2011. Il suo corpo era nudo, aveva mani e piedi legati, l’osso del collo spezzato. L’autore del delitto, un giovane di 24 anni, ha confessato ed è stato arrestato: dopo aver colpito il sacerdote si era allontanato impossessandosi delle poche rupie che p. Amalan aveva.
Vedi Agenzia Fides 19/2/2011
Don Marek Rybinski, missionario salesiano (SDB) polacco, 33 anni, è stato trovato senza vita la mattina del 18 febbraio 2011 in un locale della scuola salesiana di Manouba (Tunisi). Secondo la ricostruzione di Mons. Maroun Elias Nimeh Lahham, Vescovo di Tunisi, don Rybinsk era uscito dalla casa intorno a mezzogiorno del 17 febbraio, lasciando la sua automobile alla missione. Il giorno dopo, 18 febbraio, nella sua camera è stato trovato il computer acceso. Si pensa quindi che qualcuno lo abbia fatto chiamare con una scusa, per farlo uscire, lo avrebbe rapito per poi ucciderlo il giorno successivo. Vedi Agenzia Fides 19/2/2011
Don Romeu Drago è stato ucciso nella sua casa nella città di Montes Claros (MG), Brasilia, il 19 febbraio 2011. Il suo corpo è stato poi portato nella zona di Janaúba, lungo la strada statale, a circa 25 km da casa sua, dove è stato bruciato. Dalla sua abitazione sono stati rubati diversi oggetti e anche la sua automobile, la cassaforte è stata trovata aperta. Il sacerdote, 56 anni, era il responsabile della comunità di Nostra Signora del Monte Carmelo, nell’arcidiocesi di Montes Claros.
Vedi Agenzia Fides 26/02/2011
Don Santos Sánchez Hernández, parroco di San José in Mecapalapa, Puebla (Messico), è stato trovato morto nella sua canonica, assassinato nella notte fra il 21 e il 22 febbraio 2011. Secondo la nota informativa dal Vescovo di Tuxpan, Mons. Juan Navarro Castellanos, qualcuno si è introdotto nella casa del sacerdote, molto probabilmente per rubare, e una volta scoperto, lo ha aggredito con un machete, provocandogli gravi ferite che ne hanno causato la morte. Padre Santos, 43 anni, nativo della comunità di Pastoria nel comune di Chicontepec, a Veracruz, era arrivato in questa parrocchia il 24 giugno 2010.
Vedi Agenzia Fides 24/02/2011
Mons. Julio César Alvarez, 47 anni, da due anni parroco della Parrocchia “Sagrado Corazón de Jesús” di Villarrica, a 150 km da Asunción (Paraguay), è stato ucciso nella sua abitazione nelle prime ore del 14 aprile 2011. Nella sua camera, dove la mattina è stato rinvenuto il corpo senza vita del sacerdote, morto per strangolamento, erano evidenti le tracce di una lotta. Il cadavere era legato mani e piedi, presentava diversi colpi alla testa, lesioni e graffi. Non è escluso che sia stato vittima di una serie di furti verificatisi nelle parrocchie di Villarrica negli ultimi mesi. Il giorno precedente aveva ritirato una somma di denaro per acquistare una nuova macchina.
Vedi Agenzia Fides 15/4/2011
Don Francisco Sánchez Durán, 60 anni, è stato ucciso all’alba del 26 aprile 2011, nella chiesa El Patrocinio di San José, presso il quartiere Educacion, a Coyoacán (a sud della capitale messicana). Il suo corpo è stato trovato intorno alle ore 9.30 con ferite al collo, provocate da un’arma da taglio. L’omicidio potrebbe essere stato la tragica conclusione di un tentativo di furto in chiesa, come risultato dell’opposizione del sacerdote ai ladri.
Vedi Agenzia Fides 27/04/2011
Il sacerdote Eudista padre Gustavo Garcia, 34 anni, è stato assassinato a Bogotà (Colombia) da un individuo che lo ha aggredito per rubare il suo cellulare. La Congregazione di Gesù e Maria – Eudisti cui apparteneva, ha informato che padre Gustavo García Bohórquez è morto giovedì 12 maggio 2011. Stava aspettando l’autobus per andare ad assistere pastoralmente un malato e, mentre stava parlando al cellulare, un delinquente per derubarlo lo ha ferito gravemente con un coltello. Trasportato in ospedale, era già molto grave e poco dopo è morto. Era impegnato con l’Associazione “El Minuto de Dios”: esercitava il ministero della predicazione con i gruppi della stessa associazione, nelle comunità parrocchiali e attraverso i mass media. Era cappellano della Università Minuto de Dios di Bogotà e assistente delle comunità dei giovani del Rinnovamento Carismatico Cattolico.
