Slow page dei Missionari della consolata

Costruire una nuova mondialità

Spunti per organizzare uno o più incontri sul tema della «mondialità», partendo dalla constatazione che viviamo in un mondo globalizzato e interdipendente…

… che le azioni di una persona, una comunità, un paese incidono sulla vita di altre persone, comunità, paesi, e infine che la gran parte della popolazione mondiale vive in condizioni di povertà e privazione a causa dell’iniqua suddivisione delle risorse. Proponendo spunti biblici e di dottrina sociale della Chiesa. Indicando alcune buone pratiche che ciascuno, individualmente e in gruppo può decidere di intraprendere in direzione dell’equità e di una nuova mondialità.

Obiettivi:
•Fornire conoscenze riguardanti la situazione di disparità mondiale tra paesi impoveriti e paesi arricchiti, tra ricchi e poveri;
•Accrescere la consapevolezza dell’impatto mondiale delle proprie scelte e azioni quotidiane;
•Rafforzare la spinta all’impegno in favore del bene comune a livello globale;
•Inserire la dimensione dell’impegno per la giustizia e l’integrità del creato nel più ampio ambito della vita
spirituale e cristiana;
•Stimolare al cambiamento dello «stile di vita».
Destinatari: dai 10 anni in sù.
Durata: gli spunti proposti possono essere utilizzati per un unico incontro o per un percorso articolato in diverse tappe, a seconda delle esigenze.

Introduzione
Ciascuno di noi è intimamente convinto dell’assoluta necessità di liberare il mondo dalla fame, dalla povertà, dalla guerra, dalle ingiustizie, nonché dell’urgenza di garantire un futuro per tutti. Ma, allo stesso tempo, avverte un senso d’impotenza di fronte a sfide così grandi. La globalizzazione in cui siamo immersi e il fenomeno migratorio ci obbligano sempre di più a fare i conti con le varie situazioni internazionali, e ci fanno intuire che non è più possibile considerare noi stessi come separati dalle vicende degli altri popoli. Lo stesso divario economico tra Nord e Sud del mondo rivela uno squilibrio insostenibile che condanna i poveri a pagare il prezzo dell’accumulazione della ricchezza nei paesi ricchi e di uno sviluppo che si vorrebbe illimitato. Dunque, c’è un legame tra il nostro stile di vita e le condizioni di povertà in cui versano i due terzi della popolazione mondiale.
Le innumerevoli iniziative di solidarietà sono importanti perché danno speranza a molti, ma non possono produrre l’effetto necessario: il superamento di un sistema economico e sociale strutturalmente ingiusto.
Al centro resta sempre e comunque l’uomo, la sua dignità, il suo sviluppo integrale e il riconoscimento dei suoi diritti di persona.

Parole chiave
Giustizia. È il rifiuto dell’accumulazione della ricchezza a favore di una sua più equa distribuzione. È l’atteggiamento di chi lavora onestamente per avere il giusto sufficiente per sé e per la propria famiglia, sapendo che il superfluo accaparrato corrisponde al necessario per qualcuno che ne resterà privo. È la virtù di chi lotta quotidianamente e in modo pacifico affinché a tutti sia riconosciuto il diritto a una vita dignitosa.
Informazione. Nell’era della globalizzazione non è possibile non sapere. Bisogna considerare, però, che la logica del mercato fa sì che i mezzi di informazione non approfondiscano troppo i problemi dei paesi poveri. Una giusta informazione diventa allora stile di vita di chi non si accontenta, ma cerca di capire e di conoscere.
Solidarietà. È un atteggiamento che presuppone la coscienza dell’uguale dignità di ogni uomo e porta ad agire per l’unità di tutta la famiglia umana. Questa reale condivisione delle sorti dei popoli non può che incidere sullo stile di vita di chi fa parte del mondo ricco, data la forte interdipendenza esistente tra aree diverse del pianeta. È un modo di affrontare il tema della povertà che supera il gesto occasionale di offerta di denaro. È un approccio caratterizzato dal discernimento circa i comportamenti che possono risultare dannosi per la vita dell’uomo e del pianeta.
Diritti. Nelle diverse aree del mondo il cammino verso il riconoscimento dei diritti dell’uomo ha seguito percorsi profondamente diversi, provocando disuguaglianze scandalose. Modificare il nostro stile di vita a vantaggio di una più equa distribuzione delle risorse significa affermare che lo sviluppo integrale della persona è un diritto di tutti.

Riferimenti biblici
Suggeriamo qui alcuni brani biblici su cui poter riflettere.
Matteo 25,31-46: ho avuto fame e mi avete dato da mangiare.
Matteo 22,37-40: il comandamento più grande.
Marco 16,9-20: andate in tutto il mondo.
Atti 17,22-31: discorso all’areopago.
Efesini 2,13-18: Cristo è la nostra pace.

