Slow page dei Missionari della consolata

Pronti per andare

Andare in missione con il corpo, in quanto corpo.

Il gruppo di giovani amici dei missionari della Consolata, provenienti da Lombardia e Veneto. Foto di Agnese Zaninotto

Tra il 4 e il 7 gennaio abbiamo partecipato ad un campo di formazione missionaria presso Piniè di Cadore. Siamo partiti da Bevera e da Nervesa, tutti con qualche dubbio e paura ma anche con grande curiosità. Arrivati, stanchi dopo un lungo viaggio, siamo subito stati accolti dal calore e dalla gioia delle famiglie e dei padri che ci avrebbero accompagnato durante questa esperienza. Giocando, riflettendo, camminando e pregando, abbiamo capito l’importanza di andare in missione con il corpo e come corpo, grazie all’aiuto dei nostri educatori.

Padre Piero Demaria, missionario della Consolata. Foto di Alessia Rossi.

Abbiamo ascoltato il racconto di tre ragazze tornate da qualche mese dalla Repubblica Democratica del Congo; la loro voce, a tratti commossa, ci ha fatto scoprire i vari cambiamenti che l’incontro con l’altro ha portato nella loro vita. Abbiamo ascoltato le parole di Padre Piero e di Padre Nicholas, che scegliendo la missione, ci hanno insegnato il vero significato del donarsi agli altri. Abbiamo ascoltato il silenzio di un cielo stellato e il rumore del vento in un bosco deserto per avvicinarci sempre più a Dio.

Abbiamo gustato il sapore del cibo preparato con amore da Michela e Bianca, che ci ha fatto capire come sia semplice prendersi cura dei fratelli che ti vivono accanto silenziosamente, senza fare rumore.

Abbiamo annusato l’odore dei lumini, segno vivo della luce che ci guida lungo il nostro cammino, anche se debole e fioca sempre presente.

Abbiamo toccato con mano i nostri compagni, per incontrarci ad occhi chiusi, abbattendo così tutte le barriere che ci separavano. Questa semplicità ci ha dato la forza per distruggere i muri che ci creiamo con pregiudizi e con le false impressioni.

Abbiamo visto i sorrisi sorpresi delle persone che abbiamo intervistato, capendo come un così piccolo gesto possa illuminare una giornata, “non dicendo mai non tocca a me”. Abbiamo visto la bellezza delle Dolomiti e della natura, disegnate dalla mano invisibile di Dio. Abbiamo visto l’amore circolare fra Cristina e la piccola Noemi, fra Massimo, Laura e i loro bellissimi Francesco e Giulio. Ci hanno dimostrato come sia possibile amare senza riserve nella quotidianità.

Siamo partiti come tanti colori diversi, siamo arrivati con la consapevolezza di creare insieme un arcobaleno meraviglioso, capace di ascoltare, gustare, annusare, toccare e vedere veramente solo insieme.

Un grazie particolare a chi ci ha permesso di essere lì, a chi ci ha seguito e a chi è stato nostro compagno di viaggio. Alla prossima!

di Elisa e Chiara

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Elisa e Chiara

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