Slow page dei Missionari della consolata

GMG chiama Mondo.

Estate 2011. La carestia nel corno d’Africa sta “costringendo” la stampa internazionale a parlare di Somalia, di Kenya del nord, di Etiopia del sud, e di popoli a cui i media generalmente dedicano per lo più indifferenza. La carestia (fenomeno naturale) abbinata alla fame (fenomeno generato dall’iniqua gestione delle risorse mondiali da parte dei poteri economici, finanziari, politici e mediatici), prese nel loro insieme rischiano di avere un aspetto troppo teorico, mentre la morte per fame di un padre, di una madre, di un bimbo, di un fratello, è un evento concreto, traumatico, definitivo. Stessa riflessione potremmo dedicare alle guerre, tra cui quella libica alla quale partecipa direttamente e concretamente ogni italiano che paga le tasse, o alle “rivoluzioni” che stanno modificando i regimi arabi, o alle tempeste finanziarie che spaventano (ma forse non abbastanza da indurre al cambiamento delle regole del gioco) l’intera comunità internazionale.
Ad agosto i media racconteranno anche qualcos’altro: il grande raduno della Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid, cui parteciperanno, tra gli altri, alcuni dei giovani che, nel mondo, sono legati ai Missionari della Consolata.

E’ un evento anch’esso concreto, come quelli citati prima, che rischia di rimanere altrettanto distante e astratto se non lo si guarda attraverso l’esperienza dei singoli.
Possiamo essere tentati di pensare che non abbia senso fare festa “mentre il mondo va a rotoli”, ma possiamo anche farci prendere dalla tentazione di pensare che quei giovani avranno un’opportunità in più per ri-fondare la propria vita in Cristo e quindi la propria partecipazione concreta, non generica e non solo teorica, alle vicende dell’umanità.
In quest’estate di affannosa ricerca della vita, in tutte le sue accezioni, l’augurio che AMICO rivolge ai giovani (e a se stesso) è lo stesso di Papa Giovanni Paolo II: «Cari giovani […] non ci sia posto nella vostra esistenza per l’egoismo né per la pigrizia. Ora più che mai è urgente che voi siate le "sentinelle del mattino", le vedette che annunciano le luci dell’alba e la nuova primavera del Vangelo, di cui già si vedono le gemme. L’umanità ha un bisogno imperioso della testimonianza di giovani liberi e coraggiosi, che osino andare controcorrente e proclamare con forza ed entusiasmo la propria fede in Dio, Signore e Salvatore. […] In questo tempo minacciato dalla violenza, dall’odio e dalla guerra, testimoniate che Egli è il solo che possa donare la vera pace al cuore dell’uomo, alle famiglie e ai popoli della terra. Impegnatevi a ricercare e promuovere la pace, la giustizia e la fraternità. E non dimenticate la parola del Vangelo: “Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio” (Mt 5,9).» [dal “messaggio per la XVIII giornata mondiale della gioventù” (13 aprile 2003)]

Buon cammino.

 

Luca Lorusso

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