La produzione e il commercio di armi: conoscerne i meccanismi per promuovere un’economia di pace.
Per fare commercio di armi, servono soldi: la “finanza armata” sostiene l’industria a produzione militare. Ecco come fare per non esserne complici
Quando apriamo un conto corrente stiamo contribuendo con un bullone a costruire un carro armato? Molto probabile.Quante possibilità ci sono che, investendo in un fondo pensione, si alimenti l’industria “a produzione militare”? Un buon 70 per cento. Si può scoprire quali banche e istituzioni finanziarie sostengono lo sviluppo del settore? Certo.Questi e altri interrogativi trovano una risposta -di disarmante chiarezza- in questo piccolo libro e offrono prime indicazioni e strumenti concreti a ciascun consumatore e risparmiatore che desideri un’economia di pace.
AUTORI
Giorgio Beretta è capo-redattore del sito Unimondo e analista per la Rete Disarmo sui temi del commercio internazionale e italiano di armi.
Chiara Bonaiuti è direttrice dell’Osservatorio sul Commercio di Armi (Os.C.Ar.) di Ires Toscana, di cui è ricercatrice.
Francesco Vignarca è coordinatore nazionale della Rete Italiana per il Disarmo e autore per Altreconomia de “Il caro armato”.
144 pagine, 8.00 euro
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