Slow page dei Missionari della consolata

Via crucis con papa Francesco

Viviamo questo cammino dentro la realtà di un mondo lacerato, accanto alle persone che oggi soffrono e rivivono sulla loro pelle la Croce di Cristo.
Lo viviamo con la luce dello Spirito santo che ha donato alla Sua Chiesa Papa Francesco. In unione con lui vogliamo meditare  riascoltando alcuni suoi interventi pubblici, su questioni di attualità, quando era Vescovo di Buenos Aires.

PRIMA STAZIONE: GESU’ NELL’ORTO DEL GETZEMANI
Ti adoriamo O Cristo e ti benediciamo
Perché con la Tua Croce hai salvato il mondo

Marco 14,32-36 EDUCAZIONE
Il nostro lavoro educativo dovrebbe ottenere l’armonia: l’armonia in tutti i ragazzi e le ragazze che ci hanno affidato, l’armonia interiore, quella della loro personalità. È lavorando in modo artigianale, imitando Dio, “modellando” la vita di questi giovani che potremo raggiungere l’armonia e riscattarli dalle dissonanze che sono sempre oscure; l’armonia, invece, è luminosa, chiara, è la luce. Quella che bisogna ricercare è l’armonia di un cuore che cresce e che noi accompagniamo in questo cammino educativo. (…) Quando vedo questo esistenzialismo così relativo che viene proposto ovunque ai ragazzi e che non ha punti di riferimento, penso spesso al nostro profeta di Buenos Aires: “Dale que va… todo es igual… total en el horno se vamos a encontrar” (“Che importa… è tutto uguale… ci ritroveremo tutti nel forno”). Allora questi ragazzi, che non hanno dei limiti e si lanciano verso il futuro, sono nel forno! (18 aprile 2012).

SECONDA STAZIONE: GESU’ TRADITO DA UNO DEI SUOI
Ti adoriamo O Cristo e ti benediciamo
Perché con la Tua Croce hai salvato il mondo

Marco 14,45-46  DIFESA DELLA VITA
A coloro che si scandalizzavano quando Gesù andava a mangiare con i peccatori, con i pubblicani, Gesù dice: “I pubblicani e le prostitute vi passano davanti”, la cosa peggiore per quell’epoca. Gesù non li sopporta. Sono quelli che hanno clericalizzato – per usare un concetto facile da comprendere – la Chiesa del Signore. La riempiono di precetti e lo dico con dolore, e se sembra una denuncia o un’offesa perdonatemi, ma nella nostra regione ecclesiastica ci sono presbiteri che non battezzano i figli delle ragazze madri perché non sono stati concepiti nella santità del matrimonio. Questi sono gli ipocriti di oggi. Quelli che hanno clericalizzato la Chiesa, quelli che allontanano il popolo di Dio dalla salvezza. E quella povera ragazza che, potendo rimandare il proprio figlio al mittente, ha avuto il coraggio di metterlo al mondo, peregrina di parrocchia in parrocchia perché glielo battezzino (2 settembre 2012). L’aborto non è mai una soluzione. Dobbiamo ascoltare, accompagnare e comprendere per salvare entrambe le vite: rispettare l’essere umano più piccolo e indifeso, adottare misure che possano preservare la sua vita, permettere la sua nascita e poi essere creativi nella ricerca di vie che lo portino al suo pieno sviluppo (16 settembre 2012).

TERZA STAZIONE: GESU’ CONDANNATO DAL SINEDRIO
Ti adoriamo O Cristo e ti benediciamo
Perché con la Tua Croce hai salvato il mondo

Marco 14,55.60-64 SCANDALO
Oggi in questa città vogliamo che si senta il grido, la domanda di Dio “Dov’è tuo fratello?” Che questa domanda di Dio percorra tutti i quartieri della città, percorra il nostro cuore e soprattutto entri anche nel cuore dei Caino moderni. Forse qualcuno domanderà: quale fratello? Dov’è tuo fratello schiavo? Quello che stai uccidendo tutti i giorni nel laboratorio clandestino, nella rete di prostituzione, nei ragazzini che usi per chiedere l’elemosina, come corrieri della droga, per compiere rapine o perché si prostituiscano? Dov’è tuo fratello, quello che deve lavorare quasi di nascosto come raccoglitore di cartone perché non è ancora stato legalizzato… Dov’è tuo fratello? La domanda è rivolta a tutti! Perché in questa città si è instaurato il sistema del traffico di persone, crimine mafioso e aberrante! (25 settembre 2012)