Dalla Dottrina sociale della Chiesa
Dal compendio della Dottrina Sociale della Chiesa (433).
La centralità della persona umana e la naturale attitudine delle persone e dei popoli a stringere relazioni tra loro sono gli elementi fondamentali per costruire una vera Comunità internazionale, la cui organizzazione deve tendere all’effettivo bene comune universale. Nonostante sia ampiamente diffusa l’aspirazione verso un’autentica comunità internazionale, l’unità della famiglia umana non trova ancora realizzazione, perché ostacolata da ideologie materialistiche e nazionalistiche che negano i valori di cui è portatrice la persona considerata integralmente, in tutte le sue dimensioni, materiale e spirituale, individuale e comunitaria. In particolare, è moralmente inaccettabile ogni teoria o comportamento improntati al razzismo e alla discriminazione razziale.
Altri riferimenti.
Evangelii Gaudium.
Populorum Progressio 32: necessità di un cambiamento.
Populorum Progressio 43-44: fraternità e solidarietà.
Populorum Progressio 65: i popoli artefici del loro destino.
Sollicitudo Rei Socialis 13: la miseria umana ci interpella.
Sollicitudo Rei Socialis 32-33: impegno di tutti per lo sviluppo dei popoli.

Domande per la riflessione
⎫  Quali dimensioni della mondialità entrano in modo più forte nella nostra vita personale e comunitaria oggi?
⎫  La cultura attuale ci spinge a un individualismo sempre più forte e, come cristiani, non sempre ne siamo esenti. Quali idee e opinioni sono realmente evangeliche e quali non lo sono?
⎫  Come possiamo affermare la centralità dell’uomo nel mondo di oggi?
⎫  Come possiamo vivere in modo più radicale il nostro essere Chiesa universale?

Azioni possibili
Azioni individuali
•  Consumo critico.
    Si tratta di monitorare l’impatto delle scelte di consumo sui paesi poveri (sfruttamento delle risorse e del lavoro, impatto ambientale, ecc..).
•  Acquistare presso un negozio del Commercio Equo e solidale.
È un approccio alternativo al commercio convenzionale: il suo scopo è promuovere giustizia sociale ed economica e sviluppo sostenibile attraverso il commercio, la formazione, la cultura, l’azione politica.
Il Commercio Equo e Solidale vuole riequilibrare i rapporti con i paesi economicamente meno sviluppati, migliorando l’accesso al mercato e le condizioni di vita dei produttori svantaggiati.
•  Consultare siti web di informazione alternativa.
Si tratta di comprendere le situazioni del mondo attraverso i mezzi di informazione legati ad associazioni o a istituti missionari.
Diversi anni fa, inoltre, alcune congregazioni missionarie decisero di dar vita all’agenzia di stampa Misna (Missionary International Service News Agency) con il desiderio di «dar voce a chi non ha voce» (o per meglio dire a chi non viene mai ascoltato), grazie alle grandi potenzialità realisticamente rappresentate dalla rete capillare di missionari e missionarie distribuiti in tutto il Sud del Mondo. Grazie a questa fonte principale, integrata da esponenti della Società Civile, operatori umanitari e volontariato in genere, dal dicembre 1997 la Misna fornisce quotidianamente notizie da, su, e per il Sud del Mondo.
•  Ridurre l’uso della TV generalista per orientare la ricerca di informazione verso canali «alternativi».
•  Sostenere un’adozione a distanza.
Si tratta di un sostegno alla crescita umana, intellettuale e spirituale dei bambini nei paesi più poveri. È un gesto di condivisione che dona speranza a chi, ad esempio, non ha la possibilità di un’alimentazione adeguata e di frequentare la scuola.

•  Praticare il turismo responsabile.
È un approccio al turismo nato alla fine degli anni ottanta e caratterizzato da una duplice preoccupazione per l’ambiente dei luoghi visitati dal turista e per il benessere delle popolazioni che vi abitano. Nella maggior parte dei casi, l’espressione viene utilizzata con riferimento al turismo nei paesi del Sud del Mondo, dove si concentrano una parte essenziale del patrimonio ambientale del pianeta.
Azioni collettive
•  Organizzare incontri in parrocchia con missionari (rivolgendosi all’Ufficio missionario diocesano o alle case di congregazioni presenti sul territorio) o conferenze/dibattiti sui meccanismi economici, commerciali, sociali a livello mondiale.
•  Organizzare cineforum su temi legati alla mondialità.
•  Organizzare rassegne stampa o abbonarsi a una rivista.
•  Aderire all’iniziativa delle adozioni a distanza come parrocchia o gruppo.
•  Creare un gruppo missionario parrocchiale laddove non ci fosse ancora.
•  Dar vita a un gemellaggio con una Parrocchia del Sud del mondo.
•  Organizzare esperienze di conoscenza o campi di lavoro in paesi del Sud del Mondo.

Equipe diocesana Nuovi Stili di Vita, Arcidiocesi di Torino,
Tel. 0115156372
stilidivita@diocesi.torino.it

 

Libri
La casa editrice Emi (Editrice Missionaria Italiana) fondata da diversi istituti missionari, tra cui i missionari della Consolata, offre una vasto e aggiornato catalogo sui temi della mondialità e dei nuovi stili di vita.
Riviste
Missioni Consolata
Amico
Africa
Missione Oggi
Nigrizia
Popoli
Popoli e Missione
Mondo e Missione
Siti
www.rivistamissioniconsolata.it
www.misna.org
www.asianews.it
www.nigrizia.it
www.popoli.info
www.emi.it
www.missionaridafrica.org
www.saverianibrescia.com/missione_oggi
www.unimondo.org
www.manitese.it
www.amnesty.it
www.commercioequo.org
www.aitr.org
www.viaggisolidali.it
www.cisvto.org

di Equipe diocesana Nuovi Stili di Vita, Arcidiocesi di Torino

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