Vedi Agenzia Fides 14/05/2011
Don Salvador Ruiz Enciso, messicano, era scomparso dalla parrocchia di cui era parroco, dedicata al “Divino Rostro de Jesus” nella città di Tijuana, a nord del Messico, vicino al confine con gli Stati Uniti. Lunedì 23 maggio 2011 la polizia ha trovato, in un quartiere vicino a Tijuana, un corpo con le mani e i piedi legati, irriconoscibile, che è stato sottoposto all’esame del Dna. Successivamente l’Arcivescovo Romo Muñoz ha confermato che si trattava del sacerdote scomparso. Padre Chavita, come affettuosamente era chiamato, era conosciuto per essere una persona semplice e dedita al suo ministero. Era diventato popolare per aver promosso la “Messa della famiglia”, durante la quale si serviva di alcuni burattini, da lui stesso maneggiati con destrezza, per spiegare il Vangelo in modo comprensibile ai più piccoli.
Vedi Fides 26/05/2011; 30/05/2011
Don Ricardo Muñoz Juárez, sacerdote castrense in pensione, che svolgeva il ministero pastorale come collaboratore presso la Iglesia de la Caridad di Cartagena (Spagna), è stato ucciso il 3 giugno 2011 da un colpo alla testa inferto con un oggetto contundente. Il corpo del sacerdote è stato trovato nella sua abitazione. L’ipotesi è che alcuni ladri si siano introdotti in casa della vittima, dove viveva anche la sorella del sacerdote, anziana e portatrice di handicap, e una volta scoperti abbiano colpito padre Ricardo uccidendolo.
Vedi Agenzia Fides 7/06/2011
Don Marco Antonio Duran Romero, sacerdote diocesano messicano, 48 anni, è rimasto ucciso in un conflitto a fuoco tra militari e un gruppo armato nello stato messicano di Tamaulipas, al confine con gli Stati Uniti. Nel primo pomeriggio di venerdì 2 luglio 2011, padre Marco Antonio era a bordo della sua auto, nelle vicinanze della parrocchia di cui era parroco, quando si è trovato in mezzo ad una sparatoria. Raggiunto da un proiettile, è stato trasportato in clinica, dove però è morto poco dopo.
Vedi Agenzia Fides 4/07/2011
Il 23 agosto è stato ritrovato il corpo senza vita di don Marlon Ernesto Pupiro García, 40 anni, parroco della chiesa dell’Immacolata Concezione nel comune di La Concepción, a Masaya (Nicaragua), che era scomparso dal 20 agosto. Tutte le mattine P. Marlon arrivava in tempo per aprire la chiesa. La mattina del 20 agosto non vedendolo arrivare, il sagrestano si è incamminato lungo la strada senza però trovarlo. Tre giorni dopo il suo cadavere è stato rinvenuto al chilometro 16 della Vecchia Strada Statale in direzione di Leon.
Vedi Agenzia Fides 24/08/2011; 29/08/2011
Don José Reinel Restrepo Idárraga, 36 anni, è stato ucciso il 1° settembre 2011 in una strada che va da Mistrato a Betlemme di Umbria, nel vicino dipartimento di Risaralda (ovest della Colombia a circa 200 chilometri da Bogotà). Il sacerdote, parroco a Marmato, era alla guida di una motocicletta quando alcuni sconosciuti lo hanno fermato e gli hanno sparato ferendolo a morte. Gli assalitori sono fuggiti portando via la moto (che più tardi è stata ritrovata) ed altri oggetti del sacerdote.
Vedi Agenzia Fides 3/09/2011
Don Gualberto Oviedo Arrieta, 34 anni, parroco di Nostra Signora del Carmen a Capurganá, nella diocesi di Apartadó (Colombia), all’alba del 12 settembre 2011 è stato trovato coperto di ferite e coltellate, nella canonica della parrocchia. Non sono stati rilevati atti di violenza all’interno della casa e non è stato rubato nulla. L’assassinio è avvenuto a poche ore dalla conclusione della “Settimana della Pace” che aveva visto mobilitate scuole, università e istituzioni colombiane su questo tema così importante nel contesto nazionale.
Vedi Agenzia Fides 13/09/2011
María Elizabeth Macías Castro, 39 anni, conosciuta come Marisol, del Movimento Laico Scalabriniano (MLS) di Nuevo Laredo (Messico), lavorava presso un giornale a Tamaulipas (Messico). E’ stata sequestrata il 22 settembre 2011 da un gruppo di narcotrafficanti di questa regione di frontiera. Dopo due giorni di ricerche e di drammatico silenzio, il suo corpo senza vita è stato rinvenuto in una strada della città di Nuevo Laredo, orrendamente mutilato. Marisol era membro del comitato centrale del Movimento Laico Scalabriniano e lavorava preso la casa del Migrante a Nuevo Laredo. Secondo chi l’ha conosciuta, era “una donna di fede e di grande impegno per la giustizia”.
Vedi Agenzia Fides 26/09/2011
Don Awuor Kisero, è stato aggredito da quattro malviventi la sera del 3 ottobre 2011, mentre si trovava nel quartiere di Dandora, alla periferia della capitale keniana, Nairobi. P. James è stato colpito al petto con un’arma da taglio. Soccorso e trasporto nella clinica di Kayole, su consiglio dei medici è stato poi trasferito al Kenyatta National Hospital ma durante il trasporto nella struttura ospedaliera è deceduto.
