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5×1000, popoli indigeni. Il grazie di Juan de Dios Lopez

Il cacique dei Wichi di Tartagal, Argentina, hanno finalmente accesso all'acqua

Il cacique della comunità dei Wichi a Tartagal, Nord Argentina, ringrazia

I Wichi sono una comunità indigena dell’Argentina settentrionale quasi ai confini con la Bolivia.
Negli ultimi 100 anni hanno subito l’invasione delle loro terre e un processo di emarginazione.
I missionari della Consolata sono loro vicini nella lotta per migliorare le condizioni della loro vita.
Di recente la comunità ha costruito un acquedotto di tre km per portare acqua alle case e agli orti. I missionari hanno provveduto il materiale, i Wichi il lavoro.
La comunità può così fare opera di rimboschimento con alberi legati alla tradizione india come il quebracho, il palo amarillo, lo yuchàn, l’algarrobo.

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Lettera di Juan de Dios López

Buon giorno a tutti i fratelli. Sono Juan de Dios López, cacique della comunità Territori Originari Wichi. Ringrazio lo sforzo di tutta la Chiesa, nella persona del fratello José (padre Giuseppe Auletta, ndr), che ha potuto condividere con noi la sua vita, dato che è difficile capire persone come noi. Ci siamo rivolti alla Chiesa, e la Chiesa, provvedendo i materiali, ha collaborato con il nostro progetto di allacciamento alla conduttura dell’acqua. Noi abbiamo messo il nostro lavoro scavando un fossato di quasi tre chilometri. Il lavoro, durato parecchio tempo, ha prodotto un miglioramento notevole del benessere della comunità. Questa è molto contenta e soddisfatta, dato che la Chiesa è stata l’unico attore presente nella nostra difficile situazione. La comunità, poco a poco, ha migliorato le sue condizioni riguardo alla semina, alla riforestazione e all’orticoltura. La comunità finalmente ha l’acqua, risultato anche di un impegno comune.
[Prima, per soddisfare il bisogno di acqua,] dovevamo camminare circa tre chilometri, fare tanto sacrificio e, inoltre, dovevamo trattare con i vicini che ci limitavano l’acqua, e la cosa si rendeva molto pesante. Tuttavia, grazie al fratello José e al nostro sforzo ora abbiamo l’acqua, possiamo lavorare e migliorare.
Ci siamo organizzati nella comunità per lo scavo del fossato e abbiamo dovuto tralasciare le nostre attività abituali per poter avere l’accesso all’acqua e allacciare i tubi di irrigazione alla rete principale. Con questo sforzo la comunità ha potuto recuperare la vita degli alberi. Consideriamo importante non sprecare l’acqua, così come l’ombra che ci danno gli alberi. La comunità può recuperare specie originali come il quebracho, il lapacho, il palo amarillo, il yuchán, l’algarrobo e tutto ciò che ha a che vedere con il rimboschimento ancestrale. Abbiamo avuto formazione adeguata al riguardo. Perciò siamo veramente grati alla Chiesa, attraverso il fratello José e quanti stanno collaborando alla questione indigena. Senz’altro, la comunità continuerà con la propria organizzazione e miglioramento, con la fedeltà alle nostre usanze ancestrali, chiedendo che i fratelli comprendano che abbiamo bisogno di molte cose, mentre noi ci sforziamo di far tutto con spirito comunitario, per migliorare ed essere parte del mondo che ci circonda.
In nome di tutta la comunità desideriamo far arrivare un abbraccio a quanti hanno collaborato al nostro progetto.

Cacique Juan de Dios López
Tartagal, Salta, Argentina

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