Slow page dei Missionari della consolata

Mese missionario ricordando Madrid

Quest’anno, per la prima volta, i Missionari della Consolata hanno invitato i giovani che frequentano i loro centri di animazione sparsi per il mondo a partecipare tutti insieme alla Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid. L’organizzazione di questo «evento nell’evento» non è stata cosa semplice ed è durata – i lettori di Amico ben lo sanno, visto che la nostra rivista ne ha più volte fatto riferimento – quasi due anni. La parte difficile è stata quella di inserirsi in maniera armonica nel contesto organizzativo generale della Gmg, fatto di molteplici attività, incontri, liturgie, ecc., senza perdere il nostro «specifico missionario» e creando le giuste premesse per una fruttifera convivenza di quasi cento giovani provenienti da Brasile, Argentina, Messico, Polonia, Portogallo, Tanzania, Kenya e, ovviamente, Italia.
Importanti a questo riguardo sono stati i giorni vissuti insieme a Toledo (città che ci ha ospitati prima dello spostamento a Madrid), nei quali, oltre a prendere parte al programma diocesano, abbiamo condiviso le nostre ricchezze culturali e le esperienze che viviamo quotidianamente nei diversi paesi di provenienza.

Davvero calda è stata l’accoglienza riservataci da Toledo, che ha aperto i suoi portoni alla nostra colorata tribù di visitatori interessati non soltanto alle sue ricchezze storico-artistiche, ma anche alle realtà normalmente evitate dal turismo di massa: le situazioni di emarginazione, sofferenza, solitudine e i gruppi e associazioni locali che di esse si prendono cura. Sono state quindi parti qualificanti dell’esperienza la visita a un grande ospedale della città e il saluto alle persone residenti in un ospizio. Il fatto di essere ospitati in un collegio all’interno della zona storica, a due passi dalla Cattedrale e dalla piazza principale, ci ha favoriti non poco, permettendoci di stare in un luogo unico, designato dall’Unesco come patrimonio dell’umanità.
La musica ha attraversato come un filo rosso tutte le giornate dell’evento. Lì dove venivano a mancare le parole (o meglio, le traduzioni), intervenivano le note musicali. Ci ha pensato padre Sylvanus Stock, nome latino, cognome tedesco, missionario in Polonia, ma cuore africanissimo, con passaporto tanzaniano, a far ballare i nostri giovani. Capace di far musica con qualsiasi oggetto gli passasse per le mani, ha coinvolto tutti in questa forma comunicativa universale, che ha permesso al nostro gruppo «arcobaleno» di entrare in contatto con molte persone, sempre attratte dai ritmi africani o sudamericani.
Gli ultimi giorni, a Madrid, ospiti di una scuola in un quartiere popolare della città sono stati dettati dal calendario ufficiale della Gmg, con la nostra partecipazione, anche nell’animazione liturgica e musicale, alle varie iniziative dell’evento.
Nell’insieme si è cercato di interpretare il messaggio centrale della Gmg alla luce della missione. Cosa significa essere radicato in Cristo, saldo nella fede, per un giovane che vuole vivere la missione nel contesto in cui si trova? Come comunicare questo patrimonio di speranza ad un mondo che non fa mistero della sua difficoltà ad accettare un messaggio che si apre alla trascendenza? Cosa vuol dire dare testimonianza della nostra fede in società secolarizzate (come quella della stessa Spagna), stravolte dal consumismo, confuse da una miriade di messaggi che raramente offrono cammini di felicità?
I giovani hanno gradito l’esperienza: certamente le differenze (di età, cultura, lingua, abitudini…) hanno richiesto un impegno (e forse un po’ di fatica) supplementare, ma alla fine, nel tradizionale scambio di indirizzi elettronici e numeri di cellulare, l’arrivederci a Rio de Janeiro è stato ricco e sincero.
La prossima Gmg si sarebbe dovuta celebrare nel 2014, ma la coincidenza con i Campionati mondiali di calcio ha spinto il Papa, per ragioni organizzative, ad anticipare… fra soli due anni.
Il Brasile rappresenta un contesto missionario importante, storico per noi missionari della Consolata, presenti in quell’immenso paese dal 1939. Per chi ha organizzato la partecipazione dei nostri giovani alla GMG di quest’anno, sarebbe una bella sfida pensare a quella del 2013, ci sarebbe da tirarsi immediatamente su le maniche per mettersi al lavoro. Il gruppo di brasiliani presenti a Madrid sarebbero sicuramente un buon punto di appoggio…
Appuntamento a Rio?

Ugo Pozzoli

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