QUARTA STAZIONE: GESU’ E’ RINNEGATO DA PIETRO
Ti adoriamo O Cristo e ti benediciamo
Perché con la Tua Croce hai salvato il mondo
Marco 14,66-72 EVANGELIZZAZIONE
Non basta che la nostra verità sia ortodossa e la nostra azione pastorale sia efficace. Senza la gioia della bellezza, la verità diventa fredda e perfino spietata e superba, come vediamo nel discorso di molti fondamentalisti amareggiati. Sembrerebbe che mastichino cenere anziché assaporare la dolcezza gloriosa della Verità di Cristo, che illumina con una luce tranquilla tutta la realtà, assumendola per com’è ogni giorno. Senza la gioia della bellezza, il lavoro per il bene diventa oscuro efficientismo, come constatiamo nell’azione di molti attivisti che hanno travalicato i limiti. Sembrerebbe che rivestano di lutto statistico la realtà invece di ungerla con l’olio interiore del giubilo che trasforma i cuori, uno a uno, da dentro (22 aprile 2011).

QUINTA STAZIONE: GESU’ E’ GIUDICATO DA PILATO
Ti adoriamo O Cristo e ti benediciamo
Perché con la Tua Croce hai salvato il mondo

Marco 15,14-15 QUESTIONE SOCIALE
A poco a poco ci abituiamo a sentire e a vedere, attraverso i mezzi di comunicazione, la cronaca nera della società contemporanea, presentata quasi con una gioia perversa, e ci abituiamo anche a toccarla e a sentirla intorno a noi e nella nostra carne. Il dramma è nella strada, nel quartiere, nella nostra casa, e perché no, nel nostro cuore. Conviviamo con la violenza che uccide, che distrugge famiglie, rinfocola guerre e conflitti in tanti Paesi del mondo. Conviviamo con l’invidia, l’odio, la calunnia, la mondanità nel nostro cuore. La sofferenza delle persone innocenti e pacifiche non smette di schiaffeggiarci; il disprezzo per i diritti delle persone e dei popoli più fragili non è tanto lontano da noi; il dominio del denaro con i suoi effetti demoniaci come la droga, la corruzione, il traffico di esseri umani – anche di bambini –, insieme alla miseria materiale e morale sono moneta corrente. Si uniscono a questa sinfonia la distruzione del lavoro degno, le emigrazioni dolorose e la mancanza di futuro. Da questo panorama non restano fuori neanche i nostri errori e i nostri peccati come Chiesa. Gli egoismi più personali giustificati, e non per questo più piccoli, la mancanza di valori etici in una società che fa metastasi nelle famiglie, nella convivenza dei quartieri, dei villaggi e delle città, ci parlano delle nostre limitazioni, della nostra debolezza e della nostra incapacità di poter trasformare questa lista innumerevole di realtà distruttrici.

SESTA STAZIONE: GESU’ E’ FLAGELLATO E CORONATO DI SPINE
Ti adoriamo O Cristo e ti benediciamo
Perché con la Tua Croce hai salvato il mondo

Marco 15,17-19 MATRIMONIO
(Quando si parla di matrimoni tra persone dello stesso sesso e relative adozioni di bambini)…Sono  in gioco l’identità e la sopravvivenza della famiglia: papà, mamma e figli. È in gioco la vita di tanti bambini che verranno discriminati in anticipo venendo privati della maturazione umana che Dio ha voluto si desse con un padre e una madre. È in gioco un rifiuto frontale della legge di Dio, inscritta nel nostro cuore. Non dobbiamo essere ingenui: non si tratta di una semplice lotta politica; è l’ambizione distruttiva al piano di Dio. Non si tratta di un mero progetto legislativo (questo è solo lo strumento), ma di una “mossa” del padre della menzogna che pretende di confondere e ingannare i figli di Dio (8 luglio 2010).

SETTIMA STAZIONE: GESU’ E’ CARICATO DELLA CROCE
Ti adoriamo O Cristo e ti benediciamo
Perché con la Tua Croce hai salvato il mondo

Marco 15,20 GIUSTIZIA SOCIALE
La giustizia è ciò che rallegra il cuore: quando c’è per tutti, quando si vede che c’è uguaglianza, equità, quando ciascuno ha il proprio. Quando una persona vede che basta per tutti prova una felicità speciale. L’ingiustizia, invece, adombra tutto. Com’è triste quando una persona vede che potrebbe bastare perfettamente per tutti e non è così. (…) Dire “tutti i ragazzi” vuol dire tutto il futuro. Dire “tutti i pensionati” significa tutta la nostra storia. Il nostro popolo sa che il tutto è maggiore delle parti, e per questo chiediamo “pane e lavoro per tutti”. Com’è invece disprezzabile colui che immagazzina solo per il suo oggi, che ha un cuore piccolo per l’egoismo e pensa solo a gestire quelle cose che non potrà portare con sé quando morirà. Perché nessuno si porta via nulla. Non ho mai visto un camion dei traslochi dietro un corteo funebre. Mia nonna ci diceva: “Il sudario non ha tasche” (7 agosto 2012).

