Sono dodici anni ormai. Il sangue non si arresta nemmeno di notte. Lo senti fluire continuamente, a volte goccia a goccia, a volte abbondante.
È un’emorragia che ti svuota.
Da tempo non pensi ad altro. Non ti senti più tu, ti vergogni a uscire per strada, ti chiedi continuamente il perché. E hai visto le persone care allontanarsi.
Hai cercato la guarigione per molte vie: sei passata da una terapia a un’altra, da un medico a un altro, senza tralasciare alcuna opzione alla tua portata.
Ma lo svuotamento non si è fermato.
Oggi sei scesa in strada perché hai sentito dire che c’è un uomo straordinario nel tuo villaggio. Qualcuno dice che è il medico più bravo mai visto, alcuni che è un mago, altri un profeta.
Ti infili tra la gente, cerchi di non farti notare perché gli sguardi indiscreti sul tuo corpo ti feriscono. Quasi subito ti senti soffocare. Quando decidi di tornare a casa ti si apre un varco e lo vedi.
Uno dei capi della sinagoga, Giairo, è ai suoi piedi, lo prega di salvare la figlia in fin di vita. Lui lo prende per mano, lo solleva e gli chiede di fargli strada. Pensi che di fronte a una figlia morente la tua emorragia non sia importante, e rinunci a chiedere aiuto, ma, quando l’uomo si avvicina, cedi all’impulso di toccarlo.
Gli sfiori appena il mantello, e subito senti che il flusso si ferma.
Sei stupita e confusa. E quando senti quella voce domandare alla folla chi avesse toccato il suo mantello, ti spaventi.
Vorresti sparire, ma il suo sguardo ti cerca.
Di nuovo quell’impulso ti prende e ti spinge avanti. Ti getti ai suoi piedi e senti la tua bocca pronunciare parole che non hai mai detto nemmeno a te stessa. Non descrivono la patologia del sangue, ma la tua vita. Senti che lo sguardo di quell’uomo ha il potere di tirare fuori da te la tua verità. E l’osservi mentre l’accoglie.
Lui ti prende la mano e ti solleva. Ti riconosce: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male» (Mc 5,25-34).
Subito pensi che sei già guarita, poi capisci che il tuo male non era l’emorragia.
Ora sai che sei amata.
Buona estate da amico,
Luca Lorusso
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Luca Lorusso
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