Slow page dei Missionari della consolata

Luca 11. Povertà e ricchezza nel terzo Vangelo

Beati voi, poveri perché vostro è il regno di Dio…

Luca pone un’attenzione particolare sul problema dei rapporti tra ricchezza e povertà, mettendo in risalto i pericoli della prima e il valore della seconda e in genere l’esigenza cristiana del distacco dai beni.
La salvezza portata da Gesù introduce una nuova vita, con un nuovo modo di giudicare anche in questo campo. Il vangelo della misericordia e della bontà divina è così anche il vangelo delle più strette esigenze.
La maggior parte delle parole di Gesù sulla povertà e sulla ricchezza si trovano nel Vangelo di Luca. Luca nota che tra coloro che hanno seguito Gesù vi erano delle persone ricche: Giuseppe di Arimatea (23,50); Zaccheo (19,28); Giovanna moglie dell’intendente di Erode (8,3); ma gli amici di Gesù sono specialmente i poveri: ad adorarlo alla nascita non vanno dei magi ma dei pastori (2,8); Gesù presentato al Tempio viene riscattato con due tortore, l’offerta dei poveri (2,24); il povero Lazzaro va nel seno di Abramo (16,20); la vecchietta nel Tempio dona tutto ciò che ha (21,3 = Mc 12,41). Gesù stesso non ha dove posare il capo (9,58 = Mt 8,20).
I poveri sono detti “beati” i ricchi sono chiamati “infelici, maledetti” (6,20 ss, “guai a voi ricchi”) perchè Luca non si limita all’aspetto spirituale della povertà ma sottolinea la realtà concreta. I poveri sono detti beati perchè entrano nel regno di Dio che per essi è preparato (6,20). I ricchi sono infelici perchè tesoreggiano per sè e non arricchiscono davanti a Dio (12,21); rischiano di dimenticare il Signore (12,13-20) e ignorano i loro fratelli poveri (16,19-31). I farisei oltre che autosufficienti (18,14) sono anche ‘amici del denaro’ (16,14). Luca solo riporta le parabole del ricco insensato (12,13-21) e del ricco cattivo e del povero Lazzaro (16,19-31).
Il tono assoluto e severo delle parole dell’evangelista appare quando si confrontano certi passi degli altri evangelisti con i suoi: beati voi poveri… beati voi che ora avete fame (6,20)… cui segue, per contrasto, guai a voi, ricchi, perchè già avete la vostra consolazione (6,24); “dà sempre a chiunque ti chiede, ed a chi prende le cose tue non chiedergliele indietro” (6,30).
Da coloro che lo vogliono seguire, Gesù richiede una rinuncia assoluta: “chiunque fra voi non rinuncia a tutti i suoi beni non può essere mio discepolo” (14,33). Interessante che per ben due volte (14,26 e 18,29) Luca mette la moglie nel numero dei beni il cui abbandono è necessario per il perfetto discepolo “non c’è nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli o genitori o figli che non riceva…” (vedi invece Mt 10,37 e 19,29  ove la moglie non è menzionata). E non pare che Luca faccia distinzione, in questo, tra i semplici fedeli e i discepoli: unica è la regola del Maestro. Non per nulla i veri discepoli di Gesù si identificano con i poveri “alzati gli occhi verso i suoi discepoli diceva: "Beati voi, poveri perché vostro è il regno di Dio” (6,20).

Interessanti i racconti di vocazione dei discepoli, nei quali sono evidenziate le condizioni della sequela di Gesù: “ed essi, Giacomo e Giovanni, tratte le barche a terra, lasciarono ogni cosa e lo seguirono” (5,11 cf Mc 1,20).  Ed egli (Levi) lasciata ogni cosa si levò e lo seguiva” (5,28 cf Mc 2,14).
Radicali sono infine i comandi: “vendete i vostri beni e dateli in elemosina (12,33 cf Mt 6,19); “Date i vostri beni in elemosina” (11,41 cf Mt 23,26). Sorprendentemente forte la condanna dei ricchi, specie nel suo contesto lucano, cioè subito dopo le beatitudini: "Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione. Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete". Ed alla folla Gesù ripete: "Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede" (12.15).

È probabile che l’insistenza di Luca su questo tema derivi in parte dalle sue fonti e in parte dalla sua riflessione personale, dal suo ideale di vita  cristiana, tratteggiato con visibile piacere nei primi capitoli degli Atti degli Apostoli: “la moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo ed un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune” (4,32).
È naturale che egli abbia tenuto a conservare sulla bocca del Maestro gli accenti più decisi e intransigent su questo soggetto. Magnificando la povertà e rappresentandola come ideale di vita, Luca ricorda ai cristiani del suo tempo e di oggi che essi sono i veri successori degli anawim (poveri) dell’AT.
Qualche studioso ha osservato che sulla predilezione di Luca per il tema della povertà ha probabilmente influito sia l’esempio e l’insegnamento dell’apostolo Paolo sia il fatto che il vangelo di Luca è diretto ai cristiani provenienti dal paganesimo, che in maggioranza provenivano dalla popolazione povera di Gerusalemme, Antiochia, Atene, Corinto e Roma e l’esperienza insegna che i più poveri sono spesso i più pronti alle esigenze di Dio.  “Beati voi, poveri”.

di Mario Barbero

di Mario Barbero

The following two tabs change content below.

Mario Barbero

Padre Mario Barbero, missionario della Consolata, nato nel 1939, è stato a Roma durante il Concilio, poi in Kenya, negli Usa, in Congo RD, in Sudafrica, in Italia, di nuovo in Sudafrica, e ora, dal 2021, nuovamente in Italia. Formatore di seminaristi, ha sempre amato lavorare con le famiglie tramite l’esperienza del Marriage Encounter (Incontro Matrimoniale).

Ultimi post di Mario Barbero (vedi tutti)

Informazioni su Mario Barbero 80 Articles
Padre Mario Barbero, missionario della Consolata, nato nel 1939, è stato a Roma durante il Concilio, poi in Kenya, negli Usa, in Congo RD, in Sudafrica, in Italia, di nuovo in Sudafrica, e ora, dal 2021, nuovamente in Italia. Formatore di seminaristi, ha sempre amato lavorare con le famiglie tramite l’esperienza del Marriage Encounter (Incontro Matrimoniale).

Be the first to comment

Leave a Reply

L'indirizzo email non sarà pubblicato.