OTTAVA STAZIONE: GESU’ AIUTATO DAL CIRENEO A PORTARE LA CROCE
Ti adoriamo O Cristo e ti benediciamo
Perché con la Tua Croce hai salvato il mondo

Marco 15,21 FEDE
L’esperienza della fede ci colloca nell’esperienza dello Spirito segnata dalla capacità di mettersi in cammino… Non c’è nulla che sia più opposto allo Spirito che fermarsi, rinchiudersi. Quando non si passa per la porta della fede, la porta si chiude, la Chiesa si chiude, il cuore si ripiega e la paura e la cattiva disposizione “inacidiscono” la Buona Novella. Quando il crisma della fede si secca, l’evangelizzatore non contagia più perché ha perso la sua fragranza, diventando spesso causa di scandalo e di allontanamento per molti. Chi crede riceve quella beatitudine che attraversa tutto il Vangelo e che risuona nel corso della storia, già ricordata da Gesù a Tommaso: “Beati quelli che pur non avendo visto crederanno” (9 giugno 2012).

NONA STAZIONE: GESU’ INCONTRA LE DONNE DI GERUSALEMME
Ti adoriamo O Cristo e ti benediciamo
Perché con la Tua Croce hai salvato il mondo

Luca 23,27-28 EVANGELIZZAZIONE
Dio vive nella città e la Chiesa vive nella città. La missione non si oppone al dovere di imparare dalla città – delle sue culture e dei suoi cambiamenti – nel momento che usciamo fuori a predicare il Vangelo. E questo è frutto del Vangelo stesso che interagisce con il terreno nel quale cade come seme. Non solo la città moderna è una sfida ma lo è stata, lo è e lo sarà ogni città, ogni cultura, ogni mentalità ed ogni cuore umano.  (25 agosto 2011) Cerchiamo il contatto con le famiglie che non frequentano la parrocchia. Invece di essere solo una Chiesa che accoglie e che riceve, cerchiamo di essere una Chiesa che esce da se stessa e va verso gli uomini e le donne che non la frequentano, che non la conoscono, che se ne sono andate, che sono indifferenti.

DECIMA STAZIONE: GESU’ E’ CROCIFISSO
Ti adoriamo O Cristo e ti benediciamo
Perché con la Tua Croce hai salvato il mondo

Marco 15,24 CRISI
I sintomi della delusione sono i più svariati ma magari il più chiaro è quello degli “incantesimi a misura”: l’incantesimo della tecnica che promette sempre cose migliori, l’incantesimo di un’economia che offre possibilità quasi illimitate in tutti gli aspetti della vita a coloro che tentano di farsi inglobare nel sistema, l’incantesimo delle proposte religiose minori, a misura di ogni necessità. La delusione ha una dimensione escatologica. Attacca indirettamente, mettendo tra parentesi ogni atteggiamento definitivo e, al suo posto, propone quei piccoli incantesimi che fanno da “isole” o da “tregua” di fronte alla mancanza di speranza davanti alla marcia del mondo in generale. Col risultato che l’unico atteggiamento umano per rompere incantesimi e delusioni è situarci davanti alle cose ultime e domandarci: in fatto di speranza, andiamo di bene in meglio salendo o di cattivo in peggio scendendo? E sorge allora il dubbio. Sappiamo rispondere? Abbiamo, come cristiani, la parola e i gesti in grado di segnare la rotta della speranza per il nostro mondo? (8 maggio 2011)

UNDICESIMA STAZIONE: GESÙ PROMETTE IL REGNO AL LADRONE
Ti adoriamo O Cristo e ti benediciamo
Perché con la Tua Croce hai salvato il mondo

Luca 23,39-42 UMILTA’
L’umiltà rivela, alla piccolezza umana autocosciente, i potenziali che ha in se stessa. In effetti, quanto più coscienti dei nostri doni e limiti, le due cose congiunte, tanto più saremo liberi della cecità della superbia. E come Gesù loda il Padre per questa rivelazione ai piccoli, così dovremmo lodare anche il Padre per aver fatto uscire il sole di maggio in coloro che si fidarono del dono della libertà, quella libertà che fece germogliare nel cuore di quel popolo che scommise sulla grandezza senza perder coscienza della propria piccolezza (25 maggio 2011).