Vedi Agenzia Fides 7/10/2011
Luis Eduardo Garcia, laico, membro della Pastorale Sociale, leader del gruppo di Popayan (Colombia), è stato assassinato la sera di domenica 16 ottobre 2011, mentre andava da Popayan a El Tambo (Cauca): è stato intercettato da un gruppo di guerriglieri, rapito e poi ucciso. Lavorava nel progetto della "Riattivazione sociale e culturale", promosso dalla Segreteria Nazionale della Pastorale Sociale, che assiste le persone colpite dall’ondata di freddo che aveva investito il paese. Era anche impiegato come professionista nel comune della sua città natale, El Tambo, per questo progetto, dove era conosciuto per la dedizione e l’impegno verso i contadini, verso la sua comunità e le vittime di questa catastrofe naturale.
Vedi Agenzia Fides 19/10/2011
Padre Fausto Tentorio, missionario italiano del Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME), parroco di Arakan Valley, sulla grande isola di Mindanao (Filippine Sud), è stato ucciso la mattina del 17 ottobre 2011, fra le 8,30 e le 9, davanti alla sua parrocchia. Il missionario stava recandosi ad un incontro dei presbiteri della diocesi di Kidapawan, quando è stato assalito da due uomini armati che gli hanno sparato a sangue freddo, alla testa e alla schiena. Portato in ospedale, i medici ne hanno potuto solo constatare il decesso. P. Tentorio lavorava nell’apostolato fra i tribali. Ha dedicato tutta la sua vita al servizio di alfabetizzazione e sviluppo degli indigeni detti lumads, in particolare alle tribù dei manobo. Ha realizzato programmi di scolarizzazione, costruito condutture idriche per dare acqua potabile ai villaggi e ai campi, ha attivato corsi di formazione. Padre Tentorio, nelle Filippine dal 1978, operava nella diocesi di Kidapawan dal 1980.
Vedi Agenzia Fides 17/10/2011 e giorni seguenti
Suor Valsha John, 53 anni, indiana, delle Suore della Carità di Gesù e Maria, è stata uccisa la notte del 15 novembre 2011 nella sua casa, nel villaggio di Pachwara, distretto di Pakur, nello stato di Jharhkand (India settentrionale). La religiosa svolgeva da 20 anni la sua opera pastorale soprattutto fra i poveri, gli emarginati, i tribali nel distretto di Pakur, nel territorio della diocesi di Dumka. P. Nirmal Raj SJ, Provinciale dei Gesuiti a Dumka ha dichiarato: “suor Valsha viveva con i poveri, dava la sua testimonianza cristiana e li evangelizzava, condividendo le loro fatiche e difficoltà. Stava accanto alle comunità tribali più emarginate. Si era impegnata soprattutto nel difendere gli indigeni dall’alienazione della loro terra, operata dalle compagnie minerarie di estrazione del carbone. Questo impegno le è costato la vita.”. La suora era stata più volte minacciata da criminali che l’avevano diffidata dal contrastare l’opera di alcune compagnie, ma le autorità statali hanno ignorato le sue richieste di aiuto e l’hanno lasciata senza protezione.
Vedi Agenzia Fides 17/11/2011
Suor Lukrecija Mamic, croata, e Francesco Bazzani, volontario italiano, sono stati uccisi durante un tentativo di rapina avvenuto la sera del 27 novembre 2011, quando alcuni malviventi si sono introdotti nella casa delle suore “Ancelle della Carità” a Kiremba, nella zona nord occidentale del Burundi, vicino al grande ospedale dove le religiose prestano il loro servizio. Suor Lukrecija è stata uccisa a sangue freddo, mentre il volontario ed un’altra religiosa, suor Carla, sono stati sequestrati dai banditi che, poco dopo, temendo uno scontro con la polizia, li hanno fatti scendere dall’automobile ed hanno ucciso a sangue freddo Francesco Bazzani. Suor Carla invece ha avuto la forza di reagire e, pur rimanendo ferita, ha salvato la vita.
Vedi Agenzia Fides 28/11/2011
Il catechista e attivista cattolico Rabindra Parichha, 47 anni, è stato ucciso in Orissa, stato dell’India orientale. Parichha operava nel distretto di Kandhamal, teatro dei massacri anticristiani del 2008 e parte della diocesi di Cuttack-Bhubaneswar, ma è stato ucciso mentre si trovava a Bhanjanagar, nella diocesi confinante di Berhampur, sempre in Orissa. L’omicidio è avvenuto fra la sera del 15 dicembre 2011 e le prime ore del mattino del 16. L’attivista era stato chiamato sul cellulare da un vicino e non ha fatto più ritorno a casa. La moglie e i figli lo hanno cercato e hanno avvisato la polizia, che la mattina del 16 dicembre ha rinvenuto il cadavere. Parichha aveva la gola tagliata e ferite da taglio alle mani e allo stomaco. Parichha, ex catechista itinerante della parrocchia di Nostra Signora della Medaglia Miracolosa a Mondasore (nel distretto di Kandhamal), da tre anni lavorava nell’Orissa Legal Aid Centre, sostenuto dalla Chiese cristiane a Kandhamal, molto impegnato come legale e attivista dei diritti umani.
Vedi Agenzia Fides 16/12/2011
di fides.org
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