Slow page dei Missionari della consolata

Tanzania. Per i ragazzi di Mgongo

Scuola contro povertà

La missione di Mgongo, Tanzania.

Nella scuola tecnica della Consolata a Mgongo, i giovani possono trovare una via d’uscita dalla povertà. I missionari stanno avviando un nuovo corso di lavorazione della pelle, accanto a quelli già esistenti.


La cifra richiesta a luglio è stata coperta quasi subito dalla generosità di alcuni benefattori. Abbiamo chiesto a padre Vitalis di mandarci un’integrazione al progetto. Lui ha risposto subito ringraziando di cuore i donatori ed elencando altro materiale necessario per il nuovo corso di pelletteria.
Il progetto Amico Formazione Mgongo vuole offrire ai ragazzi vulnerabili l’occasione di imparare un mestiere e uscire dalla povertà.
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Amico Formazione Mgongo.

Per i ragazzi di Mgongo passare dall’età infantile a quella adulta non è semplice e, a volte, nemmeno scontato. Nella località a pochi chilometri da Iringa, nel centro Sud del Tanzania, povertà, disoccupazione, criminalità, abuso di droghe, prostituzione sono realtà concrete e vicine. Occorre offrire delle opportunità.
La scuola tecnica dei missionari della Consolata, nel suo piccolo, vuole fare proprio questo: da quando è sorta nel 1997 dà ai ragazzi una via alternativa alla povertà, l’occasione di imparare un mestiere e crearsi le basi di un futuro autonomo.
I missionari della Consolata sono presenti in Tanzania dal 1919. Le loro prime missioni sono nate proprio nel territorio di Iringa. L’iniziativa di mettere in piedi nella scuola tecnica di Mgongo dei nuovi corsi di pelletteria è solo l’ultima di una lunga lista di opere che essi hanno attivato a supporto di uno sviluppo umano e sostenibile.

Abbandono scolastico e bambini di strada

La zona di Mgongo, fino ai primi anni Novanta, era una piantagione di tabacco di proprietà di un agricoltore greco. Molte persone erano arrivate da diverse aree per lavorare in essa. Quando nel 1993 la fattoria ha concluso la sua attività, i lavoratori della piantagione hanno deciso di rimanere creando degli insediamenti informali. Molti, ancora oggi, vivono in estrema povertà senza una propria terra da coltivare. Solo quelli forti e giovani affittano terreni o lavorano nelle fattorie di altri per guadagnarsi da vivere. Gli ammalati e gli anziani invece sono in una condizione critica, spesso di miseria. A Mgongo, così come in tutto il Tanzania, dove l’età media della popolazione è di 17,3 anni, i giovani sono numerosi. La maggior parte riesce a frequentare la scuola primaria, anche se molti abbandonano per forza maggiore prima di finire. Un buon numero, circa un terzo, riesce a frequentare anche la scuola secondaria fino all’età di 18-19 anni. A livello nazionale si stima che all’università arrivano solo 4 ragazzi su 100, ed è facile immaginare che siano per la gran parte residenti nelle grandi città.
A Iringa e nei suoi dintorni sono molti i bambini di strada. Secondo l’Unicef, nel 2012 la città di Iringa, che conta una popolazione di 150mila abitanti, aveva 8.000 bambini di strada.

Istruzione, formazione, accompagnamento
Ragazzi di Mgongo, Tanzania.

Di fronte a questa situazione, in particolare ai giovani che non sono riusciti ad andare a scuola o l’hanno abbandonata lungo il percorso perché, ad esempio, non riuscivano a pagare le tasse d’iscrizione, i missionari della Consolata hanno deciso di acquistare un terreno per erigere un centro di formazione. Esso si rivolge in particolare ai poveri, agli orfani, ai bambini di strada, e si occupa della formazione umana e professionale degli studenti. Normalmente il programma prevede tre anni di studi durante i quali viene offerta una formazione intellettuale di base che poi aiuta i giovani a imparare le materie tecniche. Gli studenti ricevono anche una formazione morale e un accompagnamento psicologico, specialmente per coloro che hanno avuto esperienze critiche come stupro, gravidanza indesiderata, abuso di droga, criminalità, abusi subiti dalle famiglie.
Nel centro, i missionari accolgono giovani di diverse confessioni e religioni. Dopo la formazione di base, viene offerta una vasta formazione in sartoria, zootecnica, falegnameria, meccanica, informatica, e altre discipline tecniche.
Il nuovo corso di pelletteria che padre Vitalis Omuhumbwa Oyolo, missionario della Consolata keniano, sta organizzando, va ad arricchire l’offerta formativa del Centro. Sono già molti, infatti, i ragazzi che domandano di poter imparare a lavorare la pelle. Scarpe, palloni, divani, borse possono essere un’alternativa valida contro la povertà.

di Luca Lorusso

Leggi, scarica, stampa da MC ottobre 2018 sfogliabile.

Leggi anche «Tanzania. Formazione contro povertà» di luglio 2018.

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Luca Lorusso

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