DODICESIMA STAZIONE: LA MADRE E IL DISCEPOLO
Ti adoriamo O Cristo e ti benediciamo
Perché con la Tua Croce hai salvato il mondo

Giovanni 19,26-27 MARIA
Per potersi inserire umanamente nella nostra storia Dio aveva bisogno di una madre, e ce la chiese. Quella è la Madre a cui guardiamo oggi, la figlia del nostro popolo, la serva, la pura, la sola di Dio; la discreta che fa spazio affinché il Figlio realizzi il segno, colei che facilita in ogni momento questa realtà ma non da padrona né come protagonista, bensì come serva; la stella che sa spegnersi affinché il Sole si manifesti. Questa è la mediazione di Maria alla quale ci riferiamo oggi. Mediazione di donna che non rinnega la sua maternità, l’assume dall’inizio; maternità con doppio parto, uno a Betlemme e un altro sul Calvario; maternità che contiene ed accompagna gli amici di suo Figlio il quale è l’unico riferimento fino alla fine dei giorni. E così Maria continua a stare con noi. Madre che fa spazio affinché giunga la Grazia. Quella Grazia che rivoluziona e trasforma la nostra esistenza e la nostra identità: lo Spirito Santo che ci fa figli adottivi, ci libera da ogni schiavitù e, in un possesso reale e mistico, ci consegna il dono della libertà e chiede, da dentro di noi, l’invocazione della nuova appartenenza: Padre! (7 novembre 2011)

TREDICESIMA STAZIONE: GESU’ MUORE IN CROCE
Ti adoriamo O Cristo e ti benediciamo
Perché con la Tua Croce hai salvato il mondo

Marco 15,33-39 IL POTERE POLITICO
Questa “pazzia” del comandamento dell’amore che ci propone nostro Signore e ci difende nel nostro modo di essere allontana anche le altre “pazzie” quotidiane che mentono e danneggiano: quella del relativismo e quella del potere come ideologia unica. Il relativismo che, con la scusa del rispetto delle differenze, omogeneizza nella trasgressione e nella demagogia; consente tutto pur di non assumere la contrarietà che esige il coraggio maturo di sostenere valori e principi. Il relativismo è, curiosamente, assolutista e totalitario, non permette di differire dal proprio relativismo, in niente differisce dal “taci” o dal “fatti gli affari tuoi”. Il potere come ideologia unica è un’altra bugia. Se i pregiudizi ideologici deformano lo sguardo sul prossimo e la società secondo le proprie sicurezze e paure, il potere fatto ideologia unica accentua il fuoco persecutorio e pregiudiziale che “tutte le prese di posizione sono schemi di potere” e che tutti cercano di dominare sugli “altri”. In questa maniera si erode la fiducia sociale che è radice e frutto dell’amore (25 maggio 2012).

QUATTORDICESIMA STAZIONE: GESU’ DEPOSTO NEL SEPOLCRO
Ti adoriamo O Cristo e ti benediciamo
Perché con la Tua Croce hai salvato il mondo

Marco 15,40-46 LA GENTE SEMPLICE
La saggezza di “migliaia di donne e di uomini che fanno la fila per viaggiare e lavorare onestamente, per mettere il pane ogni giorno a tavola, per risparmiare e compare piano piano i mattoni per migliorare la casa… Migliaia e migliaia di bambini coi loro giacchetti che sfilano per i corridoi e le strade facendo su e giù da casa a scuola, e da scuola a casa. Nel frattempo i nonni che fanno tesoro della saggezza popolare, si riuniscono a condividere e a raccontare aneddoti”. Passeranno le crisi e le manipolazioni; il disprezzo dei potenti li accantonerà con miseria, offrirà loro il suicidio della droga, l’insicurezza e la violenza; li tenterà con l’odio del risentimento vendicativo. Ma loro, gli umili, chiunque sia la loro posizione e condizione sociale, ricorreranno alla saggezza di chi si sente figlio di un Dio che non è lontano, che li accompagna con la Croce e li incoraggia con la Resurrezione in questi miracoli, nei successi quotidiani, che li incoraggia a godere delle gioie del condividere e celebrare (25 maggio 2011).

The following two tabs change content below.

redazione

Ultimi post di redazione (vedi tutti)

Be the first to comment

Leave a Reply

L'indirizzo email non sarà pubblicato.