Slow page dei Missionari della consolata

Vacanze da … «sogno»

Padre Tarcisio, con la bandiera italiana in mano, sul Monte Palo.

La frase di papa Francesco: “Un giovane che non sogna è già vecchio!”, mi è subito piaciuta. Sognare, sognare! Credo proprio che non solo sia un fatto naturale ma pure un dono che Dio concede a chi si rende disponibile a sognare. Leggendo il Vecchio Testamento si incontrano profeti e uomini di Dio che sognano e sognano, e sono capaci di realizzarli, nonostante abbiano davanti “un popolo duro di cervice”.

Durante gli anni in Sud Africa la mia mente era sempre impegnata in progetti e proposte da presentare alla comunità della missione e alla comunità dei confratelli, talmente tanto che, qualche volta, i confratelli mi chiedevano: “Ma, Tarcisio, tu dormi di notte?”. La mia risposta fu sempre: “Certo che dormo e molto bene. Ma la mia mente è sempre in piena attività, durante la notte sogno nuovi progetti, e nuove proposte”.
Penso proprio di poter dire che le quattro settimane trascorse in vacanze al paesello natio furono la realizzazione dei miei sogni.

«Ragazzi, vi piacciono le prediche?»
Momento di formazione al Grest

Il primo sogno era di partecipare attivamente al Grest. Un quarantina di ragazzi aperti e desiderosi di vivere un tempo di gioia costruttiva. Al primo approccio per conoscerci feci una domanda a bruciapelo: “Ragazzi, vi piacciono le prediche?”. La risposta venne immediata e spontanea con un glorioso: “Noooooo!”. Di sfuggita diedi un’occhiata al parroco. E allora continuai: “O K. Gesù stesso ci consegnerà una parola di vita al giorno, frutto di una breve riflessione sul passo del vangelo del giorno”. Al termine del Grest, quattro settimane, tutti ricordavano le parole di vita.

Il Gir de Ludrì

Il secondo sogno fu di partecipare al “Gir de Ludrì”, camminata non competitiva organizzata dall’Avis. Gli 8 Km tra boschi e sentieri di montagna furono percorsi senza difficoltà e con tanta gioia di essere uno dei 500 concorrenti. Abbondanti furono i complimenti e gli applausi. Sognavo sempre del detto africano: “Se vuoi arrivare primo, corri da solo, ma se vuoi andare lontano, cammina insieme”.

Mi sento un “battitore libero”

Il terzo sogno fu il presiedere la Santa messa per gli anziani della comunità parrocchiale. Essendo più avanti negli anni di lui, il parroco ben volentieri mi lasciò la presidenza. Con la presenza della Sig.ra Sindachessa, mi permisi di porre un progetto-sogno: “Oltre di avere un consiglio comunale, Signora Sindachessa, perché non può organizzare un consiglio extra e sentire il parere e le proposte degli anziani della comunità? Specialmente le belle tradizioni religiose e civili potrebbero assumersi una presentazione speciale! Signora, mi sento un “battitore libero”.

L’abbraccio con padre Silvestro

Il quarto sogno era quello di visitare con il parroco ed un ex allievo della Consolata, il confratello compaesano padre Silvestro Bettinsoli rientrato dal Tanzania ed ora in casa Allamano ad Alpignano. L’abbraccio con padre Silvestro e con tanti confratelli radunati in chiesa per la santa messa fu commuovente. L’avvenimento, ricordato durante le funzioni domenicali, aprì il cuore di tanti perche padre Bettinsoli da tanto tempo non si faceva sentire. Come dice papa Francesco, una comunità parrocchiale è missionaria o non è comunità.

Andare con Gesù a pregare sul monte
Padre Tarcisio in cammino verso Monte Palo.

Il quinto sogno: celebrazione Santa Messa ancora per l’Avis in occasione della Festa della montagna. “Padre, allora domenica, ci vediamo in Nasego”, fu il saluto normale per due settimane incrociando i paesani. Infatti al mio arrivo nelle “piazze di Nasego” espressi il desiderio di salire il Monte Palo, su cui una croce gigante protegge il paese sottostante. Non ebbi tempo di terminare l’invito che sette giovani gioiosamente mi abbracciano e mi dicono: “Padre, andiamo”. Andare con Gesù a pregare sul monte!
Prima della benedizione finale non potevo esprimere la mia profonda soddisfazione e ringraziamento per l’evento, dandoci l’appuntamento per la celebrazione al prossimo anno ma unendo il sogno di celebrare il miei ottanta nell’occasione!
Non riuscì neppure a terminare l’annuncio che un applauso e spontanei abbracci mi confermarono che “sognare è bello e che le vacanze vissute con sogni ci mantiene giovani”.

di padre Tarcisio Foccoli, Imc

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